Pirzio Biroli Luigi Nelson: differenze tra le versioni

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[[file:pirzio_biroli_atto nascita.jpg|right|180px|thumb|L'atto di nascita <BR> (Gent.conc. Genaro Godoy Pirzio Biroli) ]]
[[file:pirzio_biroli1903.jpg|thumb|left|200px|Luigi Pirzio Biroli nel 1903]]
[[file:pirzio_biroli1896.jpg|thumb|right|200px|Luigi Pirzio Biroli nel comitato per le eliminatorie italiane delle Olimpiadi di Atene 1896]]


Capitano dei Granatieri di Sardegna, nella caserma in via Castelfidardo a Roma, Ispettore generale dell’Areonautica, Comandante la Divisione di Padova, Generale di Corpo d’Armata, Grande Ufficiale e dirigente, nato a Nizza Marittima (all'epoca territorio Italiano) il [[17 gennaio]] [[1859]] e deceduto a Viserba di Rimini nel [[1952]], discendente di una nota famiglia di esploratori.


Nel 1860 Nizza fu nuovamente, e definitivamente, annessa alla Francia, assieme alla Savoia, in seguito agli Accordi di Plombières (1858) e al Trattato di Torino (1860). Molti nizzardi si trasferirono in Italia, tra cui la famiglia di Biroli, prevalentemente nelle località di Ventimiglia, Bordighera, Genova, Torino, Milano e Roma. Fu avviato fin da giovane alla carriera militare. Promosso capitano dei Granatieri di Sardegna, espletò servizio a Roma. Per le su ottime capicità organizzative divenne ispettore generale della nascente forza degli Aereostieri; poi Comandante della Divisione Padova, e Generale di Corpo d’Armata. Fu anche un ottimo schermitore e partecipò a cavallo del secolo a numerosi tornei di scherma vincendone alcuni come nel 1903 al club d'armi di Milano. Appassionato sportivo di stanza nella capitale, fu eletto Vicepresidente della Società nell'Assemblea Generale del [[1 gennaio]] [[1911]] sotto la presidenza di [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]], occupandosi di portare i militari più promettenti a gareggiare con la maglia del sodalizio capitolino, assieme ai colleghi Generali [[Zoppi Gaetano|Zoppi]] e [[Spingardi Paolo|Spingardi]]. Combatté durante la guerra Italo-Turca e gli furono conferite due medaglie di bronzo al Valor Militare.
[[file:pirzio_biroli1903.jpg|left|180px|thumb|Luigi Pirzio Biroli nel 1903]]
[[file:pirzio_biroli.jpg|right|180px|thumb|Il Gen. Pirzio Biroli in una foto scattata durante la Guerra 15/18]]
[[file:pirzio_biroli.gu.jpg|right|180px|thumb|La nomina a Commendatore sulla Gazzetta Ufficiale del 22/03/1933]]
[[file:pirzio_biroli_articolo.jpg|left|180px|thumb|Articolo sul Gen. Luigi Pirzio Biroli]]

Capitano dei Granatieri di Sardegna, nella caserma in via Castelfidardo a Roma, Ispettore generale dell’Areonautica, Comandante la Divisione di Padova, Generale di Corpo d’Armata, Grande Ufficiale e dirigente, nato a Nizza Marittima (all'epoca territorio Italiano) il [[17 gennaio]] [[1859]] e deceduto a Viserba di Rimini nel [[1952]], discendente di una nota famiglia di esploratori. Nel 1860 Nizza fu nuovamente, e definitivamente, annessa alla Francia, assieme alla Savoia, in seguito agli Accordi di Plombières (1858) e al Trattato di Torino (1860). Molti nizzardi si trasferirono in Italia, tra cui la famiglia di Biroli, prevalentemente nelle località di Ventimiglia, Bordighera, Genova, Torino, Milano e Roma.

Fu avviato fin da giovane alla carriera militare. Promosso capitano dei Granatieri di Sardegna, espletò servizio a Roma. Per le su ottime capicità organizzative divenne ispettore generale della nascente forza degli Aereostieri; poi Comandante della Divisione Padova, e Generale di Corpo d’Armata. Fu anche un ottimo schermitore e partecipò a cavallo del secolo a numerosi tornei di scherma vincendone alcuni come nel 1903 al club d'armi di Milano.

Appassionato sportivo di stanza nella capitale, fu eletto Vicepresidente della Società nell'Assemblea Generale del [[1 gennaio]] [[1911]] sotto la presidenza di [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]], occupandosi di portare i militari più promettenti a gareggiare con la maglia del sodalizio capitolino, assieme ai colleghi Generali [[Zoppi Gaetano|Zoppi]] e [[Spingardi Paolo|Spingardi]].

Combatté durante la guerra Italo-Turca e gli furono conferite due medaglie di bronzo al Valor Militare.


Durante la [[Prima Guerra Mondiale]] parti col grado di Colonnello dei Granatieri di Sardegna-Cengio. Rimase al comando fino al dicembre [[1915]]; poi fu comandante della "Brigata Pistoia" (35ª e 36ª Brigata Fanteria) e della "Brigata Pavia" (27ª e 28ª Brigata Fanteria) nel [[1916]]. Il [[22 agosto]] [[1916]] rimane ferito ad una mano durante un assalto austriaco. Alla fine del conflitto fu decorato con una medaglia d'argento con questa motivazione: ''Durante un intenso bombardamento nemico, essendo scoppiati in una nostra dolina due shrapnels che uccisero e ferirono parecchi militari, con ammirevole slancio e sprezzo del pericolo, benché fosse stato ferito ad una mano, trascurando se stesso, rimaneva esposto per circa venti minuti al fuoco nemico per dirigere personalmente l'opera di soccorso ai feriti. Dolina Sassari''.
Durante la [[Prima Guerra Mondiale]] parti col grado di Colonnello dei Granatieri di Sardegna-Cengio. Rimase al comando fino al dicembre [[1915]]; poi fu comandante della "Brigata Pistoia" (35ª e 36ª Brigata Fanteria) e della "Brigata Pavia" (27ª e 28ª Brigata Fanteria) nel [[1916]]. Il [[22 agosto]] [[1916]] rimane ferito ad una mano durante un assalto austriaco. Alla fine del conflitto fu decorato con una medaglia d'argento con questa motivazione: ''Durante un intenso bombardamento nemico, essendo scoppiati in una nostra dolina due shrapnels che uccisero e ferirono parecchi militari, con ammirevole slancio e sprezzo del pericolo, benché fosse stato ferito ad una mano, trascurando se stesso, rimaneva esposto per circa venti minuti al fuoco nemico per dirigere personalmente l'opera di soccorso ai feriti. Dolina Sassari''.


Il maggiore generale Luigi Pirzio-Biroli era al comando della Brigata Granatieri di Sardegna, il [[24 ottobre]] [[1915]] nella zona del monte Sabotino, nel momento in cui il tenente generale Gustavo Fara comandante della IV^ divisione rimase ferito. Pirzio Biroli ordinò a quattro Granatieri di portare a spalla la barella del Generale Fara per il tragitto dal trincerone del Sabotino a Dol, e poi per la valle Peumica, a Quisca Sola, all’Ospedaletto N° 110. Cosi facendo salvò la vita a Fara. Durante la ritirata di Caporetto riuscì al salvare molti carreggi appartenenti alla II^ Armata in rotta e a riunire moltissimi sbandati. Nel giugno [[1918]], il Ten.Gen. Pirzio Biroli comandava la 17ª divisione (brigate Cremona e Pesaro) sotto il IX Corpo d'armata, nella 2ª battaglia del Grappa Gli fu conferita anche una medaglia di bronzo e la Croce di Guerra. Fu nominato Cavaliere Ordine Militare d'Italia il [[7 giugno]] [[1923]] e commendatore del Regno nel 1933. A lui è intitolato un parco a Viserba.
Il maggiore generale Luigi Pirzio-Biroli era al comando della Brigata Granatieri di Sardegna, il [[24 ottobre]] [[1915]] nella zona del monte Sabotino, nel momento in cui il tenente generale Gustavo Fara comandante della IV^ divisione rimase ferito. Pirzio Biroli ordinò a quattro Granatieri di portare a spalla la barella del Generale Fara per il tragitto dal trincerone del Sabotino a Dol, e poi per la valle Peumica, a Quisca Sola, all’Ospedaletto N° 110. Così facendo salvò la vita a Fara. Durante la ritirata di Caporetto riuscì al salvare molti carreggi appartenenti alla II^ Armata in rotta e a riunire moltissimi sbandati. Nel giugno [[1918]], il Ten.Gen. Pirzio Biroli comandava la 17ª divisione (brigate Cremona e Pesaro) sotto il IX Corpo d'armata, nella 2ª battaglia del Grappa Gli fu conferita anche una medaglia di bronzo e la Croce di Guerra. Fu nominato Cavaliere Ordine Militare d'Italia il [[7 giugno]] [[1923]] e commendatore del Regno nel 1933. A lui è intitolato un parco a Viserba. Fu lui a scoprire una fonte d'acqua minerale chiamata "Sacramora", che allieterà i numerosi turisti che anni dopo affolleranno la costa romagnola per le vacanze.
Fu lui a scoprire una fonte d'acqua minerale chiamata "Sacramora", che allieterà i numerosi turisti che anni dopo affolleranno la costa romagnola per le vacanze.


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file:pirzio_biroli.jpg|Il Gen. Pirzio Biroli in una foto scattata durante la Guerra 15/18
file:pirzio_biroli.gu.jpg|La nomina a Commendatore sulla Gazzetta Ufficiale del 22/03/1933
file:pirzio_biroli_articolo.jpg|Articolo sul Gen. Luigi Pirzio Biroli
Immagine:19feb1911Messaggero.jpg|La notizia, pubblicata su "Il Messaggero" del 19 febbraio 1911, inerente la nomina di Luigi Pirzio Biroli a Presidente della Sezione Sportiva della Podistica Lazio
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Luigi Pirzio Biroli nel 1903
Luigi Pirzio Biroli nel comitato per le eliminatorie italiane delle Olimpiadi di Atene 1896

Capitano dei Granatieri di Sardegna, nella caserma in via Castelfidardo a Roma, Ispettore generale dell’Areonautica, Comandante la Divisione di Padova, Generale di Corpo d’Armata, Grande Ufficiale e dirigente, nato a Nizza Marittima (all'epoca territorio Italiano) il 17 gennaio 1859 e deceduto a Viserba di Rimini nel 1952, discendente di una nota famiglia di esploratori.

Nel 1860 Nizza fu nuovamente, e definitivamente, annessa alla Francia, assieme alla Savoia, in seguito agli Accordi di Plombières (1858) e al Trattato di Torino (1860). Molti nizzardi si trasferirono in Italia, tra cui la famiglia di Biroli, prevalentemente nelle località di Ventimiglia, Bordighera, Genova, Torino, Milano e Roma. Fu avviato fin da giovane alla carriera militare. Promosso capitano dei Granatieri di Sardegna, espletò servizio a Roma. Per le su ottime capicità organizzative divenne ispettore generale della nascente forza degli Aereostieri; poi Comandante della Divisione Padova, e Generale di Corpo d’Armata. Fu anche un ottimo schermitore e partecipò a cavallo del secolo a numerosi tornei di scherma vincendone alcuni come nel 1903 al club d'armi di Milano. Appassionato sportivo di stanza nella capitale, fu eletto Vicepresidente della Società nell'Assemblea Generale del 1 gennaio 1911 sotto la presidenza di Fortunato Ballerini, occupandosi di portare i militari più promettenti a gareggiare con la maglia del sodalizio capitolino, assieme ai colleghi Generali Zoppi e Spingardi. Combatté durante la guerra Italo-Turca e gli furono conferite due medaglie di bronzo al Valor Militare.

Durante la Prima Guerra Mondiale parti col grado di Colonnello dei Granatieri di Sardegna-Cengio. Rimase al comando fino al dicembre 1915; poi fu comandante della "Brigata Pistoia" (35ª e 36ª Brigata Fanteria) e della "Brigata Pavia" (27ª e 28ª Brigata Fanteria) nel 1916. Il 22 agosto 1916 rimane ferito ad una mano durante un assalto austriaco. Alla fine del conflitto fu decorato con una medaglia d'argento con questa motivazione: Durante un intenso bombardamento nemico, essendo scoppiati in una nostra dolina due shrapnels che uccisero e ferirono parecchi militari, con ammirevole slancio e sprezzo del pericolo, benché fosse stato ferito ad una mano, trascurando se stesso, rimaneva esposto per circa venti minuti al fuoco nemico per dirigere personalmente l'opera di soccorso ai feriti. Dolina Sassari.

Il maggiore generale Luigi Pirzio-Biroli era al comando della Brigata Granatieri di Sardegna, il 24 ottobre 1915 nella zona del monte Sabotino, nel momento in cui il tenente generale Gustavo Fara comandante della IV^ divisione rimase ferito. Pirzio Biroli ordinò a quattro Granatieri di portare a spalla la barella del Generale Fara per il tragitto dal trincerone del Sabotino a Dol, e poi per la valle Peumica, a Quisca Sola, all’Ospedaletto N° 110. Così facendo salvò la vita a Fara. Durante la ritirata di Caporetto riuscì al salvare molti carreggi appartenenti alla II^ Armata in rotta e a riunire moltissimi sbandati. Nel giugno 1918, il Ten.Gen. Pirzio Biroli comandava la 17ª divisione (brigate Cremona e Pesaro) sotto il IX Corpo d'armata, nella 2ª battaglia del Grappa Gli fu conferita anche una medaglia di bronzo e la Croce di Guerra. Fu nominato Cavaliere Ordine Militare d'Italia il 7 giugno 1923 e commendatore del Regno nel 1933. A lui è intitolato un parco a Viserba. Fu lui a scoprire una fonte d'acqua minerale chiamata "Sacramora", che allieterà i numerosi turisti che anni dopo affolleranno la costa romagnola per le vacanze.



La motivazione della medaglia conferita a Pirzio Biroli nel 1915
La motivazione della medaglia conferita a Pirzio Biroli nel 1916





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