Biancazzurri: differenze tra le versioni
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Biancazzurri era una rivista mensile che uscì per soli otto numeri tra il giugno [[1963]] e l'aprile [[1964]], nel contesto della promozione in A della Lazio dopo i due anni trascorsi in B. Pur privilegiando il calcio con la cronaca delle partite, servizi sui giocatori biancocelesti, le squadre giovanili, indagini, interviste, belle fotografie, curiosità, ecc., il mensile si occupava anche delle altre sezioni della Polisportiva. La rivista aveva come Direttore |
Biancazzurri era una rivista mensile che uscì per soli otto numeri tra il giugno [[1963]] e l'aprile [[1964]], nel contesto della promozione in A della Lazio dopo i due anni trascorsi in B. Pur privilegiando il calcio con la cronaca delle partite, servizi sui giocatori biancocelesti, le squadre giovanili, indagini, interviste, belle fotografie, curiosità, ecc., il mensile si occupava anche delle altre sezioni della Polisportiva. La rivista aveva come Direttore Remo Gherardi e si avvaleva della collaborazione dei principali giornalisti sportivi romani. Uno di questi era [[Mariani Cesare|Cesare Mariani]], soprannominato "Big-Ben", che negli anni 20 fu noto giocatore laziale e poi valente giornalista. Il costo di ogni numero era di 100 lire. La rivista chiuse presto i battenti per motivi economici. |
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Versione delle 18:54, 24 set 2011

Titolo: Biancazzurri
Biancazzurri era una rivista mensile che uscì per soli otto numeri tra il giugno 1963 e l'aprile 1964, nel contesto della promozione in A della Lazio dopo i due anni trascorsi in B. Pur privilegiando il calcio con la cronaca delle partite, servizi sui giocatori biancocelesti, le squadre giovanili, indagini, interviste, belle fotografie, curiosità, ecc., il mensile si occupava anche delle altre sezioni della Polisportiva. La rivista aveva come Direttore Remo Gherardi e si avvaleva della collaborazione dei principali giornalisti sportivi romani. Uno di questi era Cesare Mariani, soprannominato "Big-Ben", che negli anni 20 fu noto giocatore laziale e poi valente giornalista. Il costo di ogni numero era di 100 lire. La rivista chiuse presto i battenti per motivi economici.