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Da LazioWiki.


Cent'anni fà la Lazio disputava la finale del primo Campionato organizzato a livello nazionale. La formazione biancoceleste, vincitrice del girone laziale, si ritrova in semifinale dove sconfigge le squadre di Livorno prima e Napoli successivamente. L'1 giugno 1913 si disputa la finale sul campo neutro di Genova contro la Pro Vercelli, troppo forte per i biancocelesti, che vincono l'incontro con il risultato di 6-0.


1 giugno 1913 - Campionato Nazionale - Finale

PRO VERCELLI: Berra, Binaschi, Milano (II), Salvaneschi, Milano (I), Leone, Berardo, Tacchini, Fresia, Rampini, Corna.

LAZIO: Gaslini, Maranghi, Levi (II), Faccani, Fioranti, Di Napoli (I), Coraggio, Saraceni (I), Consiglio, Folpini, Corelli.

Arbitro: sig. Pippo (Genova).

Marcatori: nel primo tempo 8' Berardo, 38' Corna; nel secondo tempo 22' Milano (I), 25' Corna, 38' Corna, 41' Berardo.

Note: giornata afosa con incombente pericolo di temporale.

Spettatori: pubblico discreto.


La formazione laziale
(dal sito: www.atletiederoi.it)
Da La Stampa del 2 giugno 1913
parte I
Dall'annuario della stagione
Da "La Stampa" del 2 giugno 1913
parte II

La Lazio è una squadra che racchiude in sè tutti gli elementi del successo. Ma il successo più notevole l'ha ottenuto riuscendo, con i suoi soli mezzi e con tutti giocatori indigeni, ad imporre il proprio dominio a tutte le squadre centrali e meridionali. La Lazio non aveva nessuna speranza di vincere contro i poderosi campioni vercellesi. Scontato l'elogio della Pro Vercelli, ma il merito della conquista del titolo di Campioni d'Italia va soprattutto ai suoi giocatori veterani. I piemontesi mancavano di Innocenti, Valle, Ara e Ferraro. All'8' la Pro Vercelli è già in vantaggio grazie ad una discesa di Milano (I) che passa a Corna e da questi la sfera giunge a Rampini che tira prontamente. Il portiere Gaslini para ma non trattiene il pallone che arriva sui piedi dell'accorrente Berardo che non ha nessuna difficoltà a segnare. La difesa laziale è assediata e si batte con valore. Il gioco diviene aspro e il pubblico, che simpatizza per i biancocelesti, applaude e incita.

Il secondo punto viene messo a segno al 38' quando Gaslini para un tiro di Rampini, ma, ancora una volta, non riesce a trattenere il pallone che giunge sui piedi di Corna che realizza. La Lazio reagisce e per poco Consiglio, dopo un'azione individuale, non segna con un forte tiro rasoterra. Il secondo tempo è caratterizzato da un gioco vario e vivace. La Pro Vercelli si mantiene in difesa passivamente e la Lazio ne approfitta delineando precise e serrate azioni d'attacco grazie, soprattutto, alle iniziative ispirate da un irresistibile Maranghi. A centrocampo, invece, emerge la forte personalità di Faccani. Il pubblico è sempre più impegnato ad incitare la Lazio. Dopo una rabbiosa mischia sotto la rete di Berra, solo la sfortuna ha impedito alla Lazio di dimezzare lo svantaggio. La Pro Vercelli si allarma e sposta il baricentro più in avanti. Tacchini s'impossessa del pallone a metà campo, fugge verso la porta laziale eludendo la rincorsa di Fioranti. Giunto davanti a Gaslini, l'arbitro fischia un fallo per un intervento di Fioranti e assegna una punizione che Milano (I) trasforma in goal con un insidioso tiro rasoterra.


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