Gei Renato: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
| Riga 4: | Riga 4: | ||
[[Image:RenatoGei.jpg|thumb|left|200px|Renato Gei]] |
[[Image:RenatoGei.jpg|thumb|left|200px|Renato Gei]] |
||
[[Image:Renato Gei.jpg|thumb|right|200px|Renato Gei]] |
[[Image:Renato Gei.jpg|thumb|right|200px|Renato Gei]] |
||
Nato il [[1 febbraio]] [[1921]] a Brescia, morto ivi nel [[1999]]. Ottimo attaccante, fa il suo esordio in prima squadra con il [[Brescia]] ad appena sedici anni in [[serie C]]. Nella stagione [[1940/41]], sempre con le Rondinelle, in serie B, vince il titolo di capocannoniere con 24 reti insieme a [[Sentimenti (III) Vittorio|Sentimenti (III)]] del Modena). Viene acquistato dalla Fiorentina nel campionato [[1941/42]] dopo che in realta era divenuto di proprietà del Torino che però, all'ultimo minuto, aveva preferito ingaggiare Menti. Nel [[1948]] è alla [[Sampdoria]] ed è convocato in Nazionale nel [[1951]]. Dal [[1953]] al [[1955]] torna nella squadra della sua città per poi passare in serie C nel Pavia nella stagione [[1955/56]]. Chiusa la carriera agonistica, inizia l'attività di allenatore con |
Nato il [[1 febbraio]] [[1921]] a Brescia, morto ivi nel [[1999]]. Ottimo attaccante, fa il suo esordio in prima squadra con il [[Brescia]] ad appena sedici anni in [[serie C]]. Nella stagione [[1940/41]], sempre con le Rondinelle, in serie B, vince il titolo di capocannoniere con 24 reti insieme a [[Sentimenti (III) Vittorio|Sentimenti (III)]] del Modena). Viene acquistato dalla Fiorentina nel campionato [[1941/42]] dopo che in realta era divenuto di proprietà del Torino che però, all'ultimo minuto, aveva preferito ingaggiare Menti. Nel [[1948]] è alla [[Sampdoria]] ed è convocato in Nazionale nel [[1951]]. Dal [[1953]] al [[1955]] torna nella squadra della sua città per poi passare in serie C nel Pavia nella stagione [[1955/56]]. Chiusa la carriera agonistica, inizia l'attività di allenatore con la Sampdoria, venendo influenzato dagli insegnamenti del D.T. della squadra, Eraldo Monzeglio, che gli fornisce ottime indicazioni tecnico-tattiche e comportamentali. Passa poi al [[Genoa]] che guida nelle stagioni [[1961/62]] e [[1962/63]]. Nella stagione [[1963/64]] e fino al [[1967]] allena il [[Brescia]]. Ottiene ottimi risultati anche se la società lombarda rimane coinvolta in un caso di corruzione severamente punito dalla Giustizia Sportiva. [[Lenzini Umberto|Umberto Lenzini]], presidente della Lazio, lo chiama a Roma nella stagione [[1967/68]], consigliato dall'imprenditore napoletano, divenuto dirigente della Lazio, [[Fiore Roberto|Roberto Fiore]]. Gei viene a sostituire [[Neri Maino|Maino Neri]] ma i risultati sono pessimi e Lenzini lo esonera, affidando la squadra a [[Lovati Roberto|Roberto Lovati]], dopo la sconfitta (2-0) di Novara del [[18 febbraio 1968 - Novara, - Novara-Lazio 2-0|18 Febbraio 1968]]. Pur preparatissimo, Gei non comprende il particolare clima dell'ambiente biancoceleste e la squadra non riuscirà mai a trovare una coralità di gioco e di intenti. La Lazio finisce all'undicesimo posto e fallisce la promozione in [[serie A]]. Successivamente Gei allenerà diverse squadre: Lecco, [[Atalanta]], Casertana, Brescia, [[Parma]] e chiuderà la carriera con il Seregno nel [[1977]]. Con la Lazio ha allenato per 25 gare, totalizzando 6 vittorie, 12 pareggi e 7 sconfitte. |
||
La città natale gli ha dedicato un campo di calcio comunale. |
La città natale gli ha dedicato un campo di calcio comunale. |
||
Versione delle 15:43, 17 apr 2013



Nato il 1 febbraio 1921 a Brescia, morto ivi nel 1999. Ottimo attaccante, fa il suo esordio in prima squadra con il Brescia ad appena sedici anni in serie C. Nella stagione 1940/41, sempre con le Rondinelle, in serie B, vince il titolo di capocannoniere con 24 reti insieme a Sentimenti (III) del Modena). Viene acquistato dalla Fiorentina nel campionato 1941/42 dopo che in realta era divenuto di proprietà del Torino che però, all'ultimo minuto, aveva preferito ingaggiare Menti. Nel 1948 è alla Sampdoria ed è convocato in Nazionale nel 1951. Dal 1953 al 1955 torna nella squadra della sua città per poi passare in serie C nel Pavia nella stagione 1955/56. Chiusa la carriera agonistica, inizia l'attività di allenatore con la Sampdoria, venendo influenzato dagli insegnamenti del D.T. della squadra, Eraldo Monzeglio, che gli fornisce ottime indicazioni tecnico-tattiche e comportamentali. Passa poi al Genoa che guida nelle stagioni 1961/62 e 1962/63. Nella stagione 1963/64 e fino al 1967 allena il Brescia. Ottiene ottimi risultati anche se la società lombarda rimane coinvolta in un caso di corruzione severamente punito dalla Giustizia Sportiva. Umberto Lenzini, presidente della Lazio, lo chiama a Roma nella stagione 1967/68, consigliato dall'imprenditore napoletano, divenuto dirigente della Lazio, Roberto Fiore. Gei viene a sostituire Maino Neri ma i risultati sono pessimi e Lenzini lo esonera, affidando la squadra a Roberto Lovati, dopo la sconfitta (2-0) di Novara del 18 Febbraio 1968. Pur preparatissimo, Gei non comprende il particolare clima dell'ambiente biancoceleste e la squadra non riuscirà mai a trovare una coralità di gioco e di intenti. La Lazio finisce all'undicesimo posto e fallisce la promozione in serie A. Successivamente Gei allenerà diverse squadre: Lecco, Atalanta, Casertana, Brescia, Parma e chiuderà la carriera con il Seregno nel 1977. Con la Lazio ha allenato per 25 gare, totalizzando 6 vittorie, 12 pareggi e 7 sconfitte.
La città natale gli ha dedicato un campo di calcio comunale.