Riva Mario (Bonavolontà Mario): differenze tra le versioni

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File:RivaNascita.jpf|L'atto di nascita di Maro Bonavolontà
Immagine:Mario Riva.jpg|Mario Riva
Immagine:Mario Riva.jpg|Mario Riva
Immagine:Billi Vivolo, Bramieri Riva.jpg|Mario Riva allo stadio con gli attori Billi e Bramieri (con la divisa da calciatore) e l'attaccante laziale Pasquale Vivolo
Immagine:Billi Vivolo, Bramieri Riva.jpg|Mario Riva allo stadio con gli attori Billi e Bramieri (con la divisa da calciatore) e l'attaccante laziale Pasquale Vivolo

Versione delle 10:50, 13 gen 2017

Mario Riva

Attore e presentatore, vero nome Mario Bonavolontà in arte Mario Riva, nato a Roma il 26 gennaio 1913 e deceduto a Verona il 1 settembre 1960.

Figlio del compositore Giuseppe Bonavolontà, debuttò sulle scene nel luglio del '43 al Teatro Nuovo di Milano come sostituto di un presentatore, ma già l'anno successivo entrò a far parte della compagnia Totò-Magnani nella rivista di Michele Galdieri "Che ti sei messo in testa?". Dotato di una particolare carica di simpatia e di un'innata vis comica, ottenne grande successo quando si unì all'attore comico Riccardo Billi, col quale portò al successo numerose riviste tra le quali ricordiamo: "La bisarca" (1950), "Alta tensione" (1951), "I fanatici" (1952), "Caccia al tesoro" (1953), "Siamo tutti dottori" (1954), "La granduchessa e i camerieri" (1955), "Gli italiani sono fatti così" (1956). Tra i film che lo vedono interprete si ricordano "I cadetti di Guascogna" (1950), "Accidenti alle tasse" (1951), "Accadde al commissariato" (1954), "Accadde al penitenziario" (1955), "Arrivano i dollari!" (1956), "Ladro lui, ladra lei" (1957), "I prepotenti" (1958), "Il raccomandato di ferro]] (1959). In televisione presentò il varietà musicale "Il Musichiere" (1957-60), nel quale fece conoscere la sua ironia salace e pungente e la sua istintiva e allegra comunicativa, testimoniata anche dalla celebre sigla, da lui cantata "Domenica è sempre domenica". Nel 1959 grazie ad un suo appello televisivo, fu ripristinato lo scoppio del cannone al Gianicolo, dopo venti anni di silenzio dovuto alla guerra. Poco prima di presentare il Secondo Festival del Musichiere all'Arena di Verona, morì in seguito a complicazioni polmonari dovute alle ferite riportate da una banale caduta nella buca di un palcoscenico coperta da un tendone. Mario Riva era tifosissimo della Lazio e consigliere d'amministrazione della stessa, quando prematuramente morì.





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