Maraini Nicolò: differenze tra le versioni
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Avvocato. Nato a Roma il [[16 novembre]] [[1892]] in Via Nazionale n. 13, da Enrico, ingegnere, e Luisa Ranalli. Deceduto a Roma nell'agosto [[1975]]. Consigliere per il Calcio e l'Atletica nel Consiglio Direttivo del [[1925]]. Nella riunione del [[19 giugno]] [[1926]] fu nominato Presidente Generale. Ricoprì tale ruolo fino al settembre del medesimo anno. Era stato anche Presidente dell'Alba e dirigente del Roman. Uomo molto legato al regime fu Segretario politico della Federazione fascista di Ciociaria e successivamente di quella laziale sabina e infine, dal gennaio [[1926]], segretario politico della Federazione provinciale di Roma. Fu anche procuratore del Consiglio di Disciplina dei procuratori di Roma. Fu, inoltre, un valente pilota di rally e presidente della casa editrice, di indirizzo fascista, Pinciana. Scrisse numerosi libri sulla tecnica di gestione dell'amministrazione statale. Fu dirigente del Tiro a segno Nazionale e dell'Automobil Club. Per due mandati fu anche nel 1926 presidente dell'UMAR (Unione Moto Auto Roma). |
Avvocato. Nato a Roma il [[16 novembre]] [[1892]] in Via Nazionale n. 13, da Enrico, ingegnere, e Luisa Ranalli. Deceduto a Roma nell'agosto [[1975]]. Consigliere per il Calcio e l'Atletica nel Consiglio Direttivo del [[1925]]. Nella riunione del [[19 giugno]] [[1926]] fu nominato Presidente Generale. Ricoprì tale ruolo fino al settembre del medesimo anno. Era stato anche Presidente dell'Alba e dirigente del Roman. Uomo molto legato al regime fu Segretario politico della Federazione fascista di Ciociaria e successivamente di quella laziale sabina e infine, dal gennaio [[1926]], segretario politico della Federazione provinciale di Roma. Fu anche procuratore del Consiglio di Disciplina dei procuratori di Roma. Fu, inoltre, un valente pilota di rally e presidente della casa editrice, di indirizzo fascista, Pinciana. Scrisse numerosi libri sulla tecnica di gestione dell'amministrazione statale. Fu dirigente del Tiro a segno Nazionale e dell'Automobil Club. Per due mandati fu anche nel 1926 presidente dell'UMAR (Unione Moto Auto Roma). |
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Durante la Grande Guerra, era ufficiale di cavalleria, fu ferito gravemente ed ebbe un braccio anchilosato. Per i suoi atti di coraggio fu decorato con due Medaglie d'Argento e due Medaglie di Bronzo al V.M. |
Durante la Grande Guerra, era ufficiale di cavalleria, fu ferito gravemente ed ebbe un braccio anchilosato. Per i suoi atti di coraggio fu decorato con due Medaglie d'Argento e due Medaglie di Bronzo al V.M. |
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Versione attuale delle 20:22, 25 set 2022

Avvocato. Nato a Roma il 16 novembre 1892 in Via Nazionale n. 13, da Enrico, ingegnere, e Luisa Ranalli. Deceduto a Roma nell'agosto 1975. Consigliere per il Calcio e l'Atletica nel Consiglio Direttivo del 1925. Nella riunione del 19 giugno 1926 fu nominato Presidente Generale. Ricoprì tale ruolo fino al settembre del medesimo anno. Era stato anche Presidente dell'Alba e dirigente del Roman. Uomo molto legato al regime fu Segretario politico della Federazione fascista di Ciociaria e successivamente di quella laziale sabina e infine, dal gennaio 1926, segretario politico della Federazione provinciale di Roma. Fu anche procuratore del Consiglio di Disciplina dei procuratori di Roma. Fu, inoltre, un valente pilota di rally e presidente della casa editrice, di indirizzo fascista, Pinciana. Scrisse numerosi libri sulla tecnica di gestione dell'amministrazione statale. Fu dirigente del Tiro a segno Nazionale e dell'Automobil Club. Per due mandati fu anche nel 1926 presidente dell'UMAR (Unione Moto Auto Roma). Durante la Grande Guerra, era ufficiale di cavalleria, fu ferito gravemente ed ebbe un braccio anchilosato. Per i suoi atti di coraggio fu decorato con due Medaglie d'Argento e due Medaglie di Bronzo al V.M.
Ebbe un importantissimo ruolo, grazie al suo prestigio politico e insieme a Giorgio Vaccaro, nello sventare il tentativo di fusione posto in atto da Italo Foschi nei riguardi della Lazio.
Nell'atto di nascita il suo nome di battesimo risulta essere Nicola, ma fu sempre chiamato Nicolò.
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Nicolò Maraini
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L'atto di nascita di Nicolò Maraini
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Nicolò Maraini, a sinistra, al volante della sua Bugatti alla partenza della Targa Florio del 1926
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Maraini con Ezio Sclavi
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La Capitale Sportiva del 3 maggio 1926 narra, con toni invero retorici, un incidente occorso a Maraini in occasione di una gara automobilistica. Il tono generale della prosa fa ben capire la percezione che si aveva della sua persona e del suo ruolo
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da "L'Impero" del 19 giugno 1927
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Una lettera inviata da Maraini al quotidiano "L'Impero" e pubblicata il giorno di Natale del 1927. In qualità di presidente della S.P. Lazio, Maraini denuncia le ostilità manifestate da tutto l'ambiente del calcio nei confronti della Società biancoceleste.
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