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Attaccante, già della Juventus Audax. Milita nella Lazio nella stagione [[1925/26]]. E' dato in formazione in occasione di alcune amichevoli di inizio stagione tra cui [[Domenica 18 ottobre 1925 - Roma, campo Rondinella - Lazio-Anconetana 2-2|Lazio-Anconetana 2-2]] del [[18 ottobre]] [[1925]]. A volte riportato come Fabbris.
Attaccante, già della Juventus Audax. Nato a San Valentino (PE) il [[18 luglio]] [[1903]]. Milita nella Lazio nella stagione [[1925/26]]. E' dato in formazione in occasione di alcune amichevoli di inizio stagione tra cui [[Domenica 18 ottobre 1925 - Roma, campo Rondinella - Lazio-Anconetana 2-2|Lazio-Anconetana 2-2]] del [[18 ottobre]] [[1925]]. A volte riportato come Fabbris. Restò buon amico di [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]] assieme al quale giocò diverse partite.

Abbandonò presto l'attività sportiva per dedicarsi agli studi. Dopo la laurea entrò nei ruoli del Ministero degli Interni ed operò a Napoli per poi divenire prefetto di Ascoli Piceno, dove strinse amicizia con il presidente dell'Ascoli Calcio Costantino Rozzi, e poi a Cuneo. Morì a Roma nei primissimi anni '70 nella sua casa di Via Pola 15. E' sepolto a Carsoli (AQ).

Durante la seconda guerra mondiale Fabris fu vicecomandante partigiano di una formazione legata alla Democrazia Cristiana. Si distinse in diverse operazioni tra cui quella che lo portò a sventare l'assalto ad un convento di suore con l'intento di depredarne i beni dell'ambiguo partigiano Giuseppe Albano, il famoso "Gobbo del Quarticciolo".

Fabris si interessò sempre al calcio ed era tifoso della Lazio. Fu amico di tecnici e giocatori come [[Janich Franco|Franco Janich]], Carlo Mazzone e altri ancora.


[[Categoria:Biografie|Fabris, Giulio]]
[[Categoria:Biografie|Fabris, Giulio]]

Versione delle 10:23, 18 set 2021

Fabris

Attaccante, già della Juventus Audax. Nato a San Valentino (PE) il 18 luglio 1903. Milita nella Lazio nella stagione 1925/26. E' dato in formazione in occasione di alcune amichevoli di inizio stagione tra cui Lazio-Anconetana 2-2 del 18 ottobre 1925. A volte riportato come Fabbris. Restò buon amico di Fulvio Bernardini assieme al quale giocò diverse partite.

Abbandonò presto l'attività sportiva per dedicarsi agli studi. Dopo la laurea entrò nei ruoli del Ministero degli Interni ed operò a Napoli per poi divenire prefetto di Ascoli Piceno, dove strinse amicizia con il presidente dell'Ascoli Calcio Costantino Rozzi, e poi a Cuneo. Morì a Roma nei primissimi anni '70 nella sua casa di Via Pola 15. E' sepolto a Carsoli (AQ).

Durante la seconda guerra mondiale Fabris fu vicecomandante partigiano di una formazione legata alla Democrazia Cristiana. Si distinse in diverse operazioni tra cui quella che lo portò a sventare l'assalto ad un convento di suore con l'intento di depredarne i beni dell'ambiguo partigiano Giuseppe Albano, il famoso "Gobbo del Quarticciolo".

Fabris si interessò sempre al calcio ed era tifoso della Lazio. Fu amico di tecnici e giocatori come Franco Janich, Carlo Mazzone e altri ancora.