Le figurine e la S.S. Lazio

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Le prime figurine

Figurina Zaini del 1921
Figurina Zaini del 1925
Figurine regalate dal cioccolato Zaini del 1935
Figurina di Piola della fine degli anni trenta
Alcuni giocatori ritratti in figurine del 1947
File:Pastore Figurina.jpg
Mario Pastore ritratto in una figurina anni trenta
Una figurina ed. Lavazza 1951
Giocatore ritratto in una figurina ed. Vav 1958/59
Giocatore ritratto sulle figurine Ed. Sidam nel 1958
Rino Marchesi nelle figurine Panini 1966/67
Il giovane Chinaglia nelle figurine Panini 1970/71
Luciano Re Cecconi con lo scudetto sul petto nelle figurine Panini 1974/75
Roberto Cravero in una figurina Panini 1992/93

Tra la fine degli anni venti e trenta il giuco del calcio aveva ormai preso piede in Italia e nel resto del mondo. Le figurine che ritraevano i giocatori di calcio nacquero per far sognare i bimbi, ma alla fine coinvolsero anche i genitori. La marca di Cioccolato Zaini fu una antisignana e lanciò le figurine che ritraevano le squadre già dal 1921, e molto ricercate ancor oggi dai collezionisti in materia. Naturalmente la Lazio fu in questa raccolta cosi come nel 1925.

Era il 1934 quando scoppiò in Italia un fenomeno che non aveva certo avuto precedenti. Una trasmissione radio ideata dai giornalisti Nizza e Morbelli, parodia umoristica del famoso romanzo di Dumas “I tre moschettieri”, fu sponsorizzata dalla Buitoni-Perugina che la legarono ad una raccolta di figurine Le 100 figurine diverse furono disegnate dal torinese Angelo Bioletto e rappresentavano tutti i personaggi ( della trasmissione radiofonica) scaturiti dalla fantasia degli autori. Se si completava un album si aveva diritto ad un premio, ma completando molti album i premi diventavano particolarmente graditi sino ad arrivare a motociclette ed al mitico traguardo di 150 album completi che dava diritto ad una “Topolino” ( l’utilitaria della Fiat uscita proprio in quegli anni e che certo era un sogno per moltissime famiglie di italiani)

Si scatenò una gigantesca caccia alla figurina sopratutto a quella rarissima del “feroce saladino” ed anche alla figurina jolly che poteva sostituire qualunque altra. La rarità di alcune figurine era spesso frutto del caso, ma anche voluta, essendo stampate in un numero minore. Un decreto del Ministero delle corporazioni regolerà in seguito questi “concorsi” e obbligherà a stampare tutte le figurine con la stessa tiratura per evitare le rarità “artificiali” preprogrammate. Si aprì presto un fiorente mercato di compravendita e di scambio, i giornali pubblicavano le quotazioni delle varie figurine, i prodotti della Buitoni-Perugina venivano “svenduti” se privati della figurina, si accettarono figurine in pagamento di merci. Visto il clamoroso successo del concorso Buitoni-Perugina molte altre ditte si lanciarono sullo sfruttamento della idea e per diversi anni si susseguirono svariate ” raccolte” e ricchi premi. Anche la Ferrero pubblicò dei dischetti con le foto dei più grandi giocatori dell'epoca come Silvio Piola, Combi, Meazza. I giocatori biancazzurri erano fra i più gettonati negli anni trenta: fra i tanti ricordiamo Piero Pastore, valido calciatore e ottimo attore cinematografico.

Le figurine negli anni quaranta e cinquanta

Finita la tragedia della Seconda Guerra Mondiale in Italia la vita tornò faticosamente alla sua normalità. Il campionato di Calcio riprese in maniera regolare e i giocatori tornarono ad essere gli idoli delle folle. Le figurine sportive Edizioni Nannina iniziarono a circolare nell'aprile del 1947, con una serie di "Figurine tecnicolor" , che potevano essere ritagliate dalle pagine di una pubblicazione mensile . L'albo, era composto da 8 pagine, contenenti circa 60/70 figurine quasi esclusivamente di carattere sportivo (calciatori e ciclisti), alcune in formato cartolina. L'album era arricchito inoltre con aneddoti, lettere dei lettori, storie ed altro ancora. Non furono edizioni regolari, così come non lo furono quelle della Edizioni Vav che pubblicarono anch'esse figurine di calciatori su cartoncino. Le raccolte più ricche furono invece quelle della Casa editrice Lampo che si raccoglievano in bei album e che caratterizzarono gli anni cinquanta e sessanta. Abbastastanza diffuse anche le figurine della [Edizioni Fidass|Fidass]], mentre anche la La Gazzetta Dello Sport alla fine del decennio pubblicò un suo album di figurine dei calciatori. Da notare che la maggior parte delle figurine erano scattate in bianco/nero e colorate artigianalmente, mentre esistevano altre disegnate. Non mancarono edizioni di figurine legate a prodotti come i detersivi Miralanza o il Caffè Lavazza che nelle proprie confezioni inserivano dei cartoncini con i giocatori dell'epoca più famosi.

La regina delle raccolte: la Panini

Siamo in pieno "boom economico" in Italia, e il 1960 porta a Roma i giochi Olimpici. Intanto una famiglia modenese la Panini sta fondando "l'Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini". A Milano i fratelli Panini acquistano a prezzo stracciato un lotto di vecchie figurine invendute delle edizioni milanesiNannina e le imbustarono in bustine bianche con cornicette rosse con due figurine ciascuna a 10 lire l'una. Il successo fu enorme e inaspettato: le bustine vendute toccarono i 3 milioni. L'anno seguente i Panini decisero di fare tutto da soli, stampando le figurine e creando anche il primo album per la loro raccolta. Le vendite furono quintuplicate, e i milioni di bustine vendute furono 15. Era ufficialmente nata la collezione "Calciatori". In pochi anni la famiglia Panini costruisce un impero basato sulle Figurine dei calciatori (e non solo) sbaragliando tutti i concorrenti. La prima apparizione dei giocatori della Lazio nelle figurine Panini risale al campionato 1963/64 all'indomani della prima promozione in Serie A dopo due anni di purgatorio tra i cadetti. Le figurine sono cartonate e si attaccano con la colla o con le "celline" edite sempre dalla casa modenese. Nel 1971 la Panini acquista i diritti per la pubblicazione dell' Almanacco Illustrato del Calcio vera bibbia per tutti i tifosi. Nel 1972/73 arrivano le prime figurine adesive, più pratiche. La Panini si dedica anche al sociale, e con le raccolte offre la possibilità di regalare dei cani guida per ciechi, o di devolvere fondi all'Unicef. Negli anni 90 la casa di Modena ha un periodo di decadimento, ma si riprende e torna in auge, e diventa a tutt'oggi il leader mondiale delle figurine.

Le altre raccolte

Mentre la Panini si aggiudicava un ampia fetta di mercato nazionale delle figurine, altre raccolte cercavano di tenergli testa a fatica. Tra la fine degli anni sessanta e settanta erano l' Edizioni Edis i rivali della casa modenese. Anche in questo caso si trattava di un ottimo prodotto che usciva qualche mese prima della Panini (sovente a inizio di Gennaio), per cui non era molto aggiornato (es. la campagna trasferimenti autunnale). Inoltre negli anni settanta esistevano delle raccolte edite da alcuni giornali e periodici come : Gente, Tempo, Il Monello, che pubblicavano delle figurine da ritagliare ed incollare in appositi album regalati con le riviste. Nel 1974/75 anche il Guerin Sportivo regalò ai propri lettori un album di figurine.

Le raccolte dei tempi moderni

I due album interamente dedicati alla Storia della Lazio

Curiosità e rarità delle figurine riguardanti la Lazio

Nell'album Panini 1970/71 la figurina di Avelino Moriggi è introvabile fra i collezionisti, così come quella di Garella nel 1976/77. Sempre nel 1976/77 pochi giorni dopo l'uscita dell'album dei calciatori Panini, muore Re Cecconi, la cui figurina diventa ricercatissima seppur non rara.

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