Manzini Maurizio: differenze tra le versioni
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Team Manager. Nato a Roma alla fine degli anni 40. Alla Lazio in veste ufficiale dal 1988 ma come collaboratore dal 1971. Ebbe il primo impatto con i biancocelesti a Lugano nell'albergo che ospitava la squadra prima di una partita di Coppa delle Alpi e lui, che lavorava a Milano nella compagnia aerea BA ed era tifoso laziale, era andato a salutare i giocatori. Trasferitosi a Roma in qualità di Direttore delle vendite della compagnia Itavia si accorse che tra i clienti vi era la Lazio e ebbe pertanto occasione di organizzare una trasferta vittoriosa a Bergamo. Divenne molto amico del segretario Vona e costituì il punto di riferimento per i viaggi della squadra. Godendo progressivamente della fiducia di tutto l'ambiente laziale si legò a Maestrelli che cominciò ad invitarlo sempre più spesso a Tor di Quinto. Manzini si accorse della grande improvvisazione in cui viveva la società soprattutto dal punto di vista della gestione operativa e, a titolo gratuito, intervenne brillantemente risolvendo i tanti problemi che quella Lazio a conduzione familiare presentava in gran numero. Nel frattempo il suo lavoro presso la compagnia aerea diveniva sempre più impegnativo arrivando ad assumere la responsabilità di ben cinque agenzie. Nonostante ciò anche la sua collaborazione con la società biancoceleste si faceva sempre più pressante finchè nel 1988 il vice presidente Giorgio Calleri non gli propose di divenire Team manager. Dovendo scegliere tra il suo gratificante lavoro nell'aviazione civile e quello sempre incerto in una squadra di calcio, ebbe dei dubbi che lo portarono a rifiutare la proposta di Calleri pur seguitando a dare un utilissimo aiuto alla Lazio. All'inizio del campionato 1988/89 gli fu rinnovata la proposta e questa volta, confortato anche dalla migliore organicità della medesima, accettò. Da allora Manzini è stato il fedelissimo ed efficiente accompagnatore dei biancocelesti su tutti i campi d'Italia e del mondo. Elemento preziosimo di raccordo tra atleti e società è stato apprezzato e confermato da ogni dirigente e da ogni allenatore che si è alternato ai vertici societari. Carismatico, serissimo, riservato e altamente professionale ma anche simpatico e alla mano, sa risolvere tutti i problemi che si presentano nella gestione organizzativa di una realtà così complessa come quella di una moderna società di calcio. In panchina la sua presenza è garanzia per il rispetto dei regolamenti e nei rapporti con gli arbitri. E' molto rispettato dai calciatori di tutte le squadre e amato da quelli della Lazio. Parla perfettamente cinque lingue e anche per questo è fondamentale il suo ruolo in ambito internazionale. Maurizio Manzini è una memoria storica della Lazio e ancor oggi è elemento distintivo e peculiare della migliore tradizione sportiva biancoceleste. |
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[[Categoria:Biografie|Maurizio, Manzini]] |
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Versione delle 10:41, 2 ago 2008

Team Manager. Nato a Roma alla fine degli anni 40. Alla Lazio in veste ufficiale dal 1988 ma come collaboratore dal 1971. Ebbe il primo impatto con i biancocelesti a Lugano nell'albergo che ospitava la squadra prima di una partita di Coppa delle Alpi e lui, che lavorava a Milano nella compagnia aerea BA ed era tifoso laziale, era andato a salutare i giocatori. Trasferitosi a Roma in qualità di Direttore delle vendite della compagnia Itavia si accorse che tra i clienti vi era la Lazio e ebbe pertanto occasione di organizzare una trasferta vittoriosa a Bergamo. Divenne molto amico del segretario Vona e costituì il punto di riferimento per i viaggi della squadra. Godendo progressivamente della fiducia di tutto l'ambiente laziale si legò a Maestrelli che cominciò ad invitarlo sempre più spesso a Tor di Quinto. Manzini si accorse della grande improvvisazione in cui viveva la società soprattutto dal punto di vista della gestione operativa e, a titolo gratuito, intervenne brillantemente risolvendo i tanti problemi che quella Lazio a conduzione familiare presentava in gran numero. Nel frattempo il suo lavoro presso la compagnia aerea diveniva sempre più impegnativo arrivando ad assumere la responsabilità di ben cinque agenzie. Nonostante ciò anche la sua collaborazione con la società biancoceleste si faceva sempre più pressante finchè nel 1988 il vice presidente Giorgio Calleri non gli propose di divenire Team manager. Dovendo scegliere tra il suo gratificante lavoro nell'aviazione civile e quello sempre incerto in una squadra di calcio, ebbe dei dubbi che lo portarono a rifiutare la proposta di Calleri pur seguitando a dare un utilissimo aiuto alla Lazio. All'inizio del campionato 1988/89 gli fu rinnovata la proposta e questa volta, confortato anche dalla migliore organicità della medesima, accettò. Da allora Manzini è stato il fedelissimo ed efficiente accompagnatore dei biancocelesti su tutti i campi d'Italia e del mondo. Elemento preziosimo di raccordo tra atleti e società è stato apprezzato e confermato da ogni dirigente e da ogni allenatore che si è alternato ai vertici societari. Carismatico, serissimo, riservato e altamente professionale ma anche simpatico e alla mano, sa risolvere tutti i problemi che si presentano nella gestione organizzativa di una realtà così complessa come quella di una moderna società di calcio. In panchina la sua presenza è garanzia per il rispetto dei regolamenti e nei rapporti con gli arbitri. E' molto rispettato dai calciatori di tutte le squadre e amato da quelli della Lazio. Parla perfettamente cinque lingue e anche per questo è fondamentale il suo ruolo in ambito internazionale. Maurizio Manzini è una memoria storica della Lazio e ancor oggi è elemento distintivo e peculiare della migliore tradizione sportiva biancoceleste.