Suardo Giacomo: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Suardo_Giacomo.jpg|thumb|left|150px|Giacomo Suardo]]
[[Immagine:Suardo_Giacomo.jpg|left|200px]]Conte, possidente e uomo politico. Nato a Bergamo il [[25 agosto]] [[1883]] e ivi deceduto il [[20 Maggio]] [[1947]].Senatore, Avvocato, Tenente colonnello d'artiglieria, Presidente della Cassa nazionale assicurazione infortuni sul lavoro poi Istituto nazionale fascista per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INFAIL [[1932]]-[[1939]].Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia .Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia .Commendatore dell'Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro. Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia. Gran cordone del sovrano Ordine militare di Savoia. Balì di Gran Croce del Sovrano militare Ordine di Malta. Combattente della [[Prima Guerra Mondiale]], medaglia di Bronzo al valor militare. Ricoprì diverse cariche politiche tra cui: Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri [[3 luglio]] [[1924]]- [[21 dicembre]] [[1927]]; Sottosegretario di Stato al Ministero dell'interno [[6 novembre]] [[1926]]-[[13 marzo]] [[1928]]; Sottosegretario di Stato al Ministero delle corporazioni [[2 luglio]]-[[6 novembre]] [[1926]]. Fu lui a consegnare, il [[6 Ottobre]] [[1929]], al [[Vaccaro Giorgio|Generale Vaccaro]] la quota simbolica di £. 1.000, donate dal presidente del Consiglio [[Mussolini Benito|Cavalier Benito Mussolini]] dopo essere diventato socio del club biancoceleste.


Conte, possidente e uomo politico. Nato a Bergamo il [[25 agosto]] [[1883]] e ivi deceduto il [[20 maggio]] [[1947]]. Senatore, avvocato, tenente colonnello d'artiglieria, presidente della Cassa nazionale assicurazione infortuni sul lavoro poi Istituto nazionale fascista per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INFAIL [[1932]]-[[1939]]. Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia. Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia. Commendatore dell'Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro. Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia. Gran cordone del sovrano Ordine militare di Savoia. Balì di Gran Croce del Sovrano militare Ordine di Malta. Combattente della [[Prima Guerra Mondiale]], medaglia di bronzo al valor militare. Ricoprì anche diverse cariche politiche tra cui: sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri [[3 luglio]] [[1924]]- [[21 dicembre]] [[1927], sottosegretario di Stato al Ministero dell'interno [[6 novembre]] [[1926]]-[[13 marzo]] [[1928]], sottosegretario di Stato al Ministero delle corporazioni [[2 luglio]]-[[6 novembre]] [[1926]].

Fu lui a consegnare, il [[6 ottobre]] [[1929]], al [[Vaccaro Giorgio|Generale Vaccaro]] la quota simbolica di £. 1.000, donate dal presidente del Consiglio [[Mussolini Benito|Cavalier Benito Mussolini]] dopo aver accettato la tessera n. 1 di socio del club biancoceleste.

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[[Categoria:Personaggi|Suardo Giacomo]]
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Giacomo Suardo

Conte, possidente e uomo politico. Nato a Bergamo il 25 agosto 1883 e ivi deceduto il 20 maggio 1947. Senatore, avvocato, tenente colonnello d'artiglieria, presidente della Cassa nazionale assicurazione infortuni sul lavoro poi Istituto nazionale fascista per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INFAIL 1932-1939. Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia. Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia. Commendatore dell'Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro. Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia. Gran cordone del sovrano Ordine militare di Savoia. Balì di Gran Croce del Sovrano militare Ordine di Malta. Combattente della Prima Guerra Mondiale, medaglia di bronzo al valor militare. Ricoprì anche diverse cariche politiche tra cui: sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri 3 luglio 1924- 21 dicembre [[1927], sottosegretario di Stato al Ministero dell'interno 6 novembre 1926-13 marzo 1928, sottosegretario di Stato al Ministero delle corporazioni 2 luglio-6 novembre 1926.

Fu lui a consegnare, il 6 ottobre 1929, al Generale Vaccaro la quota simbolica di £. 1.000, donate dal presidente del Consiglio Cavalier Benito Mussolini dopo aver accettato la tessera n. 1 di socio del club biancoceleste.