Vinicio (De Menezes Luís Vinícius)

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Nato a Belo Horizonte (Brasile) il 28 febbraio 1932. Dopo un'ottima carriera da calciatore con Napoli (dove venne soprannominato "O' lione"), Bologna, Lanerossi Vicenza (dove a 34 anni vince la classifica dei cannonieri con 25 reti in 34 partite)e Inter, inizia la carriera da allenatore con Internapoli e Brindisi. Nel 1973-74 diventa allenatore del Napoli, centrando alla prima un ottimo terzo posto alle spalle della Lazio campione e della Juventus. La squadra pratica un calcio offensivo econ la difesa schierata a zona. L'anno successivo il Napoli lotta con la Juventus per la conquista dello scudetto. Sarà decisivo lo scontro diretto che vedrà la vittoria dei bianconeri per 2-1, con un goal dell'ex Altafini (ribattezzato dai tifosi napoletani "Core 'ngrato). Il Napoli termina al secondo a soli due punti dai rivali. Nella terza stagione, nonostante l'acquisto del bomber Savoldi dal Bologna per 2 miliardi, il suo Napoli arriva soltanto quinto. Conquista però la Coppa Italia battendo all'Olimpico il Verona. Nel 1976-77 diventa l'allenatore della Lazio. La squadra è reduce dalla salvezza ottenuta all'ultima giornata contro il Como. Lo scudetto di appena due anni prima, sembra un ricordo lontano. Grazie al mix vincente dei "senatori" Pulici, Martini, Wilson, Garlaschelli, Cordova (clamoroso il suo trasferimento dalla Roma), con i "gioielli" D'Amico, Giordano, Manfredonia ed Agostinelli, la squadra ottiene un brillante quinto posto, che le vale la qualificazione per la Coppa Uefa. Sembra l'inizio di un nuovo ciclo vincente, ma la stagione successiva (1977/78), proprio a causa delle scelte di Vinicio, sarà difficile. In fase di calciomercato, arrivano solo i suoi pupilli Clerici, 36 anni, e Boccolini. Inoltre decide di accantonare Pulici (ceduto ad ottobre al Monza dopo 150 partite consecutive) e lanciare il giovane Garella. Il suo carattere deciso si scontra con il gruppo (a cui cerca di imporre la difesa a zona). La Lazio lotta per non retrocedere, Garella paga la sua inesperienza con parecchi errori (ribattezzati dai tifosi come "garellate"). La società decide di esonerare Vinicio alla 24° giornata, dopo la sconfitta contro il Foggia. Viene richiamato in panchina Lovati per salvare la situazione: 3 vittorie e due sconfitte (l'ultima ininfluente contro il Bologna, goal dell'ex Nanni) il suo tabellino. L'anno successivo torna al Napoli al posto di Di Marzio. Guida i partenopei anche l'anno successivo, senza però riuscire a ripetere i fasti del passato. Allena successivamente Pisa, Avellino ed Udinese prima di chiudere la carriera da allenatore nella Juve Stabia.