Rivalta Pier Italo: differenze tra le versioni

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[[File:Tombarivalta.jpg|right|180px|thumb|La tomba di Pier Italo Rivalta a Budapest (Foto di Balint Elekes e Tamás Forgó)]]




Nato a Genova il [[2 luglio]] [[1892]].
Podista, nato a Genova il [[2 luglio]] [[1892]], muore prigioniero a Budapest il [[17 novembre]] [[1918]] durante la Prima Guerra Mondiale.


Non si hanno notizie sull'attività agonistica di questo podista inserito nei quadri biancocelesti nella stagione [[1913/14]]. Partito militare per la [[Prima Guerra Mondiale]] muore il [[17 novembre]] [[1918]] per malattia contratta in prigionia. Probabilmente Rivalta fu fatto prigioniero tra il [[25 ottobre|25]] e il [[27 ottobre]] [[1917]] durante la disfatta di Caporetto. La sua Brigata, l' "89° Salerno", si trovava sul Monte Matajur, una montagna che era sulla strada tra San Giovanni al Natisone e Caporetto stessa. La Brigata fu accerchiata dagli Austro-ungarici. Infatti mentre combatteva frontalmente il nemico si trovò la 12^ divisione germanica, agli ordini del giovane Tenente Erwin Rommel e proveniente dalla conca di Luico, alle spalle. I superstiti (20 ufficiali e 387 fanti) cercarono di bloccare il nemico alla stretta di Brischis, lungo il fiume Natisone, ma alla fine dovettero ripiegare a Cividale e poi lungo il Piave. Quasi tutti gli effettivi furono uccisi o fatti prigionieri e deportati in campi di prigionia in Ungheria.
Non si hanno notizie sull'attività agonistica di questo podista inserito nei quadri biancocelesti nella stagione [[1913/14]]. Come altri atleti che svolgevano il servizio militare a Roma fu invitato dai dirigenti laziali a gareggiare con i colori biancocelesti. Partito militare per la [[Prima Guerra Mondiale]] muore il [[17 novembre]] [[1918]] per malattia contratta in prigionia. Probabilmente Rivalta fu fatto prigioniero tra il [[25 ottobre|25]] e il [[27 ottobre]] [[1917]] durante la disfatta di Caporetto. La sua Brigata, l' "89° Salerno", si trovava sul Monte Matajur, una montagna che era sulla strada tra San Giovanni al Natisone e Caporetto stessa. La Brigata fu accerchiata dagli Austro-Ungarici. Infatti mentre combatteva frontalmente il nemico si trovò la 12^ divisione germanica, agli ordini del giovane Tenente Erwin Rommel e proveniente dalla conca di Luico, alle spalle. I superstiti (20 ufficiali e 387 fanti) cercarono di bloccare il nemico alla stretta di Brischis, lungo il fiume Natisone, ma alla fine dovettero ripiegare a Cividale e poi lungo il Piave. Quasi tutti gli effettivi furono uccisi o fatti prigionieri e deportati in campi di prigionia in Ungheria.
Rivalta riposa nel Cimitero Militare italiano di Budapest Fila N.27, Tomba N.3.
Rivalta riposa nel Cimitero Militare italiano di Budapest Fila N.27, Tomba N.3.



Versione attuale delle 17:54, 1 lug 2024

Il nome di Rivalta caduto in prigionia sul libro ufficiale del Reggimento
Il nome di Rivalta sul libro dei caduti
Il nome di Rivalta sulla lapide del Cimitero di Budapest
Una veduta del Cimitero Militare Italiano di Budapest
La tomba di Pier Italo Rivalta a Budapest (Foto di Balint Elekes e Tamás Forgó)


Podista, nato a Genova il 2 luglio 1892, muore prigioniero a Budapest il 17 novembre 1918 durante la Prima Guerra Mondiale.

Non si hanno notizie sull'attività agonistica di questo podista inserito nei quadri biancocelesti nella stagione 1913/14. Come altri atleti che svolgevano il servizio militare a Roma fu invitato dai dirigenti laziali a gareggiare con i colori biancocelesti. Partito militare per la Prima Guerra Mondiale muore il 17 novembre 1918 per malattia contratta in prigionia. Probabilmente Rivalta fu fatto prigioniero tra il 25 e il 27 ottobre 1917 durante la disfatta di Caporetto. La sua Brigata, l' "89° Salerno", si trovava sul Monte Matajur, una montagna che era sulla strada tra San Giovanni al Natisone e Caporetto stessa. La Brigata fu accerchiata dagli Austro-Ungarici. Infatti mentre combatteva frontalmente il nemico si trovò la 12^ divisione germanica, agli ordini del giovane Tenente Erwin Rommel e proveniente dalla conca di Luico, alle spalle. I superstiti (20 ufficiali e 387 fanti) cercarono di bloccare il nemico alla stretta di Brischis, lungo il fiume Natisone, ma alla fine dovettero ripiegare a Cividale e poi lungo il Piave. Quasi tutti gli effettivi furono uccisi o fatti prigionieri e deportati in campi di prigionia in Ungheria. Rivalta riposa nel Cimitero Militare italiano di Budapest Fila N.27, Tomba N.3.