Sabatello Michele: differenze tra le versioni

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[[file:sabatello_michele2.jpg|thumb|200px|right|La "pietra d'inciampo" dedicata a Michele Sabatello]]
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Socio della Canottieri Lazio. Nato a Roma il [[1 marzo]] [[1904]], figlio di Benedetto. Di religione Ebraica fu arrestato il [[3 maggio]] [[1944]] 28 giorni prima della liberazione di Roma e deportato ad Auschwitz dove trovò la morte.
Socio della Canottieri Lazio. Nato a Roma il [[1 marzo]] [[1904]], figlio di Benedetto. Di religione ebraica fu arrestato il [[3 maggio]] [[1944]], 28 giorni prima della liberazione di Roma e deportato ad Auschwitz dove trovò la morte.
Questa è una delle tante vittime della repressione nazista di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi.
Questa è una delle tante vittime della repressione nazista di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e metallo, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi.
La pietra si trova davanti la sua ultima abitazione in via Tor De Cenci N.4.
La pietra si trova davanti la sua ultima abitazione in via Tor De Cenci N.4.


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[[Categoria:Biografie|Sabatello Michele]]
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Versione delle 03:47, 23 gen 2017

Michele Sabatello
La "pietra d'inciampo" dedicata a Michele Sabatello

Socio della Canottieri Lazio. Nato a Roma il 1 marzo 1904, figlio di Benedetto. Di religione ebraica fu arrestato il 3 maggio 1944, 28 giorni prima della liberazione di Roma e deportato ad Auschwitz dove trovò la morte. Questa è una delle tante vittime della repressione nazista di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e metallo, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. La pietra si trova davanti la sua ultima abitazione in via Tor De Cenci N.4.

(Si ringrazia per la collaborazione il Presidente della Polisportiva Lazio Dott. Antonio Buccioni)