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Cent'anni fà la Lazio disputava la finale del primo [[Campionato]] organizzato a livello nazionale. La formazione biancoceleste, vincitrice del girone laziale, si ritrova in semifinale dove sconfigge le squadre di Livorno prima e Napoli successivamente. L'[[1 giugno]] [[1913]] si disputa la finale sul campo neutro di Genova contro la [[Pro Vercelli]], troppo forte per i biancocelesti, che vincono l'incontro con il risultato di 6-0.
[[File:Petković.jpg|thumb|left|200px|Vladimir "Vlado" Petković]]


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[[15 agosto]] [[1963]]: nasce a Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina) [[Petkovic|Vladimir Petkovic]], tecnico biancoceleste.


{{datalink|1|giugno|1913}} - '''[[Campionato Nazionale - Finale]]'''
► [[Petković Vladimir|Consulta su questo link la versione completa]] della scheda


'''PRO VERCELLI:''' Berra, Binaschi, Milano (II), Salvaneschi, Milano (I), Leone, Berardo, Tacchini, Fresia, Rampini, Corna.


'''LAZIO:''' [[Gaslini Lorenzo|Gaslini]], [[Maranghi Carlo|Maranghi]], [[Levi (II) Mario|Levi (II)]], [[Faccani Augusto|Faccani]], [[Fioranti (I) Giuseppe|Fioranti]], [[Di Napoli (I) Mario|Di Napoli (I)]], [[Coraggio Amedeo|Coraggio]], [[Saraceni (I) Fernando|Saraceni (I)]], [[Consiglio Marcello|Consiglio]], [[Folpini Emilio|Folpini]], [[Corelli Corrado|Corelli]].
Allenatore, nato a Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina) il [[15 agosto]] [[1963]]. Detto Vlado e soprannominato "Il Dottore".


'''Arbitro:''' sig. Pippo (Genova).
Petković ha trascorso la sua carriera di centrocampista tra Bosnia e Svizzera, Paese dove poi ha iniziato l'esperienza di allenatore nel [[1997]], come tecnico-giocatore del [[Bellinzona]]. Nel [[2003]] con il Malcantone Agno conquista la promozione in Challenge League, quindi passa prima al [[Lugano]] e poi nuovamente al [[Bellinzona]] con cui conquista la finale della Coppa nazionale (persa col [[Basilea]]) e il sospirato salto nel massimo [[campionato]] elvetico nel [[2008]]. L'anno dopo, chiamato in corsa dallo [[Young Boys]], Petković dimostra di essere un tecnico duttile, molto legato ai moduli offensivi (3-4-3 e 4-3-3 i suoi moduli preferiti)...


'''Marcatori:''' nel primo tempo 8' Berardo, 38' Corna; nel secondo tempo 22' Milano (I), 25' Corna, 38' Corna, 41' Berardo.
► [[Petković Vladimir|Consulta su questo link la versione completa]] della scheda


'''Note:''' giornata afosa con incombente pericolo di temporale.
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'''Spettatori:''' pubblico discreto.
[[Immagine:Skorpio.jpg|thumb|left|200px|Una copertina con Laura D'Angelo]]


[[15 agosto]] [[2010]]: muore a Roma [[D'Angelo Laura|Laura D'Angelo]], attrice, conduttrice e coreografa.


[[Immagine:1giugno1913Formazione.jpg|thumb|left|180px|La formazione laziale <br> (dal sito: www.atletiederoi.it)]]
[[Immagine:provercla.jpg|thumb|right|180px|Da La Stampa del 2 giugno 1913 <br> parte I]]
[[Immagine:1giugno1913.jpg|thumb|left|180px|Dall'annuario della stagione]]
[[Immagine:provercla1.jpg|thumb|right|180px|Da "La Stampa" del 2 giugno 1913 <br> parte II]]


La Lazio è una squadra che racchiude in sè tutti gli elementi del successo. Ma il successo più notevole l'ha ottenuto riuscendo, con i suoi soli mezzi e con tutti giocatori indigeni, ad imporre il proprio dominio a tutte le squadre centrali e meridionali. La Lazio non aveva nessuna speranza di vincere contro i poderosi campioni vercellesi. Scontato l'elogio della [[Pro Vercelli]], ma il merito della conquista del titolo di [[Campione d'Italia|Campioni d'Italia]] va soprattutto ai suoi giocatori veterani. I piemontesi mancavano di Innocenti, Valle, Ara e Ferraro. All'8' la [[Pro Vercelli]] è già in vantaggio grazie ad una discesa di Milano (I) che passa a Corna e da questi la sfera giunge a Rampini che tira prontamente. Il portiere [[Gaslini Lorenzo|Gaslini]] para ma non trattiene il pallone che arriva sui piedi dell'accorrente Berardo che non ha nessuna difficoltà a segnare. La difesa laziale è assediata e si batte con valore. Il gioco diviene aspro e il pubblico, che simpatizza per i biancocelesti, applaude e incita.
► [[D'Angelo Laura|Consulta su questo link la versione completa]] della scheda


Il secondo punto viene messo a segno al 38' quando [[Gaslini Lorenzo|Gaslini]] para un tiro di Rampini, ma, ancora una volta, non riesce a trattenere il pallone che giunge sui piedi di Corna che realizza. La Lazio reagisce e per poco [[Consiglio Marcello|Consiglio]], dopo un'azione individuale, non segna con un forte tiro rasoterra. Il secondo tempo è caratterizzato da un gioco vario e vivace. La [[Pro Vercelli]] si mantiene in difesa passivamente e la Lazio ne approfitta delineando precise e serrate azioni d'attacco grazie, soprattutto, alle iniziative ispirate da un irresistibile [[Maranghi Carlo|Maranghi]]. A centrocampo, invece, emerge la forte personalità di [[Faccani Augusto|Faccani]]. Il pubblico è sempre più impegnato ad incitare la Lazio. Dopo una rabbiosa mischia sotto la rete di Berra, solo la sfortuna ha impedito alla Lazio di dimezzare lo svantaggio. La [[Pro Vercelli]] si allarma e sposta il baricentro più in avanti. Tacchini s'impossessa del pallone a metà campo, fugge verso la porta laziale eludendo la rincorsa di [[Fioranti (I) Giuseppe|Fioranti]]. Giunto davanti a [[Gaslini Lorenzo|Gaslini]], l'arbitro fischia un fallo per un intervento di [[Fioranti (I) Giuseppe|Fioranti]] e assegna una punizione che Milano (I) trasforma in goal con un insidioso tiro rasoterra.


Nata a Roma il [[24 maggio]] [[1956]], figlia del dirigente [[D'Angelo Agostino|Tino D'Angelo]], deceduta a Roma il [[15 agosto]] [[2010]] dopo una lunga lotta contro il cancro. Tifosa della Lazio. Diventa famosa con il rotocalco televisivo della seconda rete "Odeon. Tutto quanto fa spettacolo", in onda dal [[1976]] al [[1978]] con il personaggio di "Odeonette". In seguito prende parte a varie trasmissioni di successo, come Domenica In, Blitz, Giochiamo al varietè, Aboccaperta, Fantastico, Il festival di Saint Vincent, La squadra, Uno Mattina, La Prof 2...


► [[Domenica 1 giugno 1913 - Genova - Pro Vercelli-Lazio 6-0|Clicca qui per continuare la lettura]]
► [[D'Angelo Laura|Consulta su questo link la versione completa]] della scheda


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Versione delle 07:37, 24 ago 2013


Cent'anni fà la Lazio disputava la finale del primo Campionato organizzato a livello nazionale. La formazione biancoceleste, vincitrice del girone laziale, si ritrova in semifinale dove sconfigge le squadre di Livorno prima e Napoli successivamente. L'1 giugno 1913 si disputa la finale sul campo neutro di Genova contro la Pro Vercelli, troppo forte per i biancocelesti, che vincono l'incontro con il risultato di 6-0.


1 giugno 1913 - Campionato Nazionale - Finale

PRO VERCELLI: Berra, Binaschi, Milano (II), Salvaneschi, Milano (I), Leone, Berardo, Tacchini, Fresia, Rampini, Corna.

LAZIO: Gaslini, Maranghi, Levi (II), Faccani, Fioranti, Di Napoli (I), Coraggio, Saraceni (I), Consiglio, Folpini, Corelli.

Arbitro: sig. Pippo (Genova).

Marcatori: nel primo tempo 8' Berardo, 38' Corna; nel secondo tempo 22' Milano (I), 25' Corna, 38' Corna, 41' Berardo.

Note: giornata afosa con incombente pericolo di temporale.

Spettatori: pubblico discreto.


La formazione laziale
(dal sito: www.atletiederoi.it)
Da La Stampa del 2 giugno 1913
parte I
Dall'annuario della stagione
Da "La Stampa" del 2 giugno 1913
parte II

La Lazio è una squadra che racchiude in sè tutti gli elementi del successo. Ma il successo più notevole l'ha ottenuto riuscendo, con i suoi soli mezzi e con tutti giocatori indigeni, ad imporre il proprio dominio a tutte le squadre centrali e meridionali. La Lazio non aveva nessuna speranza di vincere contro i poderosi campioni vercellesi. Scontato l'elogio della Pro Vercelli, ma il merito della conquista del titolo di Campioni d'Italia va soprattutto ai suoi giocatori veterani. I piemontesi mancavano di Innocenti, Valle, Ara e Ferraro. All'8' la Pro Vercelli è già in vantaggio grazie ad una discesa di Milano (I) che passa a Corna e da questi la sfera giunge a Rampini che tira prontamente. Il portiere Gaslini para ma non trattiene il pallone che arriva sui piedi dell'accorrente Berardo che non ha nessuna difficoltà a segnare. La difesa laziale è assediata e si batte con valore. Il gioco diviene aspro e il pubblico, che simpatizza per i biancocelesti, applaude e incita.

Il secondo punto viene messo a segno al 38' quando Gaslini para un tiro di Rampini, ma, ancora una volta, non riesce a trattenere il pallone che giunge sui piedi di Corna che realizza. La Lazio reagisce e per poco Consiglio, dopo un'azione individuale, non segna con un forte tiro rasoterra. Il secondo tempo è caratterizzato da un gioco vario e vivace. La Pro Vercelli si mantiene in difesa passivamente e la Lazio ne approfitta delineando precise e serrate azioni d'attacco grazie, soprattutto, alle iniziative ispirate da un irresistibile Maranghi. A centrocampo, invece, emerge la forte personalità di Faccani. Il pubblico è sempre più impegnato ad incitare la Lazio. Dopo una rabbiosa mischia sotto la rete di Berra, solo la sfortuna ha impedito alla Lazio di dimezzare lo svantaggio. La Pro Vercelli si allarma e sposta il baricentro più in avanti. Tacchini s'impossessa del pallone a metà campo, fugge verso la porta laziale eludendo la rincorsa di Fioranti. Giunto davanti a Gaslini, l'arbitro fischia un fallo per un intervento di Fioranti e assegna una punizione che Milano (I) trasforma in goal con un insidioso tiro rasoterra.


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