Ilari Nino: differenze tra le versioni

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Nato a Roma il 13 settembre, fu poeta, drammaturgo, e giornalista italiano. Trasteverino, vide la luce al numero 9 di Via della Paglia, da famiglia di modestissime origini, tanto che si adatto' sin da ragazzo ad i piu' umili mestieri, quali il cascherino e lo scrivano ad un banco del lotto, finche' non entro' al Ministero del Tesoro, lavoro' che poi perse nel 1919 per aver aderito allo sciopero degli statali dello stesso anno. Ciclista, enigmista, pescatore, dicitore di versi, fu redattore del Messaggero a partire dal 1898. Nella sua rubrica " Valigia" pubblico' molti versi dialettali romaneschi. Fu sin dall'inizio al Rugantino insieme a Giaquinto e Zanazzo. Fondo' e diresse vari fogli dialettali tra i quali Orazio Coccola (1894) e Amico Cerasa (1921) e partecipo' sin dall'inizio alla fioritura delle canzoni romanesche nel festival di San Giovanni scrivendo tra l'altro il testo delle celeberrime Le Streghe (1891) e Affacete Nunziata (1893). Ha pubblicato vari romanzi di carattere popolare romanesco: I vaschi della bujosa del 1895 (tradotto dal dialetto I signori della prigione) fu ridotto in teatro da Ruggero Rindi. Per la drammaturgia ricordiamo Malaria che fu replicato piu' volte al Teatro Argentina nel 1912. L'opera migliore di Ilari fu Trasteverine e MOnticiane (1894), vivido affresco della vita quotidiana dei rioni Monti e Trastevere. Mori' a Roma nel 1936.
Nato a Roma il [[13 settebre]] [[1862]], fu poeta, drammaturgo e giornalista italiano. Trasteverino, vide la luce al numero 9 di Via della Paglia, da famiglia di modestissime origini, tanto che si adatto' sin da ragazzo ai piu' umili mestieri, quali il cascherino e lo scrivano ad un banco del lotto, finchè non entrò al Ministero del Tesoro, lavoro che poi perse nel [[1919]] per aver aderito allo sciopero degli statali dello stesso anno. Ciclista, enigmista, pescatore, dicitore di versi, fu redattore de "Il Messaggero" a partire dal [[1898]]. Nella sua rubrica " Valigia" pubblicò molti versi dialettali romaneschi. Fu sin dall'inizio al Rugantino insieme a Giaquinto e Zanazzo. Fondò e diresse vari fogli dialettali tra i quali Orazio Coccola [[(1894)]] e Amico Cerasa [[(1921)]] e partecipò sin dall'inizio alla fioritura delle canzoni romanesche nel festival di San Giovanni scrivendo tra l'altro il testo delle celeberrime "Le Streghe" [[(1891)]] e "Affacete Nunziata" [[(1893)]]. Ha pubblicato vari romanzi di carattere popolare romanesco: "I vaschi della bujosa" del [[1895]] (in dialetto I signori della prigione)che poi fu ridotto in teatro da Ruggero Rindi. Per la drammaturgia ricordiamo "Malaria", che fu replicato più volte al Teatro Argentina nel [[1912]]. L'opera migliore di Ilari fu "Trasteverine e Monticiane" [[(1894)]], vivido affresco della vita quotidiana dei rioni Monti e Trastevere. Morì a Roma nel [[1936.]]


Fece parte del consiglio direttivo della S.P. Lazio per alcuni mesi del 1901. Partecipo' alla escursione per i Ludi al Secol Nascente del 6 gennaio 1901 e fu oganizzatore delle quattro gite archeopodistiche, che il sodalizio promosse nei giorni 14, 21 aprile e 16, 26 maggio dello stesso anno, insieme a Francesco Sabatini ,latinista e grecista, nonche' padre della romanistica (lo studio e la conservazione di usi, costumi e lingua del popolo romano pre 1870), e che videro la presenza anche di Gigi Zanazzo famoso poeta dialettale. Fu nella gita' del 16 maggio 1901, in cui venne scattata anche la prima foto conosciuta della SPL presso la Tomba di Cecilia Metella, che Ilari allieto' la comitiva con la sua opera " Quo Vadi? ". A conferma del suo amore per la disciplina sportiva si ricordano il suo essere organizzatore di eventi ciclistici come socio del Forza e Coraggio e come alpinista presso la CAI di Roma.
Fece parte del consiglio direttivo della S.P. Lazio per alcuni mesi del [[1901]]. Partecipo' alla escursione per i "Ludi al Secol Nascente" del 6 gennaio 1901 e fu organizzatore delle quattro gite archeopodistiche che il sodalizio promosse nei giorni 14 e 21 aprile e 16 e 26 maggio dello stesso anno, insieme a Francesco Sabatini, latinista e grecista, nonchè padre della romanistica (lo studio e la conservazione di usi, costumi e lingua del popolo romano 1870) e che videro la presenza anche di Gigi Zanazzo, famoso poeta dialettale. Fu nella gita del 16 maggio 1901, in cui venne scattata anche la prima foto conosciuta della SPL presso la Tomba di Cecilia Metella nella quale Ilari allieto' la comitiva con la sua opera "Quo Vadi?". A conferma del suo amore per lo sport si ricordano il suo essere organizzatore di eventi ciclistici come socio della Forza e Coraggio ed la sua passione per l

Versione delle 12:26, 29 mar 2020

Nato a Roma il 13 settebre 1862, fu poeta, drammaturgo e giornalista italiano. Trasteverino, vide la luce al numero 9 di Via della Paglia, da famiglia di modestissime origini, tanto che si adatto' sin da ragazzo ai piu' umili mestieri, quali il cascherino e lo scrivano ad un banco del lotto, finchè non entrò al Ministero del Tesoro, lavoro che poi perse nel 1919 per aver aderito allo sciopero degli statali dello stesso anno. Ciclista, enigmista, pescatore, dicitore di versi, fu redattore de "Il Messaggero" a partire dal 1898. Nella sua rubrica " Valigia" pubblicò molti versi dialettali romaneschi. Fu sin dall'inizio al Rugantino insieme a Giaquinto e Zanazzo. Fondò e diresse vari fogli dialettali tra i quali Orazio Coccola (1894) e Amico Cerasa (1921) e partecipò sin dall'inizio alla fioritura delle canzoni romanesche nel festival di San Giovanni scrivendo tra l'altro il testo delle celeberrime "Le Streghe" (1891) e "Affacete Nunziata" (1893). Ha pubblicato vari romanzi di carattere popolare romanesco: "I vaschi della bujosa" del 1895 (in dialetto I signori della prigione)che poi fu ridotto in teatro da Ruggero Rindi. Per la drammaturgia ricordiamo "Malaria", che fu replicato più volte al Teatro Argentina nel 1912. L'opera migliore di Ilari fu "Trasteverine e Monticiane" (1894), vivido affresco della vita quotidiana dei rioni Monti e Trastevere. Morì a Roma nel 1936.

Fece parte del consiglio direttivo della S.P. Lazio per alcuni mesi del 1901. Partecipo' alla escursione per i "Ludi al Secol Nascente" del 6 gennaio 1901 e fu organizzatore delle quattro gite archeopodistiche che il sodalizio promosse nei giorni 14 e 21 aprile e 16 e 26 maggio dello stesso anno, insieme a Francesco Sabatini, latinista e grecista, nonchè padre della romanistica (lo studio e la conservazione di usi, costumi e lingua del popolo romano 1870) e che videro la presenza anche di Gigi Zanazzo, famoso poeta dialettale. Fu nella gita del 16 maggio 1901, in cui venne scattata anche la prima foto conosciuta della SPL presso la Tomba di Cecilia Metella nella quale Ilari allieto' la comitiva con la sua opera "Quo Vadi?". A conferma del suo amore per lo sport si ricordano il suo essere organizzatore di eventi ciclistici come socio della Forza e Coraggio ed la sua passione per l