Micozzi Ercole: differenze tra le versioni
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[[File:micozzi e.jpg|thumb|right|200px|Una breve biografia di Ercole Micozzi fino al 1919. Da "Il Messaggero"]] |
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Ragioniere e avvocato. Nato a Roma. Fu Presidente Generale della Lazio nel [[1926]] e fino a giugno [[1927]]. Fu sostituito, strategicamente, nel ruolo dal generale [[Varini Ettore|Varini]] per contrastare il tentativo di annettere anche la Lazio nel progetto di fusione delle squadre romane per dare vita alla A.S. Roma. Infatti il fautore di questa bizzarra unificazione, il federale di Roma Italo Foschi, politicamente più potente dell'avv. Micozzi, fu così costretto a trattare con l'influente generale di cavalleria Varini e con l'ispiratore del piano anti-fusione, il generale della milizia [[Vaccaro Giorgio|Giorgio Vaccaro]]. La manovra ebbe successo e la Lazio rimase autonoma. |
Ragioniere e avvocato. Nato a Roma il [[12 aprile]] [[1878]] in Borgo Vittorio. Figlio di Filippo, oste, e di Canestrari Filomena. Fu Presidente Generale della Lazio nel [[1926]] e fino a giugno [[1927]]. Fu sostituito, strategicamente, nel ruolo dal generale [[Varini Ettore|Varini]] per contrastare il tentativo di annettere anche la Lazio nel progetto di fusione delle squadre romane per dare vita alla A.S. Roma. Infatti il fautore di questa bizzarra unificazione, il federale di Roma Italo Foschi, politicamente più potente dell'avv. Micozzi, fu così costretto a trattare con l'influente generale di cavalleria Varini e con l'ispiratore del piano anti-fusione, il generale della milizia [[Vaccaro Giorgio|Giorgio Vaccaro]]. La manovra ebbe successo e la Lazio rimase autonoma. |
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Politicamente Micozzi fu Consigliere comunale della Giunta Nathan. Già segretario politico del Partito Democratico Costituzionale (quindi al servizio di Boselli), dirigente al Ministero delle Poste e Telegrafi, studioso delle discipline economiche con un'inclinazione al sociale a vantaggio delle classi popolari (non poteva essere altrimenti per un “boselliano” massone), ma, soprattutto, nel [[1925]] presidente della Banca Nazionale del Reduce e amministratore delegato della fabbrica Viscosa. |
Politicamente Micozzi fu Consigliere comunale della Giunta Nathan. Già segretario politico del Partito Democratico Costituzionale (quindi al servizio di Boselli), dirigente al Ministero delle Poste e Telegrafi, studioso delle discipline economiche con un'inclinazione al sociale a vantaggio delle classi popolari (non poteva essere altrimenti per un “boselliano” massone), ma, soprattutto, nel [[1925]] presidente della Banca Nazionale del Reduce e amministratore delegato della fabbrica Viscosa. |
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Versione delle 14:55, 5 ago 2019


Ragioniere e avvocato. Nato a Roma il 12 aprile 1878 in Borgo Vittorio. Figlio di Filippo, oste, e di Canestrari Filomena. Fu Presidente Generale della Lazio nel 1926 e fino a giugno 1927. Fu sostituito, strategicamente, nel ruolo dal generale Varini per contrastare il tentativo di annettere anche la Lazio nel progetto di fusione delle squadre romane per dare vita alla A.S. Roma. Infatti il fautore di questa bizzarra unificazione, il federale di Roma Italo Foschi, politicamente più potente dell'avv. Micozzi, fu così costretto a trattare con l'influente generale di cavalleria Varini e con l'ispiratore del piano anti-fusione, il generale della milizia Giorgio Vaccaro. La manovra ebbe successo e la Lazio rimase autonoma. Politicamente Micozzi fu Consigliere comunale della Giunta Nathan. Già segretario politico del Partito Democratico Costituzionale (quindi al servizio di Boselli), dirigente al Ministero delle Poste e Telegrafi, studioso delle discipline economiche con un'inclinazione al sociale a vantaggio delle classi popolari (non poteva essere altrimenti per un “boselliano” massone), ma, soprattutto, nel 1925 presidente della Banca Nazionale del Reduce e amministratore delegato della fabbrica Viscosa.