Mafalda di Savoia: differenze tra le versioni

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Mafalda di Savoia, principessa, nata a Roma il [[19 novembre]] [[1902]], era la secondogenita di Vittorio Emanuele III. Nel [[1925]] sposò il principe tedesco Filippo d'Assia. Nel [[1943]], dopo la firma dell'armistizio, i tedeschi organizzarono l'arresto di tutti i Savoia. Mentre il Re riuscì a fuggire a Brindisi, altri componenti della dinastia, fra cui Mafalda, non riuscirono a salvarsi. Anche il marito della principessa fu catturato. I loro figli, invece, rimasero nascosti in Vaticano protetti dal cardinal Montini, futuro Papa Paolo VI.
Mafalda di Savoia, principessa, nata a Roma il [[19 novembre]] [[1902]], era la secondogenita di Vittorio Emanuele III. Nel [[1925]] sposò il principe tedesco Filippo d'Assia. Nel [[1943]], dopo la firma dell'armistizio, i tedeschi organizzarono l'arresto di tutti i Savoia. Mentre il Re riuscì a fuggire a Brindisi, altri componenti della dinastia, fra cui Mafalda, non riuscirono a salvarsi. Anche il marito della principessa fu catturato. I loro figli, invece, rimasero nascosti in Vaticano protetti dal cardinal Montini, futuro Papa Paolo VI.
Mafalda venne trasferita prima a Monaco, poi a Berlino e infine nel lager di Buchenwald , dove morì 42 enne, nell'agosto del [[1944]].
Mafalda venne trasferita prima a Monaco, poi a Berlino e infine nel lager di Buchenwald , dove morì 42 enne, nell'agosto del [[1944]].

Versione delle 14:07, 15 giu 2008

Mafalda di Savoia, principessa, nata a Roma il 19 novembre 1902, era la secondogenita di Vittorio Emanuele III. Nel 1925 sposò il principe tedesco Filippo d'Assia. Nel 1943, dopo la firma dell'armistizio, i tedeschi organizzarono l'arresto di tutti i Savoia. Mentre il Re riuscì a fuggire a Brindisi, altri componenti della dinastia, fra cui Mafalda, non riuscirono a salvarsi. Anche il marito della principessa fu catturato. I loro figli, invece, rimasero nascosti in Vaticano protetti dal cardinal Montini, futuro Papa Paolo VI. Mafalda venne trasferita prima a Monaco, poi a Berlino e infine nel lager di Buchenwald , dove morì 42 enne, nell'agosto del 1944. Vivace e appassionata sostenitrice biancoceleste, era spesso presente alle partite casalinghe della squadra di cui conosceva personalmente i giocatori.