Cucchi Riccardo: differenze tra le versioni
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Giornalista e radiocronista sportivo nato a Roma il [[31 agosto]] [[1952]]. |
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Laureato in Lettere, entra nel [[1979]] nella Rai Radiotelevisione italiana. Per circa dieci anni collabora con la trasmissione radiofonica "Tutto il calcio minuto per minuto" raccontando le partite del Campobasso. Collabora anche con 90º minuto. Nel [[1992]] è inviato alle Olimpiadi di Barcellona. Nel [[1994]] diviene il radiocronista della Nazionale di calcio. Responsabile dei servizi sportivi di RadioRai. Prima voce di Tutto il calcio minuto per minuto, conduce con Filippo Corsini Radio Anch’io Sport. E' lui a commentare dall'Olimpico il secondo Scudetto della Lazio il [[14 maggio]] [[2000]]. |
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Dottore in Lettere, entra nel [[1979]] nella Rai Radiotelevisione italiana. |
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Per circa 10 anni collabora con la trasmissione radiofonica "Tutto il calcio minuto per minuto" raccontando le partite del Campobasso. e collaborando anche con 90º minuto. |
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Nel [[1992]] viene scelto nel team Rai come inviato alle Olimpiadi di Barcellona. |
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Nel [[1994]] diviene il radiocronista della Nazionale di calcio. |
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Responsabile dei servizi sportivi di RadioRai. Prima voce di Tutto il calcio minuto per minuto, conduce con Filippo Corsini Radio Anch’io Sport. Intervistato dal [[Corriere della Sera]] nel [[2008]] disse: |
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'''Estratto Corriere della Sera: <br>''' |
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«Ha avuto la fortuna di avere come maestri Enrico Ameri e Sandro Ciotti. Riccardo Cucchi ricorda con emozione i tempi in cui la radio era la regina della domenica. ''“Per un periodo andarono in onda soltanto i secondi tempi perché la Lega temeva che per ascoltare Tutto il calcio la gente non andasse allo |
''«Ha avuto la fortuna di avere come maestri Enrico Ameri e Sandro Ciotti. Riccardo Cucchi ricorda con emozione i tempi in cui la radio era la regina della domenica''. ''“Per un periodo andarono in onda soltanto i secondi tempi perché la Lega temeva che per ascoltare Tutto il calcio la gente non andasse allo stadio… Era tutto merito di Ameri e Ciotti, grandi affabulatori che incantavano il pubblico (...) Per imparare andavo allo stadio con Ameri, praticamente facevo il valletto. Lui arrivava a San Siro due ore e mezzo prima ed era amico del gestore del bar dei giornalisti. Lì cominciava a giocare a scopone scientifico, una volta mi coinvolse e dopo qualche mano esclamò: ‘Spero che tu non faccia le radiocronache come giochi a scopone!’. Potete immaginarvi come mi sentii”».'' |
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E' lui a commentare dall'Olimpico il secondo scudetto della Lazio il [[14 maggio]] [[2000]]. |
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«Grazie per averci emozionato» |
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Adesso che si è spogliato dei panni di radiocronista imparziale, Cucchi ha potuto rivelare il suo tifo per la Lazio. «Ora posso dirlo - ha detto nel corso di un'intervista a novantesimo minuto - tifo Lazio. Ma ho sempre cercato di trattare i biancocelesti con estrema imparzialità». |
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La Lazio lo ha ringraziato con un tweet: «Sei stato per anni un imparziale radiocronista dal cuore biancoceleste. Ora ti aspettiamo allo stadio da tifoso». |
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Versione attuale delle 16:56, 30 ago 2024

Giornalista e radiocronista sportivo nato a Roma il 31 agosto 1952.
Laureato in Lettere, entra nel 1979 nella Rai Radiotelevisione italiana. Per circa dieci anni collabora con la trasmissione radiofonica "Tutto il calcio minuto per minuto" raccontando le partite del Campobasso. Collabora anche con 90º minuto. Nel 1992 è inviato alle Olimpiadi di Barcellona. Nel 1994 diviene il radiocronista della Nazionale di calcio. Responsabile dei servizi sportivi di RadioRai. Prima voce di Tutto il calcio minuto per minuto, conduce con Filippo Corsini Radio Anch’io Sport. E' lui a commentare dall'Olimpico il secondo Scudetto della Lazio il 14 maggio 2000. Il suo: "Sono le 18.04..." è storia fra i sostenitori biancocelesti. Il 12 febbraio 2017 dopo aver commentato la sua ultima partita può finalmente dichiarare il suo tifo per la Lazio.
Estratto Corriere della Sera:
«Ha avuto la fortuna di avere come maestri Enrico Ameri e Sandro Ciotti. Riccardo Cucchi ricorda con emozione i tempi in cui la radio era la regina della domenica. “Per un periodo andarono in onda soltanto i secondi tempi perché la Lega temeva che per ascoltare Tutto il calcio la gente non andasse allo stadio… Era tutto merito di Ameri e Ciotti, grandi affabulatori che incantavano il pubblico (...) Per imparare andavo allo stadio con Ameri, praticamente facevo il valletto. Lui arrivava a San Siro due ore e mezzo prima ed era amico del gestore del bar dei giornalisti. Lì cominciava a giocare a scopone scientifico, una volta mi coinvolse e dopo qualche mano esclamò: ‘Spero che tu non faccia le radiocronache come giochi a scopone!’. Potete immaginarvi come mi sentii”».
Estratto Corriere dello Sport:
È stata sua la voce dello scudetto della Lazio del 2000. I tifosi se le ricordano bene le parole pronunciate da Riccardo Cucchi: «Sono le 18 e 4 minuti del 14 maggio del 2000. La Lazio è campione d’Italia». Una frase pronunciata ai microfoni della Rai che fa ancora emozionare i laziali. Oggi Inter-Empoli a San Siro è stata l'ultima radiocronaca di Riccardo Cucchi, omaggiato anche con uno striscione dai tifosi nerazzurri. «Grazie per averci emozionato». Adesso che si è spogliato dei panni di radiocronista imparziale, Cucchi ha potuto rivelare il suo tifo per la Lazio. «Ora posso dirlo - ha detto nel corso di un'intervista a novantesimo minuto - tifo Lazio. Ma ho sempre cercato di trattare i biancocelesti con estrema imparzialità». La Lazio lo ha ringraziato con un Tweet: «Sei stato per anni un imparziale radiocronista dal cuore biancoceleste. Ora ti aspettiamo allo stadio da tifoso».
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