Rotellini Mario: differenze tra le versioni

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Podista, nato a Castel Del Piano (SI) il [[22 gennaio]] [[1892]], figlio maggiore di Ludovico (1865-1919) e Assuntina Monaci (1869-1963), nato nel 1892. Fu tra i primi giocatori della squadra di calcio locale Neania, appena fondata.
Podista, nato a Castel Del Piano (SI) il [[22 gennaio]] [[1892]], figlio maggiore di Ludovico (1865-1919) e Assuntina Monaci (1869-1963), nato nel 1892. Fu tra i primi giocatori della squadra di calcio locale Neania, appena fondata.
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File:Rotellini7.jpg|L'atto di nascita pag.1
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File:Rotellini8.jpg|L'atto di nascita pag.2
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file:rotellini.jpg|Il nome di Rotellini nell'elenco dei caduti di guerra


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Versione delle 10:07, 26 ott 2016

Mario Rotellini in divisa
L'atto di nascita di Rotellini

Podista, nato a Castel Del Piano (SI) il 22 gennaio 1892, figlio maggiore di Ludovico (1865-1919) e Assuntina Monaci (1869-1963), nato nel 1892. Fu tra i primi giocatori della squadra di calcio locale Neania, appena fondata. Nel periodo in cui è stato alunno del collegio militare di Roma fu uno dei migliori atleti della S.P. Lazio (tra il 1910 e il 1915). Giunse 2° nei 100 m ai Campionati Romani del 1912 e vinse i Campionati Militari del 1913. Era soprannominato "Craig". Grande ammiratore dei figli di Lamarmora volle fortissimamente far parte del glorioso corpo dei Bersaglieri e si arruolò nel 2° battaglione nel 1912. Visse con ardore ed entusiasmo le vicende della guerra assieme ai suoi soldati con cui condivideva tutto ottenendone la loro fiducia ed ammirazione. Faceva parte dell'87° reggimento "Brigata Friuli" 3° Compagnia bis.

Il suo battaglione era stato dislocato dal 16 giugno nel settore di Foza. Dal 18 al 30 dello stesso mese furono messi a dura prova in attacchi in località Val Franzela e lungo il tratto a quota 1476 sul monte Mosciagh (altre fonti dicono Monte Catz)sull'altopiano di Asiago. Qui Rotellini prese il comando del battaglione e rimasto solo, con audacia straordinaria percorse tutto il campo di battaglia spronando i soldati e dando ordini per l'ultimo sforzo per vincere la battaglia. Una fucilata lo colpi a morte. I suoi resti furono sepolti al cimitero di Asiago e poi traslati al paese natio dove riposa. Fu decorato con medaglia d'argento al valor militare con la seguente motivazione: "Nell'assalto di un trinceramento nemico, caduti gli altri ufficiali della stessa Compagnia, si dava coraggiosamente a riordinare il proprio reparto sotto un fuoco violentissimo di mitragliatrici nemiche, riuscendo, col suo ammirevole slancio, di raro esempio ai suoi dipendenti che lo seguirono fin sotto i reticolati nemici ove rimase ucciso". Cippo 55."

Si ringrazia per la collaborazione la Dott.ssa Giovanna Longo, Presidente dell'Istituzione "Imberciadori" di Castel del Piano (GR).





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