Camiglieri Gino: differenze tra le versioni
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Di professione ottico, Presidente dell'Associazione Nazionale Lazio Club negli anni '70. |
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| ⚫ | Di lui ha detto in un'intervista del [[2004]]: ''«La mia culla era foderata di raso biancoceleste: vimini all'interno e i colori preferiti da mio padre fuori. Sono nato laziale e non ho mai cambiato squadra. Quando avevo dieci anni la mamma mi ha cucito la prima bandiera della Lazio. Ricordo l’emozione di quei giorni, lo stadio gremito, la gioia di vincere. Poi, via via, la Lazio mi ha calamitato. Sempre di più seguivo anche le altre discipline sportive. Allo stadio si andava in comitiva. All'inizio non esisteva la curva Nord e Sud: romanisti e laziali convivevano tra prese in giro e nulla più. Mai vista violenza tra i club rivali! Quanto rimpiango quei tempi. Dopo la guerra un romanista non stava più in comitiva con un laziale e viceversa. Il mondo era cambiato, il tifo pure»''. |
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[[Categoria:Biografie|Camiglieri, Gino]] |
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Versione attuale delle 11:24, 30 set 2022

Nato a Roma nel 1924 ed ivi deceduto il 12 gennaio 2018 Di professione ottico, Presidente dell'Associazione Nazionale Lazio Club negli anni '70.
Di lui ha detto in un'intervista del 2004: «La mia culla era foderata di raso biancoceleste: vimini all'interno e i colori preferiti da mio padre fuori. Sono nato laziale e non ho mai cambiato squadra. Quando avevo dieci anni la mamma mi ha cucito la prima bandiera della Lazio. Ricordo l’emozione di quei giorni, lo stadio gremito, la gioia di vincere. Poi, via via, la Lazio mi ha calamitato. Sempre di più seguivo anche le altre discipline sportive. Allo stadio si andava in comitiva. All'inizio non esisteva la curva Nord e Sud: romanisti e laziali convivevano tra prese in giro e nulla più. Mai vista violenza tra i club rivali! Quanto rimpiango quei tempi. Dopo la guerra un romanista non stava più in comitiva con un laziale e viceversa. Il mondo era cambiato, il tifo pure».