Gandolfi Renato: differenze tra le versioni

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Portiere, nato a Torino il [[17 novembre]] [[1927]], deceduto a Genova il [[30 aprile]] [[2011]].
Portiere, nato a Torino il [[17 novembre]] [[1927]], deceduto a Genova il [[30 aprile]] [[2011]].


Era il secondo portiere del Grande Torino nella stagione [[1948/49]]. In occasione della trasferta della squadra in Portogallo gli fu preferito il terzo portiere Dino Ballarin, fratello del terzino Aldo. Questo gli permise di salvarsi la vita, scampando alla tragedia di Superga.
Cresciuto nelle giovanili del Torino, gioca in prestito per due stagioni nella Carrarese. Tornato in maglia granata funge da secondo portiere nella stagione [[1948/49]]. In occasione della trasferta del Grande Torino in Portogallo gli viene preferito il terzo portiere Dino Ballarin, fratello del terzino Aldo. Questo gli permette di salvarsi la vita, scampando alla tragedia di Superga.


Nell'estate del [[1950]] viene ceduto al [[Legnano]] con cui conquista la promozione dalla [[serie B]] alla [[serie A]]. Viene quindi confermato nella massima serie dal [[Legnano]] per la stagione [[1951/52]]. Nel [[1952/53]] passa al Genoa, che milita in [[serie B]], per fare da riserva al titolare Franzosi. La stagione seguente, con la formula del prestito, torna a vestire la maglia del Legnano in quello che sarà l'ultimo campionato in [[serie A]] della squadra lilla.
Arriva in prestito dal Genoa, che ne detiene la comproprietà con il Legnano, nel dicembre del [[1954]]. In una Lazio che ha in rosa altri tre portieri ([[Zibetti Giuseppe|Zibetti]], [[De Fazio Aldo|De Fazio]] e [[Bandini (I) Giampiero|Bandini]]) non trova spazio e viene impiegato esclusivamente nel campionato Riserve e in incontri amichevoli. Gli è fatale probabilmente anche la sconfitta nel [[Domenica 9 gennaio 1955 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-7|derby Cadetti]] del [[9 gennaio]] [[1955]] in cui incassa sette reti. L'anno successivo torna al [[Genoa]]. Nel [[1959/60]] e nel [[1960/61]] gioca con il Piacenza.


Rientrato al Genoa, rimane all'ombra della Lanterna fino a dicembre del [[1954]] quando, sempre in prestito, viene ceduto alla Lazio. La società biancoceleste ha già in rosa altri tre portieri ([[Zibetti Giuseppe|Zibetti]], [[De Fazio Aldo|De Fazio]] e [[Bandini (I) Giampiero|Bandini]]) e quindi Gandolfi non trova spazio. Viene impiegato esclusivamente nel campionato Riserve e alcuni incontri amichevoli. Gli è fatale probabilmente anche la sconfitta nel [[Domenica 9 gennaio 1955 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-7|derby Cadetti]] del [[9 gennaio]] [[1955]] in cui incassa sette reti.
Terminata la carriera si stabilisce a Genova nel quartiere di Nervi e diventa allenatore di pallanuoto.

L'anno successivo torna al [[Genoa]] dove rimane per quattro stagioni, fino al termine del campionato [[1958/59]]. Nel [[1959/60]] e nel [[1960/61]] gioca con il Piacenza con cui chiude la carriera.

Si stabilisce quindi a Genova nel quartiere di Nervi e diventa allenatore di pallanuoto.


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Versione delle 13:22, 16 nov 2015

Renato Gandolfi

Portiere, nato a Torino il 17 novembre 1927, deceduto a Genova il 30 aprile 2011.

Cresciuto nelle giovanili del Torino, gioca in prestito per due stagioni nella Carrarese. Tornato in maglia granata funge da secondo portiere nella stagione 1948/49. In occasione della trasferta del Grande Torino in Portogallo gli viene preferito il terzo portiere Dino Ballarin, fratello del terzino Aldo. Questo gli permette di salvarsi la vita, scampando alla tragedia di Superga.

Nell'estate del 1950 viene ceduto al Legnano con cui conquista la promozione dalla serie B alla serie A. Viene quindi confermato nella massima serie dal Legnano per la stagione 1951/52. Nel 1952/53 passa al Genoa, che milita in serie B, per fare da riserva al titolare Franzosi. La stagione seguente, con la formula del prestito, torna a vestire la maglia del Legnano in quello che sarà l'ultimo campionato in serie A della squadra lilla.

Rientrato al Genoa, rimane all'ombra della Lanterna fino a dicembre del 1954 quando, sempre in prestito, viene ceduto alla Lazio. La società biancoceleste ha già in rosa altri tre portieri (Zibetti, De Fazio e Bandini) e quindi Gandolfi non trova spazio. Viene impiegato esclusivamente nel campionato Riserve e alcuni incontri amichevoli. Gli è fatale probabilmente anche la sconfitta nel derby Cadetti del 9 gennaio 1955 in cui incassa sette reti.

L'anno successivo torna al Genoa dove rimane per quattro stagioni, fino al termine del campionato 1958/59. Nel 1959/60 e nel 1960/61 gioca con il Piacenza con cui chiude la carriera.

Si stabilisce quindi a Genova nel quartiere di Nervi e diventa allenatore di pallanuoto.





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