Baggio Paolo: differenze tra le versioni
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… perciò, (AGG.) COME DA REGOLAMENTO, si va ai tempi supplementari (AGG.)ANCHE PERCHE’ LA SQUADRA AVVERSARIA NON HA ACCETTATO DI PASSARE SUBITO AI RIGORI ecc.ecc. |
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… era meglio descriverli nella effettiva, reale ESECUZIONE ( per non ripetere modalità) |
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AGG. Prima della conclusione: Titolo del GAZZETTINO di PADOVA del 25/05/65 “E’RIAFFIORATA NEL PADOVA LA MAGAGNA DELL’ATTACCO”(con riferimento alla capacità realizzativa) |
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Mezzala, nato a Padova il [[24 ottobre]] [[1943]]. Proveniente dal [[Verona]], fa parte della De Martino biancoceleste nella stagione [[1962/63]]. |
Mezzala, nato a Padova il [[24 ottobre]] [[1943]]. Proveniente dal [[Verona]], fa parte della De Martino biancoceleste nella stagione [[1962/63]]. |
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Versione delle 16:40, 18 mar 2019





E' il terzo in piedi da sinistra




Questa biografia deriva da una lettera che il dott. Paolo Baggio, con estrema cortesia, ha inviato a LazioWiki nell'ottobre 2013. Lo ringraziamo con tutto il nostro affetto. La Redazione di LazioWiki.
Mezzala, nato a Padova il 24 ottobre 1943. Proveniente dal Verona, fa parte della De Martino biancoceleste nella stagione 1962/63.
Fortemente voluto dal presidente Angelo Miceli è lungamente provato in campo dall'allenatore Carlo Facchini durante il ritiro estivo di Monte Compatri. Anche l'allora allenatore della Squadra De Martino Enrico Flamini lo stima molto e presto il calciatore diventa un punto fermo della formazione biancoceleste. Purtroppo la prima squadra non parte bene in campionato e Facchini viene esonerato. Gli subentra Juan Carlos Lorenzo che preferisce schierare giocatori collaudati per risalire posizioni in classifica.
Baggio non intravede prospettive rassicuranti e quando gli giunge una proposta professionale extracalcistica da Milano, dopo aver tentato invano di conferire con il presidente Miceli, decide di accettarla. E' il mese di dicembre e questo promettente giovane calciatore (19 anni) decide di lasciare l'attività sportiva. Dimentica totalmente il calcio per un anno e mezzo, ma poi, spinto dalla passione, riprende a giocare. Lo fa con formazioni minori che gli possano consentire di continuare il suo lavoro e che non lo impegnino con allenamenti troppo assidui. Altro elemento fondamentale nella scelta riveste la vicinanza con il suo luogo di residenza. Nel 1964 milita nel campionato dilettanti di prima categoria con il Dextrosport di Castelmassa (RO). Nelle due stagioni successive veste la maglia del Giorgione di Castelfranco Veneto (TV) sempre nel campionato dilettanti di prima categoria.
Il giovane calciatore nel frattempo è iscritto all'Università e le alte tasse e il costo dei testi lo convincono a trasferirsi in Sicilia per giocare nel campionato di Serie D nei ranghi dell'U.S. Ragusa dove percepirà emolumenti maggiori. Nella stagione 1967/68 torna al nord e milita per due anni nell'U.S. Clodia di Chioggia (VE) dove prima vince il campionato dilettanti di prima categoria e poi disputa il campionato di serie D. Le due ultime stagioni, 1969/70 e 1970/71, le gioca con i colori del G.S. Mira (VE) nel campionato dilettanti di prima categoria.
Chiude in bellezza con il calcio nell'estate del 1971 aggiudicandosi due coppe come miglior goleador e miglior giocatore nel Torneo Città di Conselve. Ormai gli impegni professionali hanno il sopravvento e la decisione di abbandonare l'attività sportiva è questa volta irrevocabile. In ogni campionato e in ogni squadra in cui ha giocato Baggio è risultato quasi sempre capocannoniere. Micidiale sulle punizioni non ha mai amato, invece, tirare i calci di rigore. Ottenuta la Laurea in Scienze Agrarie, l'ex calciatore biancoceleste assume la direzione di una società agro-zootecnica con aziende di proprietà in Veneto, Emilia e Toscana.
Dopo 10 anni accetta l'incarico, presso una multinazionale, di Export Area Manager del settore cuoio, pellami e scarpe per l'area Africa e Medio Oriente. Nella stessa società e con l'incarico in Direzione passa nell'area del Pacifico meridionale con sedi a Parigi e Tahiti. Successivamente è ancora Export Area Manager per l'Europa occidentale. Infine decide di mettersi in gioco come imprenditore autonomo nel medesimo settore e per 10 anni amplia il suo raggio d'affari. Ora è pensionato e guarda il calcio con curiosità ma senza esserne particolarmente attratto. Ritiene che aspetti esterni fatti di gossip, tatuaggi e strane pettinature distolgano il pubblico dall'essenza stessa del gioco del calcio che dovrebbe basarsi sulla classe e la fantasia. Anche il ricorso alla sola forza fisica, al fallo tattico o addirittura alla violenza, hanno snaturato uno sport che trovava fondamento nel gesto tecnico e nelle prodezze individuali poste al servizio della squadra. Paolo Baggio è oggi un distinto signore che ricorda con piacere i tempi in cui praticava il calcio. Durante un viaggio fatto a Ragusa nel 2007, dopo 40 anni esatti da quando giocava con la squadra siciliana, è stato riconosciuto e accolto con straordinario affetto dalla gente di quella città e ciò ha costituito per lui una soddisfazione indescrivibile.
Singolare l'episodio seguente che, per chiudere, il dott. Baggio ha voluto raccontarci e in cui ricorda affettuosamente l'allenatore laziale Carlo Facchini: "Questa breve nota vuol essere un saluto/omaggio al sig. Facchini, che nella primavera del 1963, ho avuto occasione di incontrare in treno. E’ sabato, terminata la settimana lavorativa, sto rientrando da Milano a Padova (dove risiedeva la mia famiglia), e trovo casualmente in treno, il mio ex-Mister che va in trasferta con il suo Legnano. Dopo i convenevoli, appena sente che ho chiuso con il calcio, mi redarguisce anche in modo energico, poi mi propone di raggiungerlo a Legnano. Cerca di fare opera di persuasione dicendo che la Società è seria, che il presidente è in gamba, che la squadra va bene, che l’ambiente è ideale e poi aggiunge più direttamente: 'Una mezzala come te, mi serve proprio; a sinistra, all’ala ho un ragazzo MANCINO COME TE E FORTE COME TE, E SARESTE UN’OTTIMA COPPIA VOI DUE. Anzi, Paolo, te lo voglio presentare.' Dal corridoio del treno si sposta e chiama un ragazzo che seduto vicino al finestrino dello scompartimento, guardava assorto all’esterno. Questi si alza e ci raggiunge nel corridoio. E’ un ragazzo che fisicamente mi rassomiglia, quasi mio coetaneo e seguono le presentazioni. Il sig. Facchini è visibilmente soddisfatto perché vede bene quella coppia... Quel ragazzo era l’allora ancora sconosciuto GIGI RIVA, che qualche mese dopo sarebbe passato dal Legnano al Cagliari. Questo successe 50 anni fa, e in tutti questi lunghissimi 50 anni, mi sono ripetutamente chiesto se quella coppia di mancini, avrebbe funzionato, come prediceva il sig. Facchini, allenatore, ma soprattutto persona seria, sensibile e capace. Avrei dovuto seguire il suo consiglio... Invece il lunedì successivo all’incontro, alle ore 8,30 ero nel mio ufficio in centro a Milano".
Nell'ottobre 2016 il sig. Paolo Baggio ci ha onorato con la spedizione di altro materiale che lo riguarda. Ne esce fuori un quadro di un calcio che non c'è più, di un calcio dai contorni più genuini e sinceri. E' per ricordare questa atmosfera romantica e nostalgica che pubblichiamo questi ricordi.
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Testimonianze
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Testimonianze
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Le note di grande interesse inviateci dal signor Paolo Baggio
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Le note di grande interesse inviateci dal signor Paolo Baggio
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Paolo Baggio nel 2007 a Ragusa per una ricorrenza sportiva, viene ancora ricordato come prolifico goleador
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Paolo Baggio, penultimo accosciato a destra, con la Lazio al Torneo Nistri del giugno 1962
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