Rapp Carlo: differenze tra le versioni
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Nato a Roma il [[16 giugno]] [[1927]]ivi deceduto il [[26 maggio]] [[2020]]. Dirigente accompagnatore dal [[1972]] con [[Lenzini Umberto|Umberto Lenzini]] fino agli inizi degli anni '80, sotto la presidenza [[Casoni Chiarion Gian|Gian Chiarion Casoni]]. Fino al [[1977]] si occupò della squadra Primavera con la quale vinse lo scudetto nella stagione [[1975/76]] e arrivò tre volte in finale al [[Torneo di Viareggio]]. Da quelle squadre Primavera uscirono giocatori che hanno segnato la storia calcistica biancoceleste come [[Manfredonia Lionello|Manfredonia]], [[Giordano Bruno|Giordano]], [[Agostinelli Andrea|Agostinelli]], [[Tassotti Mauro|Tassotti]], [[D'Amico Vincenzo|D'Amico]] e molti altri. |
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Nel [[1978]] Lenzini lo volle dirigente addetto alla prima squadra e l'opera appassionata di Rapp molto contribuì a tenere salda una squadra che si avviava verso periodi purtroppo negativi. Anche il presidente Casoni ne apprezzò le qualità tecniche e umane e Rapp costituì l'indispensabile tramite tra squadra e società. |
Nel [[1978]] Lenzini lo volle dirigente addetto alla prima squadra e l'opera appassionata di Rapp molto contribuì a tenere salda una squadra che si avviava verso periodi purtroppo negativi. Anche il presidente Casoni ne apprezzò le qualità tecniche e umane e Rapp costituì l'indispensabile tramite tra squadra e società. |
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Versione delle 09:00, 26 mag 2020


Nato a Roma il 16 giugno 1927ivi deceduto il 26 maggio 2020. Dirigente accompagnatore dal 1972 con Umberto Lenzini fino agli inizi degli anni '80, sotto la presidenza Gian Chiarion Casoni. Fino al 1977 si occupò della squadra Primavera con la quale vinse lo scudetto nella stagione 1975/76 e arrivò tre volte in finale al Torneo di Viareggio. Da quelle squadre Primavera uscirono giocatori che hanno segnato la storia calcistica biancoceleste come Manfredonia, Giordano, Agostinelli, Tassotti, D'Amico e molti altri. Nel 1978 Lenzini lo volle dirigente addetto alla prima squadra e l'opera appassionata di Rapp molto contribuì a tenere salda una squadra che si avviava verso periodi purtroppo negativi. Anche il presidente Casoni ne apprezzò le qualità tecniche e umane e Rapp costituì l'indispensabile tramite tra squadra e società.
Profondamente laziale, frequentava l'ambiente biancoceleste sin dal 1959 in quanto imparentato con il "Presidentissimo" Remo Zenobi, ha conosciuto ed è stato apprezzato da giocatori, tecnici, dirigenti e sostenitori. Ancor oggi è legatissimo ai colori biancocelesti e un suo nipote, Federico Colosimo, è il capitano della Lazio Pallanuoto.