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[[image:ausenda_atto_di_morte.jpg|left|thumb|180px|Il nome di Ausenda nel libro dei caduti]] |
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==Arnaldo Ausenda== |
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Pioniere |
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Nato a Sestri Ponente (GE) il [[21 aprile]] [[1895]], da Giuseppe ed Emilia Auselda. Statura: m. 1,74. Capelli: neri, lisci. Occhi: castani. Colorito: bruno. Studente. |
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==Flamini Enrique (Enrico)== |
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La sua scheda militare recita: Soldato di leva di 1^ cat. matricola n. 975 e 1936. Chiamato alle armi nel gennaio [[1915]] nel 10° Reggimento Artiglieria da fortezza. Il [[24 ottobre]] [[1915]] è nominato Caporale Maggiore. |
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► [[Flamini Enrique (Enrico)]] |
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Centrocampista, nato a Rosario di Santa Fè (Argentina) il [[17 aprile]] [[1917]]. Deceduto a Roma l'[[11 gennaio]] [[1982]]. Noto in Italia come Enrico Flamini. |
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Arriva alla Lazio nella stagione [[1939/40]] come oriundo. Disputa undici stagioni in maglia biancoceleste. Nel [[1943]] torna in sudamerica dove gioca nel Peñarol di Montevideo. Si trasferisce in Brasile nella stagione [[1944/45]] e milita nel Porto Alegre. Nella stagione [[1946/47]] torna alla Lazio dove rimane fino al [[1952]] quando viene ceduto alla [[Reggiana]]. Torna alla Lazio nel [[1953/54]], ma viene impiegato esclusivamente con le riserve nel [[Campionato]] Cadetti. Termina la carriera nel Terracina in quarta serie nella stagione [[1955/56]]. E' stato uno dei più tecnici e valorosi giocatori che abbiano mai vestito la maglia biancoceleste. Di pura scuola argentina, "Flacco", come veniva chiamato storpiando il termine spagnolo di "flaco" cioè "magro", seppe unire la fantasia e la classe sudamericana a una concezione pragmatica e tecnica tipica del football europeo. Finita la carriera agonistica, rimase in ambito biancoceleste come allenatore. |
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Nella sconclusionata e sfortunata stagione [[1960/61]] aveva guidato per un breve periodo la prima squadra (dal [[1 dicembre]] [[1960]] al [[5 gennaio]] [[1961]]) per poi affiancare il D.T. [[Carver Jesse|Jesse Carver]]. |
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[[Immagine:FumagalliEgidio.jpg|left|thumb|180px|Egidio Fumagalli]] |
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► [[Flamini Enrique (Enrico)|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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==Egidio Fumagalli== |
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Viene acquistato nel [[1958]] dalla Novese. Disputa 4 stagioni in maglia biancoceleste. Nel [[1961/62]] viene ceduto al [[Novara]]. Dopo una non felice esperienza alla [[Salernitana]], trova ospitalità alla Lazio e prende parte ad alcune amichevoli della stagione [[1963/64]]. |
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==Stefano Fiore== |
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► [[Fiore (I) Stefano|Stefano Fiore]] |
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Viene acquistato nel [[2000]] dall'[[Udinese]], ma arriva alla Lazio nella stagione successiva. Disputa 3 stagioni in maglia biancoceleste. Si trasferisce poi al [[Valencia]]. Torna successivamente in Italia per vestire le maglie di [[Fiorentina]], [[Torino]], [[Mantova]] e [[Cosenza]]. Nell'agosto [[2011]] assume la carica di Direttore Tecnico del [[Cosenza]]. Nel giugno [[2013]] conclude il rapporto con la squadra calabrese e prende il patentino di allenatore di terza categoria. |
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==Luigi Polentes== |
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Difensore, nato a Vittorio Veneto (TV) il [[12 ottobre]] [[1944]] ed ivi deceduto il [[21 aprile]] [[2011]]. |
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Veneto purosangue, Polentes cominciò a giocare a 15 anni nel San Giacomo, da dove passò subito al Vittorio, esordendo appena diciottenne in [[Serie C]], e giocandovi tre [[Campionato|campionati]]. Dopo due stagioni all'[[Empoli]] in [[Serie C|C]], nel [[1968]] passò al [[Perugia]], dove giocò due anni in [[Serie B]]. Acquistato nel [[1969]] nel mercato autunnale dalla società umbra, rimane alla Lazio 8 stagioni, dimostrandosi uno stopper di qualità e molto disciplinato nei compiti assegnatigli. |
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Con la Lazio colleziona 110 presenze, realizza una sola rete in [[Serie A]] il [[5 aprile]] [[1970]] a Verona ([[Domenica 5 aprile 1970 - Verona, stadio Bentegodi - Verona-Lazio 1-1|1-1 finale]]), ma contribuisce alla promozione della Lazio nel [[1971/72]] ed allo [[Scudetto]] del [[1973/74]]. Nel dicembre del [[1977]] si trasferisce al [[Modena]]. Dopo un anno, il ritorno al Vittorio Veneto, con due stagioni in Promozione, prima di ritirarsi nel [[1980]]. Terminata la carriera agonistica diviene viticoltore nella zona collinare di S. Martino di Colle Umberto che, soprattutto per la vendemmia, si trasforma in un luogo di festa fra tanti amici ed i suoi vini vengono apprezzati nel settore. Sposato con la sig.ra Stanilla, ha due figlie: Paola e Daniela che gli regaleranno 6 nipoti. Difensore roccioso, prima stopper e poi terzino. ''"Il più forte attaccante che ho incontrato era Boninsegna'' - raccontava - ''Stava fermo in area, ma se ti distraevi eri fritto"''. |
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[[Immagine:Humberto Tozzi Barbosa a2.jpg|thumb|left|180px|Humberto Tozzi Barbosa]] |
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[[image:Tozzi.jpg|thumb|right|180px|Humberto Tozzi Barobosa]] |
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[[Immagine:Humberto Tozzi Barbosa a1.jpg|thumb|left|180px|Un'immagine del calciatore]] |
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La sua lealtà lo fece rispettare da tutti gli avversari. Una volta smesso, uscì dal calcio, anche se continuava a seguire le gesta del Vittorio, perché ''"quando faccio qualcosa mi piace farlo bene, e allora se mi stanco al lavoro, cosa posso insegnare alla sera sul campo di calcio?"''. Fondò con alcuni amici le Vecchie Stelle Rossoblù, il sodalizio degli ex calciatori vittoriesi, di cui fu presidente a lungo: quando l'associazione visse un momento difficile, lo richiamarono alla presidenza per rimetterlo in sesto. Lo fece, e se ne uscì di nuovo. |
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==Humberto Tozzi Barbosa== |
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► [[Tozzi Barbosa Humberto|Humberto Tozzi Barbosa]] |
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► [[Polentes Luigi|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Attaccante, nato in Brasile a Sao Cristovao (RJ) il [[4 febbraio]] [[1934]] e deceduto a Rio de Janeiro il [[17 aprile]] [[1980]]. Noto in Brasile come Humberto. |
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[[File:pucci4.jpg|thumb|left|180px|Un articolo tratto da "Sport Illustrato" del luglio 1957]] |
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==Paolo Pucci== |
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Nuotatore e pallanuotista. Nato a Roma il [[21 aprile]] [[1935]]. |
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Cominciò la carriera nella squadra della sua città di nascita, dove restò dal [[1950]] al [[1953]], distinguendosi come implacabile goleador e ottenendo la convocazione per la Selezione brasiliana olimpica a Helsinki nel [[1952]]. Nel [[1953]] fu acquistato dal Palmeiras e per due volte vinse il titolo di capocannoniere del [[Campionato|campionato]] paulista, nel [[1953]] con 22 reti e nel [[1954]] con 36 reti, avendo come compagno di reparto Josè Altafini. [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] lo comprò nel [[1956]] e lo portò a Roma in cambio di una notevole somma. Il presidente dovette vincere la resistenza della Federazione italiana che pose obiezioni sull'incerto stato di oriundo del calciatore e finalmente il [[16 dicembre]] [[1956]] Humberto potè esordire in Milan-Lazio. Era la Lazio di [[Carver Jesse|Carver]] che si dibatteva sul fondo della classifica. Tozzi, in coppia con [[Selmosson Bernt Arne|Selmosson]], divenne una delle punte più pericolose del torneo e contribuì al raggiungimento della terza posizione finale in [[Campionato|campionato]]. |
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Inizia a nuotare a sedici anni quando frequenta l'istituto Pio IX. E' il suo insegnante di ginnastica, il professor Ventura, a invogliarlo a scendere in acqua. Nel [[1951]] è tesserato dalla S.S. Lazio Nuoto su indicazione dell'allenatore [[Candela Renato|Renato Candela]] mettendosi in evidenza nelle prime gare sui 100 stile libero.L'anno successivo si appassiona alla pallanuoto sotto la guida di [[De Giovanni Camillo|Camillo De Giovanni]] facendo il suo debutto come terzino nella seconda squadra nel vittorioso incontro con la rappresentativa dell'Aeronautica ( [[14 luglio]]) . Nel [[1953]], dopo appena due anni di piscina, vince il [[campionato]] Juniores nei 1500 metri con 21'54" e si classifica secondo nei 400 con 5'21". Si cimenta anche sul Tevere conquistando alla Bissolati un secondo posto ad un soffio dal vincitore Branco Zisek,mentre alla coppa Sannibale riesce ad assicurarsi il successo ([[8 settembre]]) . Due anni più tardi l'allenatore Enzo Zabberoni subentra a [[Candela Renato|Candela]], rimanendo entusiasta nel vederlo nuotare e profetizza per lui un futuro da grande "centista". Inizia così con Pucci-Zabberoni uno dei binomi più importanti della storia del nuoto italiano. Pucci, che si iscrive alla Facoltà di Chimica, preferisce comunque la pallanuoto ottenendo la sua prima convocazione in Nazionale. Il [[1956]] è l'anno della sua esplosione. Ai [[Campionato|Campionati]] invernali di Genova scende sotto il minuto nei 100 s.l. (59" 9), ai [[Campionato|Campionati]] di Società a Terni ottiene 59"4. Le ottime prestazioni lo portano alle Olimpiadi di Melbourne dove con la pallanuoto sfiora il podio, mancando la finale dei 100 s.l. pur segnando il suo nuovo personale di 58"3. Conquista con la Lazio il titolo di [[Campione d'Italia]] di pallanuoto. |
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Tozzi giocò nella Lazio per quattro stagioni e disputò 93 gare di [[Campionato|campionato]] e 11 di [[Coppa Italia]]. Nella prima stagione segnò 9 reti, nella seconda 7, nella terza 14 e nell'ultima 2. In [[Coppa Italia]] fece 10 reti in 9 partite nel [[1957/58]], contribuendo notevolmente [[Mercoledì 24 settembre 1958 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 1-0|alla vittoria finale del trofeo]] e 2 nell'anno successivo. I quattro anni di permanenza di Tozzi a Roma furono caratterizzati da una continua serie di problemi. Non andò d'accordo con nessun allenatore e non amava impegnarsi negli allenamenti. Ritardatario cronico e spesso affetto da più o meno presunte malattie, fu la disperazione di dirigenti e tifosi. Amante della bella vita, non dava importanza al denaro, salvo nel momento di trattare l'ingaggio. Le sue bizze lo resero inviso a molti compagni, ma di fronte ai suoi goal e a certe sue sublimi giocate, gli si perdonava tutto. Un impressionante senso del goal, uno scatto bruciante, una tecnica di matrice brasiliana, un dribbling stretto e secco e la potenza fisica (m 1,75, kg 76), lo resero tra i più ammirati campioni del periodo. Risentì molto della cessione di [[Selmosson Bernt Arne|Selmosson]] e il suo carattere s'incupì ulteriormente. Il comportamento che assumeva in campo a volte era sconcertante. |
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► [[Pucci Paolo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Versione delle 06:55, 21 apr 2014

Arnaldo Ausenda
Pioniere
Nato a Sestri Ponente (GE) il 21 aprile 1895, da Giuseppe ed Emilia Auselda. Statura: m. 1,74. Capelli: neri, lisci. Occhi: castani. Colorito: bruno. Studente.
La sua scheda militare recita: Soldato di leva di 1^ cat. matricola n. 975 e 1936. Chiamato alle armi nel gennaio 1915 nel 10° Reggimento Artiglieria da fortezza. Il 24 ottobre 1915 è nominato Caporale Maggiore.
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Egidio Fumagalli
Centrocampista, nato a Monza il 21 aprile 1937.
Viene acquistato nel 1958 dalla Novese. Disputa 4 stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1961/62 viene ceduto al Novara. Dopo una non felice esperienza alla Salernitana, trova ospitalità alla Lazio e prende parte ad alcune amichevoli della stagione 1963/64.
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Luigi Polentes
Difensore, nato a Vittorio Veneto (TV) il 12 ottobre 1944 ed ivi deceduto il 21 aprile 2011.
Veneto purosangue, Polentes cominciò a giocare a 15 anni nel San Giacomo, da dove passò subito al Vittorio, esordendo appena diciottenne in Serie C, e giocandovi tre campionati. Dopo due stagioni all'Empoli in C, nel 1968 passò al Perugia, dove giocò due anni in Serie B. Acquistato nel 1969 nel mercato autunnale dalla società umbra, rimane alla Lazio 8 stagioni, dimostrandosi uno stopper di qualità e molto disciplinato nei compiti assegnatigli.
Con la Lazio colleziona 110 presenze, realizza una sola rete in Serie A il 5 aprile 1970 a Verona (1-1 finale), ma contribuisce alla promozione della Lazio nel 1971/72 ed allo Scudetto del 1973/74. Nel dicembre del 1977 si trasferisce al Modena. Dopo un anno, il ritorno al Vittorio Veneto, con due stagioni in Promozione, prima di ritirarsi nel 1980. Terminata la carriera agonistica diviene viticoltore nella zona collinare di S. Martino di Colle Umberto che, soprattutto per la vendemmia, si trasforma in un luogo di festa fra tanti amici ed i suoi vini vengono apprezzati nel settore. Sposato con la sig.ra Stanilla, ha due figlie: Paola e Daniela che gli regaleranno 6 nipoti. Difensore roccioso, prima stopper e poi terzino. "Il più forte attaccante che ho incontrato era Boninsegna - raccontava - Stava fermo in area, ma se ti distraevi eri fritto".
La sua lealtà lo fece rispettare da tutti gli avversari. Una volta smesso, uscì dal calcio, anche se continuava a seguire le gesta del Vittorio, perché "quando faccio qualcosa mi piace farlo bene, e allora se mi stanco al lavoro, cosa posso insegnare alla sera sul campo di calcio?". Fondò con alcuni amici le Vecchie Stelle Rossoblù, il sodalizio degli ex calciatori vittoriesi, di cui fu presidente a lungo: quando l'associazione visse un momento difficile, lo richiamarono alla presidenza per rimetterlo in sesto. Lo fece, e se ne uscì di nuovo.
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Paolo Pucci
Nuotatore e pallanuotista. Nato a Roma il 21 aprile 1935.
Inizia a nuotare a sedici anni quando frequenta l'istituto Pio IX. E' il suo insegnante di ginnastica, il professor Ventura, a invogliarlo a scendere in acqua. Nel 1951 è tesserato dalla S.S. Lazio Nuoto su indicazione dell'allenatore Renato Candela mettendosi in evidenza nelle prime gare sui 100 stile libero.L'anno successivo si appassiona alla pallanuoto sotto la guida di Camillo De Giovanni facendo il suo debutto come terzino nella seconda squadra nel vittorioso incontro con la rappresentativa dell'Aeronautica ( 14 luglio) . Nel 1953, dopo appena due anni di piscina, vince il campionato Juniores nei 1500 metri con 21'54" e si classifica secondo nei 400 con 5'21". Si cimenta anche sul Tevere conquistando alla Bissolati un secondo posto ad un soffio dal vincitore Branco Zisek,mentre alla coppa Sannibale riesce ad assicurarsi il successo (8 settembre) . Due anni più tardi l'allenatore Enzo Zabberoni subentra a Candela, rimanendo entusiasta nel vederlo nuotare e profetizza per lui un futuro da grande "centista". Inizia così con Pucci-Zabberoni uno dei binomi più importanti della storia del nuoto italiano. Pucci, che si iscrive alla Facoltà di Chimica, preferisce comunque la pallanuoto ottenendo la sua prima convocazione in Nazionale. Il 1956 è l'anno della sua esplosione. Ai Campionati invernali di Genova scende sotto il minuto nei 100 s.l. (59" 9), ai Campionati di Società a Terni ottiene 59"4. Le ottime prestazioni lo portano alle Olimpiadi di Melbourne dove con la pallanuoto sfiora il podio, mancando la finale dei 100 s.l. pur segnando il suo nuovo personale di 58"3. Conquista con la Lazio il titolo di Campione d'Italia di pallanuoto.
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