Lenzini Umberto: differenze tra le versioni
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Per le esigue casse della lazio è una boccata di ossigeno, ed infatti appena un anno dopo, il [[18 Novembre]] [[1965]] viene eletto dall'assemblea dei soci nuovo Presidente della Lazio calcio ricevendo la società dal reggente [[Casoni Gian Chiaron | Casoni]]. |
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Certamente Lenzini, non entra in un momento felice per la gloriosa società biancazzurra, invischiata nelle parti basse della classifica che nel [[1967]] la vede di nuovo retrocedere in [[Serie B]]. |
Certamente Lenzini, non entra in un momento felice per la gloriosa società biancazzurra, invischiata nelle parti basse della classifica che nel [[1967]] la vede di nuovo retrocedere in [[Serie B]]. |
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===Chinaglia e Lorenzo=== |
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Versione delle 16:56, 23 giu 2007
Biografia
Lo zio d'America
Umberto Lenzini nasce a Walsenburg (Colorado -U.S.A.) il 20 Luglio 1912. Era figlio di emigranti,originari di un paesino ai piedi dell'Abetone, andati in cerca di fortuna negli Stati Uniti,dove vicino a Colorado Springs gestivano un classico emporio dove si poteva trovare dalla farina alla colt.L'attività fruttò bene e la famiglia rientrò in Patria quando lui aveva l'età di 15 anni, conservando il passaporto statunitense. Mentre i suoi genitori investivano i dollari guadagnati col duro lavoro in America, acquistando dei terreni nella zona alle spalle dell'attuale piazzale degli eroi fino alla valle dell'inferno, Umberto Lenzini terminava i suoi studi di ragioneria presso l'istituto "Duca degli Abruzzi" a piazza Indipendenza, con ottimo profitto. Amante dello sport e del calcio, cercò di praticare il suo sport preferito, ma a causa del suo status di cittadino americano non poteva essere tesserato. Finalmente viene aggregato dalla Pistoiese come libero, dove inizia a giocare vere partite. Poi passa alla Rondinella ed infine alla Juventus Roma dove nel 1931 incontra in una gara la Lazio che vince 5-1. E' Lenzini a segnare la rete della bandiera della sua squadra. Su invito della sua famiglia, si trasforma da discreta ala sinistra in un ottimo centrometrista conquistando il titolo italiano dei giovani fascisti. Amava ricordare che sui 100 metri aveva un personale di 11 secondi. Finita la guerra la famiglia Lenzini si dedica alle costruzioni edili, e pian piano grazie ad accurati investimenti, Umberto Lelzini insieme ai fratelli Aldo e Angelo si arricchiscono. La famiglia Lenzini edifica mezza Roma nord, dalla Balduina alla Pineta sacchetti, fino alla tomba di Nerone, costruendo un impero finanziaro non indifferente e facendoli entrare nel giro delle persone più abbienti della capitale.
Presidente della Lazio
La passione per il calcio,però non è stata dimenticata da Umberto Lenzini che il 29 Ottobre 1964 entra nel consiglio di amministrazione della lazio con la carica di Vicepresidente assieme a Miceli e con il gen. Vaccaro come presidente. Con lui c'è un maxiconsiglio formato da bel 17 persone: Fabiani, Miceli, Covelli, Gilardoni, Vaccaro, Casoni, Ercoli, il Marchese Gerini, Liberatori, Ciolfi, Tamilia, Antonelli, De Santis, De Acutis, Tribiori, Minciaroni, ed Agostini.
Il neo vicepresidente
Per le esigue casse della lazio è una boccata di ossigeno, ed infatti appena un anno dopo, il 18 Novembre 1965 viene eletto dall'assemblea dei soci nuovo Presidente della Lazio calcio ricevendo la società dal reggente Casoni. Certamente Lenzini, non entra in un momento felice per la gloriosa società biancazzurra, invischiata nelle parti basse della classifica che nel 1967 la vede di nuovo retrocedere in Serie B. Intanto il 27 Aprile 1967 la lazio sui indicazione della F.I.G.C. si trasforma in società per azioni, elevando il capitale sociale da 1 milione a 400 milioni. Quindi Lenzini liquida tutti e promuove segretario Fernando Vona un fedele laziale in polisportiva dal 1947 Per il neo presidente è un colpo molto duro, e per uscire dalla difficile situazione chiama in società Fiore giovane ex presidente del Napolipresentandolo ufficialmente il 12 Giugno 1967.
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