Guglielmi Giorgio: differenze tra le versioni
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Nato a Civitavecchia (RM) il [[17 aprile]] [[1879]], morto a Roma il [[21 aprile]] [[1945]]. Marchese di Vulci, successe a [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]] nel [[1924]], quando quest'ultimo vide frantumarsi, sotto il segno di un incipiente professionismo, i suoi sogni di purezza olimpica dell'attività sportiva. Guglielmi, nobiluomo molto noto nell'ambiente romano, Tenente della Croce Rossa durante il 1° conflitto mondiale, restò presidente per circa un anno per poi cedere l'incarico a [[Branca Gerardo|Gerardo Branca]]. Fu assessore al Comune di Roma, presidente di numerose organizzazioni di carattere aristocratico, senatore del regno e vicepresidente del senato. Nel [[1927]] divenne presidente del Circolo Tennis Parioli, dopo esserlo stato anche del C.C. Aniene, e con lui il circolo colse innumerevoli successi. Nei primi anni 20 fu il presidente del comitato organizzatore della corsa Roma-Trento-Trieste. Nel [[1944]] fu sottoposto ad inchiesta dall'Alta Corte di Giustizia per le sanzioni contro il Fascismo e dichiarato decaduto da tutte le cariche acquisite. |
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[[Categoria:Biografie|Guglielmi,Giorgio]] |
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Versione delle 12:17, 26 dic 2009

Nato a Civitavecchia (RM) il 17 aprile 1879, morto a Roma il 21 aprile 1945. Marchese di Vulci, successe a Fortunato Ballerini nel 1924, quando quest'ultimo vide frantumarsi, sotto il segno di un incipiente professionismo, i suoi sogni di purezza olimpica dell'attività sportiva. Guglielmi, nobiluomo molto noto nell'ambiente romano, Tenente della Croce Rossa durante il 1° conflitto mondiale, restò presidente per circa un anno per poi cedere l'incarico a Gerardo Branca. Fu assessore al Comune di Roma, presidente di numerose organizzazioni di carattere aristocratico, senatore del regno e vicepresidente del senato. Nel 1927 divenne presidente del Circolo Tennis Parioli, dopo esserlo stato anche del C.C. Aniene, e con lui il circolo colse innumerevoli successi. Nei primi anni 20 fu il presidente del comitato organizzatore della corsa Roma-Trento-Trieste. Nel 1944 fu sottoposto ad inchiesta dall'Alta Corte di Giustizia per le sanzioni contro il Fascismo e dichiarato decaduto da tutte le cariche acquisite.