Sandri Gabriele: differenze tra le versioni
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[[22 gennaio]] [[2009]] - Sospeso l'agente Spaccarotella. Lo ha detto il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. Ma gli avvocati del poliziotto affermano che non è arrivato alcun provvedimento al loro assistito. |
[[22 gennaio]] [[2009]] - Sospeso l'agente Spaccarotella. Lo ha detto il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. Ma gli avvocati del poliziotto affermano che non è arrivato alcun provvedimento al loro assistito. |
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[[9 luglio]] [[2009]] - Il pm Giuseppe Ledda porta in aula una |
[[9 luglio]] [[2009]] - Il pm Giuseppe Ledda porta in aula una Beretta, come quella in dotazione alla polizia, e ha mimato il gesto impugnandola a braccia tese. E' il momento finale della requisitoria in cui chiede 14 anni di reclusione per Spaccarotella. |
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[[14 luglio]] [[2009]] - La sentenza di primo grado condanna l'agente Spaccarotella a 6 anni di carcere per omicidio colposo. |
[[14 luglio]] [[2009]] - La sentenza di primo grado condanna l'agente Spaccarotella a 6 anni di carcere per omicidio colposo. |
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Versione delle 08:16, 15 lug 2009


La tragedia che scuote l'Italia, che provoca un'ondata di indignazione in tutte le tifoserie, che riaccende il dibattito sia sulle violenze degli ultras sia sugli errori che a volte commettono gli uomini delle forze dell'ordine, comincia poco dopo le nove di mattino, nell'autogrill di Badia al Pino, lungo l'autostrada A1 in direzione Firenze. E' l'11 novembre 2007 e la Lazio è di scena a Milano contro l'Inter.
Un accenno di rissa tra sostenitori juventini e laziali, la Polizia Stradale che subito dopo interviene, un agente che spara uno, forse due colpi di pistola a grande distanza: muore così un giovane ragazzo. Gabriele Sandri, 26 anni, supporter biancazzurro, noto dj dei locali romani e titolare di un negozio di abbigliamento, viene colpito al collo mente si trova all'interno di un'auto, una Renault Megane. Una morte assurda, "un tragico errore", come alcune ore dopo il fatto ammette il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe. Diversa l'opinione di Luigi Conti, legale della famiglia della vittima, che accusa: "E' omicidio volontario". Così come il fratello di Gabriele, Cristiano Sandri, che urla tutto il suo dolore: "Me lo hanno ammazzato".
Adesso, naturalmente, spetta agli inquirenti fare piena luce sull'accaduto sia ascoltando i testimoni - a partire dall'agente che ha sparato, a quanto sembra un trentenne con diversi anni di esperienza alle spalle - sia attraverso altri tipi di riscontri. Come con i filmati delle telecamere di sicurezza dell'autogrill sequestrati dalla Polizia scientifica. In attesa di conoscere l'esito delle indagini quel che sembra certo è che, poco prima delle nove del mattino, un'auto di tifosi juventini, nel piazzale di sosta, viene avvicinata da alcuni supporter laziali, armati di spranghe. C'è tensione, ma i bianconeri riescono a sottrarsi all'aggressione. L'incidente però, ormai concluso, richiama l'attenzione di una pattuglia della Polstrada che, dalla corsia opposta, tenta di intervenire.
La Megane dei laziali sta già uscendo dall'area di servizio. In quel momento, dall'altra parte della carreggiata, l'agente spara ed un colpo almeno trapassa il vetro posteriore della Megane e colpisce a morte Sandri seduto sul sedile posteriore sinistro. Forse un goffo tentativo di sparare in aria proiettili di avvertimento: ma questo lo si vedrà nel corso delle indagini. Gli amici di Sandri, con lui agonizzante in auto, continuano a guidare e si fermano più avanti, praticamente al casello di Arezzo, quando vengono raggiunti dalla pattuglia. Ma per Gabriele non c'è più nulla da fare. Tra i primi ad essere interrogato è l'agente che ha sparato: trentenne, con diversi anni di servizio. Ma per ora le sue dichiarazioni restano top-secret.
Poco dopo la tragedia le indiscrezioni si rincorrono e si comincia a dire che la vittima non è stata colpita da tifosi avversari ma da un uomo delle forze dell'ordine. Vertici calcistici e dirigenti del Viminale si riuniscono subito e alla fine decidono di sospendere Inter-Lazio e di far cominciare le altre partite di Serie A con 10 minuti di ritardo. Si sa anche che il Viminale deciderà di vietare d'ora in poi tutte le trasferte. Ma questo non basta a sedare gli animi dei tifosi ed incidenti si registrano in vari stadi. Atalanta-Milan viene interrotta dopo pochi minuti per motivi di ordine pubblico, lo stesso accade a Taranto per Taranto-Massese di C1. A Milano, tifosi interisti e laziali formano insieme un corteo e percorrono le strade vicino allo stadio. Davanti a un commissariato parte una sassaiola. In quasi tutti gli stadi si sprecano gli insulti alla Polizia.
"Gabbo (questo il soprannome di Gabriele), non era un tifoso violento", dice un amico. Aveva due grandi passioni Gabriele Sandri: la musica e la Lazio. Seguiva la squadra in tutte le sue trasferte. Lo conoscevano pure i giocatori. Recentemente aveva partecipato ad una festa con il difensore Lorenzo De Silvestri. Romano, Gabriele gestiva un negozio di abbigliamento alla Balduina ma la sera indossava i panni di dj. Walter Valloni, un manager amico, ha la voce rotta dalla commozione: "Lo conoscevo bene: non era un violento. Ho trascorso con lui tutta l'estate nel mio locale di Porto Rotondo, l'Em Club. Faceva il dj resident. A Roma lavorava spesso nella discoteca La Cabala". "Me lo hanno ammazzato a 26 anni con una pistola. Ora le istituzioni facciano la loro parte". Cristiano Sandri è il fratello di Gabriele. Esce dalla caserma della polizia stradale di Arezzo che indaga sull'omicidio di questo pomeriggio e si abbraccia a lungo con il padre in lacrime.
Nel suo blog, Gabriele si presenta così: "Commmerciante, nato a Roma, inizia a coltivare la sua passione per la musica in piena era rave. Il suo primo disco lo compra a 13 anni. I suoi vinili comincia a farli girare nei sabati pomeriggio della capitale. Nel 2002, la prima stagione estiva in Costa Smeralda". Il 9 gennaio 2009, presso la Sala delle Bandiere in Campidoglio, alla presenza del Sindaco di Roma Alemanno e di altre personalità, viene costituito il Comitato che darà vita alla Fondazione Gabriele Sandri che concentrerà la propria attenzione sullo studio e sul contrasto del fenomeno della violenza. Il Comitato, presieduto da Cristiano Sandri, fratello dello sfortunato tifoso laziale, avrà lo scopo di "raccogliere fondi per dar vita, unitamente con il Comune di Roma, entro un anno, alla Fondazione Gabriele Sandri".
Alla fine di marzo 2009, ad Arezzo, inizia il processo di primo grado che vede imputato Luigi Spaccarotella, il poliziotto in servizio alla Polstrada dalla cui arma, in quella domenica, è partito il colpo che ha purtroppo ucciso Gabriele. Il 14 luglio dello stesso anno, l'agente viene ritenuto colpevole di omicidio colposo e condannato a 6 anni di reclusione.
Tappe principali della vicenda
Ecco le tappe della vicenda dell'agente Luigi Spaccarotella, dalla morte di Gabriele Sandri alla requisitoria finale del pm.
11 novembre 2007 - All'autogrill di Arezzo, sull'autostrada A1, rissa tra juventini e laziali. Interviene una pattuglia della polizia stradale. Un agente, Luigi Spaccarotella, spara: muore Gabriele Sandri, 28 anni. La rabbia dei tifosi: assalti alle caserme, devastata la sede del Coni.
12 novembre 2007 - Il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe fa il punto delle indagini: "Per ora è omicidio colposo, ma non escludo che possa diventare omicidio preterintenzionale o volontario: secondo un testimone, l'agente ha sparato con le braccia tese ad altezza d'uomo".
13 novembre 2007 - Folla di amici alla camera ardente. Lutto cittadino in occasione del funerale previsto per il giorno dopo. Intanto proseguono gli interrogatori degli ultrà arrestati a Roma per l'assalto alle caserme.
15 novembre 2007 - L'accusa per l'agente Spaccarotella diventa omicidio volontario. Nel frattempo emergono nuovi particolari relativi alla rissa tra juventini e laziali. E a Roma tre molotov vengono trovate vicino a un commissariato.
15 febbraio 2008 - La perizia balistica sul proiettile che ha ucciso Sandri conferma che il colpo della pistola è stato deviato. Lo dice Francesco Molino, l'avvocato di Spaccarotella.
25 settembre 2008 - Parte il processo per l'omicidio di Gabriele Sandri ma subito c'è uno stop. Il gup decide di rinviare l'udienza accogliendo l'eccezione avanzata dai legali di Spaccarotella, cui non è stato trasmesso l'atto di chiusura dell'indagine preliminare.
29 settembre 2008 - Spaccarotella chiede perdono ai familiari di Gabriele Sandri. Intervistato dall'Ansa dice: "Non volevo ucciderlo".
11 novembre 2008 - Il capo della polizia Antonio Manganelli si assume la responsabilità della morte di Sandri. "Una tragedia causata dall'avventatezza".
13 gennaio 2009 - Un filmato della procura ricostruisce l'omicidio del tifoso laziale. Si tratta di una simulazione basata sulle ricostruzioni dei testimoni, secondo i quali Spaccarotella sparò stringendo l'arma con due mani.
16 gennaio 2009 - Il gup di Arezzo Luciana Cicerchia rinvia a giudizio Spaccarotella per omicidio volontario.
22 gennaio 2009 - Sospeso l'agente Spaccarotella. Lo ha detto il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. Ma gli avvocati del poliziotto affermano che non è arrivato alcun provvedimento al loro assistito.
9 luglio 2009 - Il pm Giuseppe Ledda porta in aula una Beretta, come quella in dotazione alla polizia, e ha mimato il gesto impugnandola a braccia tese. E' il momento finale della requisitoria in cui chiede 14 anni di reclusione per Spaccarotella.
14 luglio 2009 - La sentenza di primo grado condanna l'agente Spaccarotella a 6 anni di carcere per omicidio colposo.