Lenzini Umberto

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Biografia

Lo zio d'America

Umberto Lenzini nasce a Walsenburg (Colorado -U.S.A.) il 20 Luglio 1912. Era figlio di emigranti,originari di un paesino ai piedi dell'Abetone, andati in cerca di fortuna negli Stati Uniti,dove vicino a Colorado Springs gestivano un classico emporio dove si poteva trovare dalla farina alla colt.L'attività fruttò bene e la famiglia rientrò in Patria quando lui aveva l'età di 15 anni, conservando il passaporto statunitense. Mentre i suoi genitori investivano i dollari guadagnati col duro lavoro in America, acquistando dei terreni nella zona alle spalle dell'attuale piazzale degli eroi fino alla valle dell'inferno, Umberto Lenzini terminava i suoi studi di ragioneria presso l'istituto "Duca degli Abruzzi" a piazza Indipendenza, con ottimo profitto. Amante dello sport e del calcio, cercò di praticare il suo sport preferito, ma a causa del suo status di cittadino americano non poteva essere tesserato. Finalmente viene aggregato dalla Pistoiese come libero, dove inizia a giocare vere partite. Poi passa alla Rondinella ed infine alla Juventus Roma dove nel 1931 incontra in una gara la Lazio che vince 5-1. E' Lenzini a segnare la rete della bandiera della sua squadra. Su invito della sua famiglia, si trasforma da discreta ala sinistra in un ottimo centrometrista conquistando il titolo italiano dei giovani fascisti. Amava ricordare che sui 100 metri aveva un personale di 11 secondi. Finita la guerra la famiglia Lenzini si dedica alle costruzioni edili, e pian piano grazie ad accurati investimenti, Umberto Lelzini insieme ai fratelli Aldo e Angelo si arricchiscono. La famiglia Lenzini edifica mezza Roma nord, dalla Balduina alla Pineta sacchetti, fino alla tomba di Nerone, costruendo un impero finanziaro non indifferente e facendoli entrare nel giro delle persone più abbienti della capitale.

Presidente della Lazio

La passione per il calcio,però non è stata dimenticata da Umberto Lenzini che il 29 Ottobre 1964 entra nel consiglio di amministrazione della lazio con la carica di Vicepresidente assieme a Miceli e con il gen. Vaccaro come presidente. Con lui c'è un maxiconsiglio formato da bel 17 persone: Fabiani, Miceli, Covelli, Gilardoni, Vaccaro, Casoni, Ercoli, il Marchese Gerini, Liberatori, Ciolfi, Tamilia, Antonelli, De Santis, De Acutis, Tribiori, Minciaroni, ed Agostini.

                   
                   Il neo vicepresidente

Per le esigue casse della lazio è una boccata di ossigeno, ed infatti appena un anno dopo, il 18 Novembre 1965 viene eletto dall'assemblea dei soci nuovo Presidente della Lazio calcio ricevendo la società dal reggente Casoni. Certamente Lenzini, non entra in un momento felice per la gloriosa società biancazzurra, invischiata nelle parti basse della classifica che nel 1967 la vede di nuovo retrocedere in Serie B. Intanto il 27 Aprile 1967 la lazio sui indicazione della F.I.G.C. si trasforma in società per azioni, elevando il capitale sociale da 1 milione a 400 milioni. Quindi Lenzini liquida tutti e promuove segretario Fernando Vona un fedele laziale in polisportiva dal 1947 La retrocessione nei cadetti per il neo presidente è un colpo molto duro, e per uscire dalla difficile situazione chiama in società Fiore giovane ex presidente del Napoli presentandolo ufficialmente il 12 Giugno 1967. Questi licenzia Neri e prende Gei come allenatore, ma i risultati saranno sconfortanti, e addirittura i biancazzurri rimangono coinvolti nella zona retrocessione. Lenzini, quindi ha l'intuizione di richiamare Lorenzo alla panchina della Lazio dimenticando il burrascoso divorzio del 1964. Don Juan, aveva idee chiare, e finalmente, nel 1968/69 la Lazio potè festeggiare la promozione in Serie A, vincendo il campionato cadetto. Nel frattempo Lenzini rafforzava la sua quota azionaria divenendo padrone assoluto e promuovendo sia il tecnico che Giambartolomei come consiglieri personali. La promozione in Serie A veniva festeggiata in pompa magna il 23 Giugno 1969 a villa Miani, e durante la festa il presidente biancazzurro annuncia alcune operazioni di mercato importanti: il definitivo ingaggio di Facco e di Mazzola (II) provenienti dall' Fc Inter, pagati 275 milioni di lire. Inoltre annuncia l'acquisto di tre ragazzi che andranno ad infoltire la rosa, ma che nessuno conosce e che molti snobbano: Nanni dal Trapani, Wilson e Chinaglia dall'Internapoli. La campagna acquisti per la stagione 1969/70 viene completata nei giorni seguenti acquistando il portiere Sulfaro e Papadopulo più altri 2 giovani Stellone e Chiossi. Lenzini è un pò perplesso,ma Lorenzo lo tranquillizza dicendogli di puntare tutto sul giovane Chinaglia, buon attaccante in Serie C che potrebbe sfondare anche nella massima serie.

Chinaglia e Lorenzo

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