Eriksson Sven Goran: differenze tra le versioni
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Sfiora lo scudetto, arrivando secondo dietro al Milan, che supera la Lazio alla penultima giornata. |
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Vince l'ultima edizione della Coppa delle Coppe contro il Maiorca a Birmingham. |
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Nel 1999-00 vince subito la Supercoppa Europea contro il Manchester United, e grazie all'increbile epilogo dell'ultima giornata lo scudetto ai danni della Juventus. |
Nel 1999-00 vince subito la Supercoppa Europea contro il Manchester United, e grazie all'increbile epilogo dell'ultima giornata, lo scudetto ai danni della Juventus. |
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Scudetto che viene bissato dalla vittoria in Coppa Italia contro l'Inter. |
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Grazie a questi successi, si libera dell'etichetta di "perdente di successo" (altra accusa che gli viene mossa è la "sampdorizzazione" della Lazio). |
Grazie a questi successi, si libera dell'etichetta di "perdente di successo" (altra accusa che gli viene mossa è la "sampdorizzazione" della Lazio). |
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Versione delle 13:47, 30 apr 2008


Nato a Torsby (Svezia) il 5 febbraio 1948. Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga e Degefors, inizia la carriera da allenatore, nel 1977/78 proprio con il Degefors, che porta in due anni dalla terza alla prima divisione. Nel 1979 viene assunto dall'IFK Goteborg. Resta tre stagioni, vincendo un campionato, due volte la Coppa di Svezia e la Coppa Uefa nel 1982. Si trasferisce in Portogallo per allenare il Benfica, con il quale vince due scudetti in due anni ed arriva in finale di Coppa Uefa, persa contro l'Anderlecht. Reduce dalla sconfitta nella Coppa dei Campioni contro il Liverpool, la Roma gli affida la sua panchina. Settimo posto il primo anno, scudetto perso, dopo un'incredibile rimonta, alla penultima giornata contro il Lecce già retrocesso di Fascetti, il secondo anno. Dopo la delusione scudetto, vince la Coppa Italia. Rimane sulla sponda giallorossa un'altra stagione, dimettendosi alla 26° giornata, poi si trasferisce per 2 anni alla Fiorentina. Nel 1989 torna ad allenare il Benfica, la sua avventura italiana sembra terminata. Resta in Portogallo tre anni, vincendo un titolo ed arrivando due volte secondo. Perde la finale di Coppa dei Campioni contro il Milan. Il presidente della Sampdoria Paolo Mantovani, lo richiama in Italia. Con i blucerchiati vince una Coppa Italia. Nel 1997-98 diventa l'allenatore della Lazio, portando con sè dalla Sampdoria, il suo pupillo Roberto Mancini e tutto il suo staff tecnico. Nella prima stagione vince la Coppa Italia e perde la Coppa Uefa in finale contro l'Inter. La seconda stagione inizia subito con la vittoria della Supercoppa Italia contro la Juventus. Sfiora lo scudetto, arrivando secondo dietro al Milan, che supera la Lazio alla penultima giornata. Vince l'ultima edizione della Coppa delle Coppe contro il Maiorca a Birmingham. Nel 1999-00 vince subito la Supercoppa Europea contro il Manchester United, e grazie all'increbile epilogo dell'ultima giornata, lo scudetto ai danni della Juventus. Scudetto che viene bissato dalla vittoria in Coppa Italia contro l'Inter. Grazie a questi successi, si libera dell'etichetta di "perdente di successo" (altra accusa che gli viene mossa è la "sampdorizzazione" della Lazio). Nella stagione 2000-01 vince nuovamente la Supercoppa Italia, poi abbandona la Lazio il 9 gennaio 2001, per diventare CT dell'Inghilterra. Si qualifica per i Mondiali 2002 in Corea e Giappone, dove viene eliminato nei quarti di finale dal Brasile (che diventerà Campione del Mondo per la quinta volta). Agli Europei del 2004 in Portogallo, è eliminato sempre ai quarti di finale dal Portogallo (dopo i calci di rigore). Ai Mondiali 2006 in Germania, viene eliminato nuovamente ai rigori e sempre dal Portogallo. La Federazione ha già deciso di sostituirlo con l'allenatore Steve McClaren. Termina così un rapporto difficile, anche a causa della stampa inglese che "invade" spesso la vita privata del tecnico. Nel 2007 diventa allenatore del Manchester City.