Articolo del giorno

Da LazioWiki.


Vincenzo Paparelli
File:Paparelli1.jpg
Il titolo sul Messaggero
Giuseppe Wilson sotto la curva dei tifosi laziali
File:Paparelli4.jpg
Un altro articolo di giornale
Il titolo sul Guerin Sportivo
Le foto segnaletiche sui giornali

Vincenzo Paparelli

Stagione

La gara Roma-Lazio 1-1 del 28 ottobre 1979


Vincenzo Paparelli, tifoso laziale, era seduto in Curva Nord in attesa di assistere al derby Roma AS-Lazio del 28 ottobre 1979. Stava mangiando un panino mentre osservava il cielo plumbeo che minacciava pioggia e due razzi di segnalazione, partiti dalla Curva Sud, finiti fuori dagli spalti dopo una traiettoria a zig-zag. Ad un certo punto, sempre dalla curva Sud, parte un terzo razzo che compie una linea retta di quasi 150 metri che lo colpirà in pieno volto andandosi a conficcare dentro un occhio. Racconta un testimone di una lunga scia nera e schizzi di sangue ovunque. Paparelli si accascia su sé stesso e la moglie, che era seduta accanto a lui, comincia ad urlare e chiedere aiuto ma molti tifosi scappano in preda al terrore. Un ragazzo cerca di intervenire cercando di togliere il petardo dall'occhio di Paparelli ma ci riesce solo a metà e dal foro sul viso e da dietro la testa esce del fumo. Arrivano i medici ed una barella che lo porta nell'antistadio della Curva Nord dove c'è un'ambulanza che di corsa, a sirene spiegate, cerca di raggiungere l'Ospedale Santo Spirito dove però il povero Paparelli giungerà cadavere.

Vincenzo aveva 33 anni e lascia la moglie e due figli. In Curva Nord, ormai ridotta a poche migliaia di persone, scoppiano disordini e tentativi d'invasione. Nessuno vuole che si giochi e solo Capitan Wilson riesce ad avvicinarsi ai ragazzi laziali inferociti. Per non creare altri disordini, si decide di giocare in un clima surreale con la Nord e la Tevere "laziale" vuote ed il resto dello stadio pieno. Le forze dell'ordine si mettono subito alla caccia degli assassini e dopo una breve indagine, viene indicato in Giovanni Fiorillo l'autore materiale del gesto criminale. Fiorillo ha 18 anni ed è un pittore edile disoccupato. Già la sera dell'omicidio si dà alla latitanza fuggendo senza una meta ben precisa in giro per l'Italia riuscendo anche ad espatriare in Svizzera.

Dopo quattordici mesi si costituirà. Verrà condannato dalla Cassazione, nel 1987, a sei anni e dieci mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale. Morirà il 24 marzo 1993 a causa di un male incurabile. Durante il periodo di latitanza aveva chiamato quasi ogni giorno Angelo Paparelli, fratello dello sfortunato Vincenzo, per scusarsi e giurare che il 28 ottobre non voleva uccidere nessuno.

Il 29 ottobre 2001, a ventidue anni dal tragico episodio, viene posta una targa in memoria di Vincenzo allo stadio Olimpico, lato curva nord. Il 13 giugno 2011 Vanda del Pinto, vedova di Vincenzo, si spegne all'età di 61 anni.

Clicca qui per continuare la lettura




Roma AS-Lazio 1-1 del 28 ottobre 1979

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

28 ottobre 1979 - 2016 - Campionato di Serie A 1979/80 - VII giornata

ROMA: Tancredi, Rocca, Peccenini, Benetti, Turone (40' De Nadai), Santarini, Amenta, Di Bartolomei, Pruzzo, Ancelotti, B.Conti. A disp. P.Conti, Ugolotti. All. Liedholm.

LAZIO: Cacciatori, Tassotti, Citterio, Wilson, Manfredonia, Zucchini, Garlaschelli, Montesi, Giordano, Nicoli, Viola. A disp. Avagliano, Manzoni, Todesco. All. Lovati.

Arbitro: D'Elia (Salerno).

Marcatori: 6' Zucchini, 16' Pruzzo.

Note: giornata nuvolosa. Ammoniti Di Bartolomei, Manfredonia, Zucchini. Espulsi al 82' Montesi ed Amenta per reciproche scorrettezze.

Spettatori: 40.000 circa quelli che hanno assistito realmente alla gara. Oltre 70.000 i tagliandi venduti.


Il biglietto (ridotto) in "Curva Nord"
Il biglietto (intero) in "Curva Nord"
Wilson cerca di calmare i tifosi
La cronaca della gara
Montesi esce dal campo
La rete di Zucchini

Quella che doveva essere una giornata di festa per le squadre romane, che celebravano l'ennesimo derby della capitale, si è trasformata in un'assurda tragedia senza precedenti. Mancavano una manciata di minuti alle 14 quando un razzo partito dalla curva sud centrava il volto di un ignaro tifoso laziale Vincenzo Paparelli, meccanico di 33 anni, seduto nella curva opposta, conficcandosi nell'occhio sinistro. Scene di panico fra i tifosi limitrofi che scappano inorriditi, mentre altri, cercavano di richiamare i soccorsi con ampi gesti. Un ragazzo cerca di intervenire cercando di togliere il petardo dall'occhio di Paparelli ma ci riesce solo a metà e dal foro sul viso e da dietro la testa esce del fumo. Arrivano i medici ed una barella che lo porta nell'antistadio della Curva Nord dove c'è un'ambulanza che di corsa, a sirene spiegate, cerca di raggiungere l'Ospedale Santo Spirito dove però il povero Paparelli giungerà cadavere.

La notizia fa il giro dello stadio in un'attimo, mentre alle 14,15 viene data in diretta durante il prologo della trasmissione televisiva 90° Minuto mandando in agitazione non poche famiglie che avevano congiunti all'Olimpico. Immediata la reazione della tifoseria biancazzurra che tentava in tutti i modi di bloccare la gara, mentre gran parte del pubblico lasciava gli spalti in preda ad una comprensibile paura. Negli spogliatoi si decideva di giocare per motivi di ordine pubblico, ma la gara poteva iniziare solo dopo che alcuni giocatori si erano recati sotto la curva nord per parlamentare con i tifosi inferociti.

A questo punto, la cronaca della gara passa in sott'ordine, in quanto le due squadre profondamente provate dai fatti menzionati decidevano tacitamente di non farsi del male per non aggravare la situazione già incandescente che la vittoria di una o dell'altra avrebbe potuto far esplodere in maniera ancora più drammatica. La rete di Zucchini al 6' e il pareggio di Pruzzo 10 minuti più tardi sono solo un'appendice ad una giornata tragica per lo sport italiano. Le forze dell'ordine sono alla ricerca degli autori del folle gesto, grazie anche alle segnalazioni dei tifosi giallorossi vicini al gruppo che viene ritenuto responsabile del gesto. Doveva essere una giornata di sport ed invece una vedova piange il giovane marito disteso nell'obitorio dell'ospedale.


Clicca qui per continuare la lettura




Torna ad inizio pagina