Degli Uberti Fabio: differenze tra le versioni
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[[File:degli uberti tennis.jpg|thumb|left|200px|Una rara foto di Fabio Degli Uberti]] |
[[File:degli uberti tennis.jpg|thumb|left|200px|Una rara foto di Fabio Degli Uberti]] |
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[[File:degli uberti laurea.jpg|thumb|right|200px|Il diploma di laurea di Fabio Degli Uberti |
[[File:degli uberti laurea.jpg|thumb|right|200px|Il diploma di laurea di Fabio Degli Uberti (Courtesy Claudio Pellegrini)]] |
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[[File:degli uberti lapidario.jpg|thumb|right|200px|Il lapidario presente nella sede dell'Accademia Militare della Marina a Livorno. Tra i tanti nomi dei caduti è presente anche quello di Fabio Degli Uberti. Da http://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastre-ai-caduti-accademia-navale-livorno/]] |
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[[File:degli uberti.jpg|thumb|right|200px|Il nome di Fabio degli Uberti sul lapidario presente nella sede dell'Accademia Militare della Marina a Livorno]] |
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[[File:degliubertinascita.jpg|thumb|left|200px|L'atto di nascita di Fabio Degli Uberti]] |
[[File:degliubertinascita.jpg|thumb|left|200px|L'atto di nascita di Fabio Degli Uberti]] |
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[[File:degli uberti casa.jpg|thumb|left|200px|All'attico di questa palazzina di via di Trasone n. 21 a Roma visse Fabio Degli Uberti]] |
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Giocò come portiere con i Boys della Lazio nella stagione [[1923/24]] e con gli Allievi nel [[1924/25]]. Più tardi di dedicò al tennis diventando uno dei più forti giocatori romani. Nato a Roma il [[23 dicembre]] [[1908]] in Via Tuscolana, da Guglielmo, possidente, e Margherita Uzielli. Intrapresa la carriera militare all'Accademia navale di Livorno ne uscì con il grado di ST.CCM.C.. Durante la guerra fu catturato in Africa dagli inglesi e trasferito in India nel campo di prigionia n. 28 nei pressi di Dharamsala dove morì il [[30 aprile]] [[1946]] per un morbo lì contratto. Riposa nel Sacrario Militare Italiano di Bombay (oggi Mumbai). Il trattamento subito in prigionia fu particolarmente severo in quanto Fabio non volle rinunciare al giuramento di fedeltà e non accettò mai il capovolgimento delle alleanze. Nel 1936 si era laureato in Scienze Economico-Marittime. Suo padre Guglielmo, nativo di Napoli, fu ammiraglio e autore di numerosi libri di carattere marinaro. Sua madre apparteneva a una ricca famiglia mercantile di Livorno di origine ebrea sefardita e per questo sottoposta a un procedimento di accertamento della razza nel 1939. La sorella di Fabio, Anna, fu prima la musa ispiratrice e poi la donna amata di un giovane Eugenio Montale durante i comuni soggiorni estivi dei primi anni '20 a Monterosso. A lei il poeta dedicò la raccolta "Ossi di seppia". |
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La famiglia di Fabio abitava a Roma in via di Trasone n. 21 e possedeva una villa in via Pola, oggi non più esistente. |
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[[Categoria:Biografie|Degli Uberti, Fabio]] |
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Versione attuale delle 09:38, 19 feb 2019






Giocò come portiere con i Boys della Lazio nella stagione 1923/24 e con gli Allievi nel 1924/25. Più tardi di dedicò al tennis diventando uno dei più forti giocatori romani. Nato a Roma il 23 dicembre 1908 in Via Tuscolana, da Guglielmo, possidente, e Margherita Uzielli. Intrapresa la carriera militare all'Accademia navale di Livorno ne uscì con il grado di ST.CCM.C.. Durante la guerra fu catturato in Africa dagli inglesi e trasferito in India nel campo di prigionia n. 28 nei pressi di Dharamsala dove morì il 30 aprile 1946 per un morbo lì contratto. Riposa nel Sacrario Militare Italiano di Bombay (oggi Mumbai). Il trattamento subito in prigionia fu particolarmente severo in quanto Fabio non volle rinunciare al giuramento di fedeltà e non accettò mai il capovolgimento delle alleanze. Nel 1936 si era laureato in Scienze Economico-Marittime. Suo padre Guglielmo, nativo di Napoli, fu ammiraglio e autore di numerosi libri di carattere marinaro. Sua madre apparteneva a una ricca famiglia mercantile di Livorno di origine ebrea sefardita e per questo sottoposta a un procedimento di accertamento della razza nel 1939. La sorella di Fabio, Anna, fu prima la musa ispiratrice e poi la donna amata di un giovane Eugenio Montale durante i comuni soggiorni estivi dei primi anni '20 a Monterosso. A lei il poeta dedicò la raccolta "Ossi di seppia".
La famiglia di Fabio abitava a Roma in via di Trasone n. 21 e possedeva una villa in via Pola, oggi non più esistente.