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Socio e dirigente della Lazio negli anni 60. Il 4 agosto 1965 l'assemblea comunica che la società è sull'orlo di una crisi economica che sembra irreparabile. La squadra è in ritiro a Pievepelago e i giocatori non intendono firmare i contratti, per altro dignitosi, proposti dalla dirigenza e nonostante fossero al corrente dello stato di estremo disagio economi attraversato dalla società, fanno ritorno a Roma tra l'ostilità dei tifosi. Proprio in quell' assemblea prende la parola Bloch che afferma."Ecco un mio assegno di mezzo milione. Sia dato al Comune di Roma per le scuole e gli ospedali a nome della società, ma non ai giocatori che non hanno capito l'onore di indossare la maglia biancoceleste." Dopo queste parole viene soffocato dagli abbracci e all'unanimità acclamato socio onorario.
Sostenitore biancoceleste dalla fine degli anni '20 e poi socio della Lazio. Non mancava una partita della sua squadra sia in casa che in trasferta. Nato a Roma il [[22 novembre]] [[1895]]. Il [[4 agosto]] [[1965]] l'assemblea comunica che la società è sull'orlo di una crisi economica che sembra irreparabile. La squadra è in ritiro a [[Pievepelago]] e i giocatori non intendono firmare i contratti, per altro dignitosi, proposti dalla dirigenza e nonostante fossero al corrente dello stato di estremo disagio economico attraversato dalla società, fanno ritorno a Roma tra l'ostilità dei tifosi. Proprio in quell'assemblea prende la parola Bloch che afferma: "Ecco un mio assegno di mezzo milione. Sia dato al Comune di Roma per le scuole e gli ospedali a nome della società, ma non ai giocatori che non hanno capito l'onore di indossare la maglia biancoceleste." Dopo queste parole viene soffocato dagli abbracci e all'unanimità acclamato socio onorario.
Giorgio Bloch, insieme ai suoi due fratelli, era il proprietario dell'esercizio commerciale Schostal, fondato nel 1870 a Roma da due commercianti ebrei. L'azienda vendeva prodotti tessili di grande qualità. Il padre di Giorgio, Lazaro, fu prima direttore e poi proprietario dell'attività. Durante il fascismo il negozio era tenuto d'occhio e molte furono le azioni intraprese per ostacolarne l'attività commerciale. Nonostante ciò, Giorgio ebbe sempre un comportamento fiero e retto che gli consentì, nel dopoguerra, di fare del negozio un esercizio apprezzato e conosciuto a livello nazionale.
[[File:bloch tessera.jpg|thumb|left|200px|La tessera di Socio vitalizio di Giorgio Bloch. Contributo di Manfredi Bloch, nipote del dirigente laziale]]
[[File:block medaglie.jpg|thumb|right|200px|Medaglie celebrative dello scudetto 1973/74 di Giorgio Bloch. Contributo di Manfredi Bloch, nipote del dirigente laziale]]
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[[File:bloch2.jpg|thumb|left|200px|Un vivace ritratto di Giorgio Bloch nelle vesti di tifoso fatto da Quirinetto (Cesare Mariani) nel novembre 1928 su "Il Guerin Sportivo"]]
[[Categoria:Biografie|Bloch Giorgio]]
[[Categoria:Personaggi|Bloch Giorgio]]

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Sostenitore biancoceleste dalla fine degli anni '20 e poi socio della Lazio. Non mancava una partita della sua squadra sia in casa che in trasferta. Nato a Roma il 22 novembre 1895. Il 4 agosto 1965 l'assemblea comunica che la società è sull'orlo di una crisi economica che sembra irreparabile. La squadra è in ritiro a Pievepelago e i giocatori non intendono firmare i contratti, per altro dignitosi, proposti dalla dirigenza e nonostante fossero al corrente dello stato di estremo disagio economico attraversato dalla società, fanno ritorno a Roma tra l'ostilità dei tifosi. Proprio in quell'assemblea prende la parola Bloch che afferma: "Ecco un mio assegno di mezzo milione. Sia dato al Comune di Roma per le scuole e gli ospedali a nome della società, ma non ai giocatori che non hanno capito l'onore di indossare la maglia biancoceleste." Dopo queste parole viene soffocato dagli abbracci e all'unanimità acclamato socio onorario. Giorgio Bloch, insieme ai suoi due fratelli, era il proprietario dell'esercizio commerciale Schostal, fondato nel 1870 a Roma da due commercianti ebrei. L'azienda vendeva prodotti tessili di grande qualità. Il padre di Giorgio, Lazaro, fu prima direttore e poi proprietario dell'attività. Durante il fascismo il negozio era tenuto d'occhio e molte furono le azioni intraprese per ostacolarne l'attività commerciale. Nonostante ciò, Giorgio ebbe sempre un comportamento fiero e retto che gli consentì, nel dopoguerra, di fare del negozio un esercizio apprezzato e conosciuto a livello nazionale.

La tessera di Socio vitalizio di Giorgio Bloch. Contributo di Manfredi Bloch, nipote del dirigente laziale
Medaglie celebrative dello scudetto 1973/74 di Giorgio Bloch. Contributo di Manfredi Bloch, nipote del dirigente laziale
Un vivace ritratto di Giorgio Bloch nelle vesti di tifoso fatto da Quirinetto (Cesare Mariani) nel novembre 1928 su "Il Guerin Sportivo"