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Attaccante, nato a Opole (in tedesco Oppeln) in (Polonia) il [[9 giugno]] [[1978]], è un calciatore polacco naturalizzato tedesco. Il suo nome originario è '''Mirosław Marian Kloze'''. E' alto m 1,82 e pesa kg 74. |
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Dopo un breve tirocinio in compagini minori, arriva nel [[1937/38]] nella squadra della sua città, per poi trasferirsi al [[Verona]] l'anno seguente dove però è sempre riserva. L'anno successivo gioca 33 partite in [[Serie B]] con gli Scaligeri. Nel [[1940]] arriva a Roma e con la Lazio di [[Piola Silvio|Silvio Piola]], allenata da [[Kertesz Geza|Geza Kertesz]], gioca 21 partite dimostrandosi sicuro e affidabile. L'anno successivo gioca per 29 volte a difesa della porta biancoceleste. Nel [[1942/43]] gli eventi bellici lo costringono a trasferirsi a Biella nella squadra locale e poi nel [[1944|'44]] a Novara. Era stato richiesto dal C.T. della Nazionale [[Pozzo Vittorio|Pozzo]], che ne intravedeva le grandi qualità, insieme a [[Piola Silvio|Silvio Piola]] e [[Ramella Luciano|Luciano Ramella]]. |
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Miroslav Klose nasce in Polonia, ma si trasferisce in giovane età in Germania. Il padre Josef Klose è stato calciatore professionista che ha giocato anche in Prima Divisione francese mentre la madre è stata per diversi anni portiere della Nazionale polacca di pallamano. Inizia nelle giovanili tedesche con la maglia dell'Homburg. Trasferitosi al Kaiserslautern nel [[1999/00]] esordisce in Bundesliga dopo un ottimo periodo nella squadra riserve. Titolare nel Kaiserslautern, alla fine della sua prima stagione nella massima serie è convocato in Nazionale, con la quale esordisce il [[24 marzo]] [[2001]] contro l'Albania andando a segno dopo 17 minuti. Dopo altre due stagioni al Kaiserslautern, nel [[2004]] viene ceduto al Werder Brema. Nel suo primo [[campionato]] realizza 15 reti in 32 partite, classificandosi quinto nella classifica dei cannonieri. L'anno seguente, nel [[campionato]] [[2005/06]], ottiene il secondo posto col Werder e il titolo di capocannoniere con 25 reti in 26 partite disputate, nonché la Coppa di Lega tedesca. La stagione dopo il mondiale, ancora al Werder, si conclude con 13 reti in 31 partite. Con la selezione tedesca partecipa al [[campionato]] del mondo [[2002]], raggiungendo la finale. Nel torneo mette a segno 5 reti in 7 gare, che gli valgono il secondo posto nella classifica cannonieri dopo il brasiliano Ronaldo. Nel [[2004]] partecipa ai Campionati Europei che si disputano in Portogallo. |
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Nel [[1945]] ritorna a Roma e in quell'anno disputa 19 partite nel [[campionato]] romano e poi altre 12 nel [[1946]]. Alla ripresa dei [[Campionato|campionati]] nazionali gioca 34 partite nel [[1947/48]] e solo 10 nel [[1948/49]], in quanto vittima di un grave infortunio a Bergamo contro l'[[Atalanta]], quando non esita a lanciarsi in presa, nonostante molti uomini gli stiano per franare sopra un ginocchio. Ristabilitosi dopo molto tempo e pronto a riprendere il posto tra i pali biancocelesti, gli viene comunicato che non rientra nei programmi della Società che nel frattempo ha acquistato [[Sentimenti (IV) Lucidio|Lucidio Sentimenti]], e gli viene concessa la lista gratuita. |
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Versione delle 22:37, 13 giu 2014

Portiere, nato a Mantova il 14 giugno 1921.
Dopo un breve tirocinio in compagini minori, arriva nel 1937/38 nella squadra della sua città, per poi trasferirsi al Verona l'anno seguente dove però è sempre riserva. L'anno successivo gioca 33 partite in Serie B con gli Scaligeri. Nel 1940 arriva a Roma e con la Lazio di Silvio Piola, allenata da Geza Kertesz, gioca 21 partite dimostrandosi sicuro e affidabile. L'anno successivo gioca per 29 volte a difesa della porta biancoceleste. Nel 1942/43 gli eventi bellici lo costringono a trasferirsi a Biella nella squadra locale e poi nel '44 a Novara. Era stato richiesto dal C.T. della Nazionale Pozzo, che ne intravedeva le grandi qualità, insieme a Silvio Piola e Luciano Ramella.
Nel 1945 ritorna a Roma e in quell'anno disputa 19 partite nel campionato romano e poi altre 12 nel 1946. Alla ripresa dei campionati nazionali gioca 34 partite nel 1947/48 e solo 10 nel 1948/49, in quanto vittima di un grave infortunio a Bergamo contro l'Atalanta, quando non esita a lanciarsi in presa, nonostante molti uomini gli stiano per franare sopra un ginocchio. Ristabilitosi dopo molto tempo e pronto a riprendere il posto tra i pali biancocelesti, gli viene comunicato che non rientra nei programmi della Società che nel frattempo ha acquistato Lucidio Sentimenti, e gli viene concessa la lista gratuita.
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