Trapè Ardelio: differenze tra le versioni
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[[File:Arde.JPG|thumb|left|200px|Ardelio Trapè (foto dall'Archivio dello Sport Viterbese)]] [[File:altrap.jpg|thumb|left|200px|Ardelio, a destra, e Livio Trapè nel 1956]] |
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Ciclista. Nato a Montefiascone (VT) il [[26 aprile]] del [[1919]], scompare a 98 anni il [[10 dicembre]] [[2017]] nel paese natio. Inizia a gareggiare nel [[1938]] con la G.I.L. del suo paese, passando l'anno successivo alla Forza e Coraggio Macao di Roma. E' considerato una promessa del ciclismo laziale, ma la sua attività sportiva s'interrompe nel [[1940]] quando è inviato sul fronte di guerra in Africa. Tornato in Italia riprende il suo lavoro di ciabattino e il ciclismo viene da lui melanconicamente accantonato. Nel [[1949]], quando ormai è trentenne, decide di riprendere la bicicletta. Corre con il G.S. Montefiascone e nel [[1951]] approda al G.S. Gori dove conquista numerosi successi sulle strade del Lazio. Nel [[1952]] le sue vittorie sono addirittura 17 pur avendo avversari di valore come Monti, [[Marcoccia Giuseppe|Marcoccia]] e Ciancola. L'anno seguente entra nei quadri della sezione ciclismo della S.S. Lazio dove rimarrà per quattro stagioni. Innumerevoli i successi riportati per i colori biancocelesti. Nella sua prima annata taglia il traguardo per primo quattordici volte, stabilendo anche dei primati come quello in maggio di quattro successi in appena sei giorni; si laurea Campione regionale. Nel [[1954]] stabilisce con 22 vittorie il record italiano tra "i puri". Per la sua età, la tempra e la classe viene definito dalla stampa "Il Gino Bartali dei dilettanti". Tra i successi dell'annata anche la prima tappa del Giro di Puglia e Lucania dove indossa la maglia bianca e concorre sino all'ultimo per il successo finale. Dopo diversi tentativi riesce finalmente a vincere una corsa a tappe nel settembre del [[1955]] quando si assicura il Giro dell'Umbria. Nello stesso anno ha la grande soddisfazione di vedere un suo allievo e compaesano come Sante Ranucci laurearsi campione del Mondo tra i dilettanti sul circuito di Frascati. Nel [[1956]] conquista 8 vittorie e porta alla Lazio il fratello minore [[Trapè Livio|Livio]] che quattro anni più tardi sarà Campione Olimpico a Roma. |
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Versione attuale delle 10:16, 27 mag 2024

Ciclista. Nato a Montefiascone (VT) il 26 aprile del 1919, scompare a 98 anni il 10 dicembre 2017 nel paese natio. Inizia a gareggiare nel 1938 con la G.I.L. del suo paese, passando l'anno successivo alla Forza e Coraggio Macao di Roma. E' considerato una promessa del ciclismo laziale, ma la sua attività sportiva s'interrompe nel 1940 quando è inviato sul fronte di guerra in Africa. Tornato in Italia riprende il suo lavoro di ciabattino e il ciclismo viene da lui melanconicamente accantonato. Nel 1949, quando ormai è trentenne, decide di riprendere la bicicletta. Corre con il G.S. Montefiascone e nel 1951 approda al G.S. Gori dove conquista numerosi successi sulle strade del Lazio. Nel 1952 le sue vittorie sono addirittura 17 pur avendo avversari di valore come Monti, Marcoccia e Ciancola. L'anno seguente entra nei quadri della sezione ciclismo della S.S. Lazio dove rimarrà per quattro stagioni. Innumerevoli i successi riportati per i colori biancocelesti. Nella sua prima annata taglia il traguardo per primo quattordici volte, stabilendo anche dei primati come quello in maggio di quattro successi in appena sei giorni; si laurea Campione regionale. Nel 1954 stabilisce con 22 vittorie il record italiano tra "i puri". Per la sua età, la tempra e la classe viene definito dalla stampa "Il Gino Bartali dei dilettanti". Tra i successi dell'annata anche la prima tappa del Giro di Puglia e Lucania dove indossa la maglia bianca e concorre sino all'ultimo per il successo finale. Dopo diversi tentativi riesce finalmente a vincere una corsa a tappe nel settembre del 1955 quando si assicura il Giro dell'Umbria. Nello stesso anno ha la grande soddisfazione di vedere un suo allievo e compaesano come Sante Ranucci laurearsi campione del Mondo tra i dilettanti sul circuito di Frascati. Nel 1956 conquista 8 vittorie e porta alla Lazio il fratello minore Livio che quattro anni più tardi sarà Campione Olimpico a Roma. Chiude la sua attività agonistica nel 1957 gareggiando con la A.S. Roma.