Casini Evans: differenze tra le versioni

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[[File:Casini E.jpg|thumb|left|200px|Nella foto Evans Casini è l'ultimo a destra in piedi. Courtesy of Luciano Casini]]
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Atleta e allenatore di pallacanestro. Giunge alla Lazio nel [[1933]] dopo aver militato nella Giovane Italia. Indossa la maglia biancoceleste sino al [[1941]], ad eccezione di un anno ([[1938]]), trascorso ad allenare a Perugia la squadra dei Giovani fascisti. Nel suo ultimo anno di atleta è anche allenatore della prima squadra. Guascone di carattere e spavaldo in campo viene spesso punito per comportamenti scorretti sia dalla Società quanto dalla Federazione. Nel [[1933]] viene sospeso per due mesi dalla F.I.P. e ancora nel [[1935]] è allontanato dalla squadra per ingiurie verso alcuni dirigenti, venendo poi perdonato l'anno successivo e reintegrato nell'organico. Dopo la Liberazione è uno degli artefici della rinascita della pallacanestro a Roma. E' membro del Comitato Provinciale Romano e allenatore della Rappresentativa cittadina che sfida le squadre militari americane al campo Apollodoro. Al suo fianco vi è il fratello minore [[Casini Ildebrando|Ildebrando]], noto arbitro, che nei primi anni Settanta sarà presidente della Lazio Pallacanestro. Allena per alcune stagioni la squadra dell'Indomita dedicandosi anche a lungo al paracadutismo.
Atleta e allenatore di pallacanestro. Giunge alla Lazio nel [[1933]] dopo aver militato nella Giovane Italia. Indossa la maglia biancoceleste sino al [[1941]], ad eccezione di un anno ([[1938]]), trascorso a Perugia come giocatore-allenatore della squadra dei Giovani fascisti. Nel suo ultimo anno di atleta è anche allenatore della prima squadra. Guascone di carattere e spavaldo in campo viene spesso punito per comportamenti scorretti sia dalla Società quanto dalla Federazione. Nel [[1933]] viene sospeso per due mesi dalla F.I.P. e ancora nel [[1935]] è allontanato dalla squadra per ingiurie verso alcuni dirigenti, venendo poi perdonato l'anno successivo e reintegrato nell'organico. Dopo la Liberazione è uno degli artefici della rinascita della pallacanestro a Roma. E' membro del Comitato Provinciale Romano e allenatore della Rappresentativa cittadina che sfida le squadre militari americane al campo Apollodoro. Al suo fianco vi è il fratello minore [[Casini Ildebrando|Ildebrando]], noto arbitro, che nei primi anni Settanta sarà presidente della Lazio Pallacanestro. Allena per alcune stagioni la squadra dell'Indomita dedicandosi anche a lungo al paracadutismo.


[[Categoria:Biografie|Casini Evans]]
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Versione delle 17:53, 23 apr 2018

Nella foto Evans Casini è l'ultimo a destra in piedi. Courtesy of Luciano Casini

Atleta e allenatore di pallacanestro. Giunge alla Lazio nel 1933 dopo aver militato nella Giovane Italia. Indossa la maglia biancoceleste sino al 1941, ad eccezione di un anno (1938), trascorso a Perugia come giocatore-allenatore della squadra dei Giovani fascisti. Nel suo ultimo anno di atleta è anche allenatore della prima squadra. Guascone di carattere e spavaldo in campo viene spesso punito per comportamenti scorretti sia dalla Società quanto dalla Federazione. Nel 1933 viene sospeso per due mesi dalla F.I.P. e ancora nel 1935 è allontanato dalla squadra per ingiurie verso alcuni dirigenti, venendo poi perdonato l'anno successivo e reintegrato nell'organico. Dopo la Liberazione è uno degli artefici della rinascita della pallacanestro a Roma. E' membro del Comitato Provinciale Romano e allenatore della Rappresentativa cittadina che sfida le squadre militari americane al campo Apollodoro. Al suo fianco vi è il fratello minore Ildebrando, noto arbitro, che nei primi anni Settanta sarà presidente della Lazio Pallacanestro. Allena per alcune stagioni la squadra dell'Indomita dedicandosi anche a lungo al paracadutismo.