Casoni Chiarion Gian: differenze tra le versioni

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Divenne di nuovo Presidente della Sezione Calcio il [[23 luglio]] [[1981]] quando, formando una finanziaria, prese la Società dalle mani di [[Lenzini Aldo|Aldo Lenzini]] e riportò la squadra in [[Serie A]] dopo la retrocessione tra i [[Serie B|cadetti]] decisa dalla giustizia sportiva in seguito al [[Calcioscommesse 1980|calcio scommesse]] del [[1980]]. Nel [[1983]] ebbe il torto di credere alle possibilità economiche di [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]] e, considerato anche l'entusiasmo che l'ex centravanti aveva destato presso la tifoseria, gli cedette la Società.
Divenne di nuovo Presidente della Sezione Calcio il [[23 luglio]] [[1981]] quando, formando una finanziaria, prese la Società dalle mani di [[Lenzini Aldo|Aldo Lenzini]] e riportò la squadra in [[Serie A]] dopo la retrocessione tra i [[Serie B|cadetti]] decisa dalla giustizia sportiva in seguito al [[Calcioscommesse 1980|calcio scommesse]] del [[1980]]. Nel [[1983]] ebbe il torto di credere alle possibilità economiche di [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]] e, considerato anche l'entusiasmo che l'ex centravanti aveva destato presso la tifoseria, gli cedette la Società.


Rimase comunque sempre nell'ambito societario ed a disposizione della Lazio e nel [[2004]] creò il "Lazionista", con lo scopo di trovare parte dei liquidi per poter iscrivere la società al [[campionato]] dopo il crack di [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]]. L'iniziativa portò 1 milione e mezzo di euro nelle casse sociali. La grande passione di Casoni per la Lazio è testimoniata anche dal fatto che nel [[1951]] fondò insieme a Renato Marsicola, la sezione [[S.S. Lazio Pallavolo|Pallavolo]] di cui fu prima Vicepresidente e poi Presidente e nel [[1992]] la sezione [[S.S. Lazio Pallamano|Pallamano]] che, sotto la sua presidenza, sfiorò lo [[scudetto]].
Rimase comunque sempre nell'ambito societario ed a disposizione della Lazio e nel [[2004]] creò il "Lazionista", con lo scopo di trovare parte dei liquidi per poter iscrivere la società al [[campionato]] dopo il crac di [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]]. L'iniziativa portò 1 milione e mezzo di euro nelle casse sociali. La grande passione di Casoni per la Lazio è testimoniata anche dal fatto che nel [[1951]] fondò insieme a Renato Marsicola, la sezione [[S.S. Lazio Pallavolo|Pallavolo]] di cui fu prima Vicepresidente e poi Presidente e nel [[1992]] la sezione [[S.S. Lazio Pallamano|Pallamano]] che, sotto la sua presidenza, sfiorò lo [[scudetto]].


Uomo di ampia cultura (era laureato in Economia e Commercio), appassionato di storia del medioevo, consigliere della Filarmonica romana, bibliofilo (nel [[1994]] aprì la libreria "All'Olimpico" nei pressi di Piazza Gentile da Fabriano, nel cuore quindi di un quartiere fortemente legato alla Lazio), esercitava la professione in un prestigioso studio del quartiere Prati nei pressi del luogo dove la Lazio nacque nel [[1900]].
Uomo di ampia cultura (era laureato in Economia e Commercio), appassionato di storia del medioevo, consigliere della Filarmonica romana, bibliofilo (nel [[1994]] aprì la libreria "All'Olimpico" nei pressi di Piazza Gentile da Fabriano, nel cuore quindi di un quartiere fortemente legato alla Lazio), esercitava la professione in un prestigioso studio del quartiere Prati nei pressi del luogo dove la Lazio nacque nel [[1900]].

Versione delle 19:46, 24 apr 2013

Gian Chiarion Casoni
In questa foto scattata a Genova il 6 aprile 1947, giorno di Sampdoria-Lazio 1-1, il bambino con la cravatta posto al centro, tra molti giocatori biancocelesti e alcuni loro familiari, è Gian Casoni
Gian Casoni
Gian Casoni Commissario Straordinario nel 1965

Presidente, nato a Venezia l'11 settembre 1932, deceduto a Roma il 30 gennaio 2007.

Figlio del noto dirigente laziale Giorgio Chiarion Casoni e sempre vissuto a contatto della squadra, all'età di 33 anni fu nominato Commissario Straordinario e gestì con saggezza ed efficacia la ribellione dei giocatori del 1965 ideando una pratica, tuttora utilizzata, di dilazionamento dei contratti e degli stipendi. Fu lui che affidò la società ad Umberto Lenzini, ponendo così fine ad una lunghissima crisi economica iniziata dopo la morte di Remo Zenobi nel 1953. Subito fu nominato Presidente generale e per molti anni rimase in Società sempre con prestigiosi incarichi dirigenziali. Abile amministratore, fu lui che nel 1969 firmò i contratti di acquisto di Giorgio Chinaglia e Giuseppe Wilson, sottraendo questi due campioni alle mire di grandi e potenti squadre del nord.

Divenne di nuovo Presidente della Sezione Calcio il 23 luglio 1981 quando, formando una finanziaria, prese la Società dalle mani di Aldo Lenzini e riportò la squadra in Serie A dopo la retrocessione tra i cadetti decisa dalla giustizia sportiva in seguito al calcio scommesse del 1980. Nel 1983 ebbe il torto di credere alle possibilità economiche di Giorgio Chinaglia e, considerato anche l'entusiasmo che l'ex centravanti aveva destato presso la tifoseria, gli cedette la Società.

Rimase comunque sempre nell'ambito societario ed a disposizione della Lazio e nel 2004 creò il "Lazionista", con lo scopo di trovare parte dei liquidi per poter iscrivere la società al campionato dopo il crac di Sergio Cragnotti. L'iniziativa portò 1 milione e mezzo di euro nelle casse sociali. La grande passione di Casoni per la Lazio è testimoniata anche dal fatto che nel 1951 fondò insieme a Renato Marsicola, la sezione Pallavolo di cui fu prima Vicepresidente e poi Presidente e nel 1992 la sezione Pallamano che, sotto la sua presidenza, sfiorò lo scudetto.

Uomo di ampia cultura (era laureato in Economia e Commercio), appassionato di storia del medioevo, consigliere della Filarmonica romana, bibliofilo (nel 1994 aprì la libreria "All'Olimpico" nei pressi di Piazza Gentile da Fabriano, nel cuore quindi di un quartiere fortemente legato alla Lazio), esercitava la professione in un prestigioso studio del quartiere Prati nei pressi del luogo dove la Lazio nacque nel 1900.

Gian Casoni interpretò al meglio la figura del vero Laziale: leale, appassionato, elegante e con quel tanto di distacco verso gli aspetti più contingenti dell'esistenza.





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