Pennacchia Mario: differenze tra le versioni

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Nel [[2014]] ha pubblicato un'autobiografia contenente molteplici storie di calcio e ricordi personali di tanti grandi campioni da lui conosciuti e frequentati personalmente e che s'intitola in maniera eloquente "Sessant'anni fra Campioni, Miti, Intrighi e Follie". Ha vinto il premio "Bancarella Sport" e il "Seminatore d'oro" [[1986]], il Premio Coni [[1986]] e [[1999]], il Premio USSI [[1958]] e [[1978]], e il Premio Beppe Viola [[1987]]. E' stato consulente del presidente della Federcalcio [[1988]]-[[1992]] e responsabile della comunicazione dell'amata S.S. Lazio sotto la presidenza [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]] dal [[1992]] al [[1996]]. Nel [[2008]] ha pubblicato un libro che ricostruisce, anche grazie a inediti documenti rintracciati dall'autore, la vicenda sportiva e personale del Generale [[Vaccaro Giorgio|Giorgio Vaccaro]], colui che impedì di fatto la fusione tra la Lazio e alcune squadre minori romane nel [[1927]].
Nel [[2014]] ha pubblicato un'autobiografia contenente molteplici storie di calcio e ricordi personali di tanti grandi campioni da lui conosciuti e frequentati personalmente e che s'intitola in maniera eloquente "Sessant'anni fra Campioni, Miti, Intrighi e Follie". Ha vinto il premio "Bancarella Sport" e il "Seminatore d'oro" [[1986]], il Premio Coni [[1986]] e [[1999]], il Premio USSI [[1958]] e [[1978]], e il Premio Beppe Viola [[1987]]. E' stato consulente del presidente della Federcalcio [[1988]]-[[1992]] e responsabile della comunicazione dell'amata S.S. Lazio sotto la presidenza [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]] dal [[1992]] al [[1996]]. Nel [[2008]] ha pubblicato un libro che ricostruisce, anche grazie a inediti documenti rintracciati dall'autore, la vicenda sportiva e personale del Generale [[Vaccaro Giorgio|Giorgio Vaccaro]], colui che impedì di fatto la fusione tra la Lazio e alcune squadre minori romane nel [[1927]].


Nel febbraio [[2017]] [[Mario Pennacchia Presidente Onorario di LazioWiki.org|diviene Presidente Onorario]] di LazioWiki.org., per poi abbandonare la carica alla fine del [[2019]].
Nel febbraio [[2017]] [[Mario Pennacchia Presidente Onorario di LazioWiki.org|diviene Presidente Onorario]] di LazioWiki.org, per poi abbandonare la carica alla fine del [[2019]].


Scrive [[Il Messaggero]] all'indomani della notizia della scomparsa del giornalista:

Il giornalismo italiano, e in particolare romano, perde un serio professionista, la Lazio piange invece un suo grande tifoso: ci ha lasciato Mario Pennacchia che all’inizio della sua carriera ha scritto anche per il nostro giornale. Il collega, nato a Itri in provincia di Latina, aveva compiuto 93 anni lo scorso [[10 maggio]]. Intenso e completo il suo percorso professionale: oltre ad aver lavorato in diversi quotidiani, ha sempre avuto la passione della scrittura e dell’inchiesta. Ha f‌irmato diversi libri e soprattutto si è dedicato a svelare retroscena del mondo del calcio e della politica sportiva, sfruttando la sua competenza che gli ha permesso di raccogliere spesso i segreti di Coni e Federcalcio. Opinionista affidabile. In più è stato apprezzato opinionista televisivo. Misurato, puntuale e sempre aggiornato ha spesso partecipato al Processo del Lunedì di Aldo Biscardi ed è stato anche ospite alla Domenica Sportiva. La sua avventura professionale ha avuto come principale riferimento lo sport. Il calcio sempre in primo piano, ma anche il Palazzo, tanto da essere considerato uno dei giornalisti più esperti di regolamenti e norme e quindi rispettato e stimato dai presidenti dei club e dei dirigenti sportivi, ai quali ha spesso girato preziosi suggerimenti.

Riferimento per i presidenti. Innamorato della Lazio, ha avuto anche un ottimo rapporto con la famiglia Agnelli, a cominciare dall'Avvocato, e quindi con la [[Juve]]. Ha collaborato con il [[Corriere dello Sport]], ha diretto per 18 anni la rivista L'arbitro, è stato giornalista anche al Giorno e al [[Il Messaggero|Messaggero]]. Come ultimo incarico ha guidato la redazione romana della [[Gazzetta dello Sport]] con il ruolo di caporedattore. Alla f‌ine degli anni [[1980|Ottanta]] ha deciso di cambiare, scegliendo il percorso da dirigente. Nel [[1988]] Antonio Matarrese, all‘epoca presidente della Figc, lo volle come suo consulente. Pennacchia rimase in via Allegri f‌ino al [[1992]]. Subito dopo lo chiamò [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]] per aff‌idargli la comunicazione della Lazio. Lasciò la società biancoceleste nel [[1996]] per dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Libri e romanzi. Lungo l'elenco dei suoi libri: "La storia della Lazio" ([[1969]]), aggiornato e diventato "[[Lazio Patria Nostra]]" ([[1994]]), "Gli Agnelli e la [[Juventus]]" ([[1985]]), "Onesti, rinascita e indipendenza dello sport in Italia" ([[1986]]), "Il calcio in Italia" ([[1999]]), "Pioniera del terzo millennio" ([[2000]]), "Football Force One" ([[2001]]) per raccontare la vita del suo idolo [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]], "Anche i ragazzi hanno fatto la storia" ([[2003]]) e il romanzo "L'amore scosso" ([[2006]]).

Al centro del suo lavoro l’amore per la Lazio, tanto da raccontare e ricostruire in un libro ([[2008]]) la vicenda sportiva e personale del Generale [[Vaccaro Giorgio|Giorgio Vaccaro]], che nel [[1927]] impedì la fusione tra il club biancoceleste e alcune società minori della Capitale. Ha chiuso con l‘autobiograf‌ia "Sessant'anni fra Campioni, Miti, Intrighi e Follie" ([[2014]]). I suoi sforzi sono stati gratif‌icati con il premio "Bancarella Sport" e il "Seminatore d’oro" ([[1986]]), il Premio Coni ([[1986]] e [[1999]]), il Premio USSI ([[1958]] e [[1978]]) e il Premio Beppe Viola ([[1987]]). Lo hanno ricordato la Figc e la Lazio. Il presidente federale Gravina ha sottolineato che "il mondo dei giornalismo perde una storica f‌irma, un grande professionista che ha contribuito a far crescere la cultura sportiva in Italia e che ha saputo raccontare il calcio con passione e competenza. Lo ricordo con stima e affetto". Il messaggio di [[Rao Roberto|Roberto Rao]], attuale responsabile della comunicazione biancoceleste, è commosso: ''"Ha raccontato la sua Lazio con amore, competenza e intuito giornalistico. Non è stato solo testimone della Storia biancoceleste: ne è stato parte in modo pieno e mai banale. Una f‌igura indimenticabile per questa Società e per tutti i tifosi"''.


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Versione delle 02:27, 26 ago 2021

Mario Pennacchia
Un'immagine di Mario Pennacchia
Mario Pennacchia, a destra nella foto
Mario Pennacchia il 13/3/2014
(Foto LazioWiki)

Giornalista, scrittore e dirigente, nato ad Itri (LT) il 10 maggio 1928 e deceduto in Roma il 24 agosto 2021.

Prestigioso giornalista di testate importanti quali il Corriere dello Sport (dal 1946 al 1972) con il quale ha curato un'iniziativa di particolare successo con l'inserto delle pagine "Forza ragazzi" dedicate ai problemi sociali dei giovani (1967-1972), Giorno (dal 1972 al 1978), capo della redazione romana della La Gazzetta Dello Sport (1978-1988), Il Messaggero e direttore del mensile "L'arbitro", ha scritto diversi libri di carattere sportivo e non, come "La storia della Lazio" (1969), il testo tuttora più completo ed esauriente sulle vicende della società biancoceleste, ripubblicato e aggiornato nel 1994 con il titolo di "Lazio Patria Nostra", "Gli Agnelli e la Juventus" del 1985, "Onesti, rinascita e indipendenza dello sport in Italia" del 1986, "Il calcio in Italia" del 1999, "Pioniera del terzo millennio" del 2000, "Football Force One" (2001) sulla vita di Giorgio Chinaglia, il libro a carattere personale "Anche i ragazzi hanno fatto la storia" del 2003 e il romanzo "L'amore scosso" del 2006.

Nel 2014 ha pubblicato un'autobiografia contenente molteplici storie di calcio e ricordi personali di tanti grandi campioni da lui conosciuti e frequentati personalmente e che s'intitola in maniera eloquente "Sessant'anni fra Campioni, Miti, Intrighi e Follie". Ha vinto il premio "Bancarella Sport" e il "Seminatore d'oro" 1986, il Premio Coni 1986 e 1999, il Premio USSI 1958 e 1978, e il Premio Beppe Viola 1987. E' stato consulente del presidente della Federcalcio 1988-1992 e responsabile della comunicazione dell'amata S.S. Lazio sotto la presidenza Cragnotti dal 1992 al 1996. Nel 2008 ha pubblicato un libro che ricostruisce, anche grazie a inediti documenti rintracciati dall'autore, la vicenda sportiva e personale del Generale Giorgio Vaccaro, colui che impedì di fatto la fusione tra la Lazio e alcune squadre minori romane nel 1927.

Nel febbraio 2017 diviene Presidente Onorario di LazioWiki.org, per poi abbandonare la carica alla fine del 2019.


Scrive Il Messaggero all'indomani della notizia della scomparsa del giornalista:

Il giornalismo italiano, e in particolare romano, perde un serio professionista, la Lazio piange invece un suo grande tifoso: ci ha lasciato Mario Pennacchia che all’inizio della sua carriera ha scritto anche per il nostro giornale. Il collega, nato a Itri in provincia di Latina, aveva compiuto 93 anni lo scorso 10 maggio. Intenso e completo il suo percorso professionale: oltre ad aver lavorato in diversi quotidiani, ha sempre avuto la passione della scrittura e dell’inchiesta. Ha f‌irmato diversi libri e soprattutto si è dedicato a svelare retroscena del mondo del calcio e della politica sportiva, sfruttando la sua competenza che gli ha permesso di raccogliere spesso i segreti di Coni e Federcalcio. Opinionista affidabile. In più è stato apprezzato opinionista televisivo. Misurato, puntuale e sempre aggiornato ha spesso partecipato al Processo del Lunedì di Aldo Biscardi ed è stato anche ospite alla Domenica Sportiva. La sua avventura professionale ha avuto come principale riferimento lo sport. Il calcio sempre in primo piano, ma anche il Palazzo, tanto da essere considerato uno dei giornalisti più esperti di regolamenti e norme e quindi rispettato e stimato dai presidenti dei club e dei dirigenti sportivi, ai quali ha spesso girato preziosi suggerimenti.

Riferimento per i presidenti. Innamorato della Lazio, ha avuto anche un ottimo rapporto con la famiglia Agnelli, a cominciare dall'Avvocato, e quindi con la Juventus FC. Ha collaborato con il Corriere dello Sport, ha diretto per 18 anni la rivista L'arbitro, è stato giornalista anche al Giorno e al Messaggero. Come ultimo incarico ha guidato la redazione romana della La Gazzetta Dello Sport con il ruolo di caporedattore. Alla f‌ine degli anni Ottanta ha deciso di cambiare, scegliendo il percorso da dirigente. Nel 1988 Antonio Matarrese, all‘epoca presidente della Figc, lo volle come suo consulente. Pennacchia rimase in via Allegri f‌ino al 1992. Subito dopo lo chiamò Sergio Cragnotti per aff‌idargli la comunicazione della Lazio. Lasciò la società biancoceleste nel 1996 per dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Libri e romanzi. Lungo l'elenco dei suoi libri: "La storia della Lazio" (1969), aggiornato e diventato "Lazio Patria Nostra" (1994), "Gli Agnelli e la Juventus" (1985), "Onesti, rinascita e indipendenza dello sport in Italia" (1986), "Il calcio in Italia" (1999), "Pioniera del terzo millennio" (2000), "Football Force One" (2001) per raccontare la vita del suo idolo Giorgio Chinaglia, "Anche i ragazzi hanno fatto la storia" (2003) e il romanzo "L'amore scosso" (2006).

Al centro del suo lavoro l’amore per la Lazio, tanto da raccontare e ricostruire in un libro (2008) la vicenda sportiva e personale del Generale Giorgio Vaccaro, che nel 1927 impedì la fusione tra il club biancoceleste e alcune società minori della Capitale. Ha chiuso con l‘autobiograf‌ia "Sessant'anni fra Campioni, Miti, Intrighi e Follie" (2014). I suoi sforzi sono stati gratif‌icati con il premio "Bancarella Sport" e il "Seminatore d’oro" (1986), il Premio Coni (1986 e 1999), il Premio USSI (1958 e 1978) e il Premio Beppe Viola (1987). Lo hanno ricordato la Figc e la Lazio. Il presidente federale Gravina ha sottolineato che "il mondo dei giornalismo perde una storica f‌irma, un grande professionista che ha contribuito a far crescere la cultura sportiva in Italia e che ha saputo raccontare il calcio con passione e competenza. Lo ricordo con stima e affetto". Il messaggio di Roberto Rao, attuale responsabile della comunicazione biancoceleste, è commosso: "Ha raccontato la sua Lazio con amore, competenza e intuito giornalistico. Non è stato solo testimone della Storia biancoceleste: ne è stato parte in modo pieno e mai banale. Una f‌igura indimenticabile per questa Società e per tutti i tifosi".



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