In bicicletta al Terminillo
L'idea di questo voto-promozione nasce durante l'inverno per mano di Beruatto e Martina, appassionati cicloamatori. Paolo Monelli si presentò ai suoi compagni e mostrò una pergamena sulla quale c'era scritto: In caso di raggiungimento del nostro comune obiettivo, insieme percorreremo in bici il tragitto Tor di Quinto-Terminillo. Sottoscrissero tutti con entusisasmo con la sola eccezione scaramantica di Caso. Il 22 giugno, a promozione raggiunta i biancocelesti sciolgono il voto. Franco Mealli (con la collaborazione di Carlo Bellardini, super tifoso molto amico dei calciatori) organizzatore delle migliori corse ciclistiche italiane, organizza il tutto come fosse una vera corsa, con tanto di ammiraglia e scorta autorizzata. La comitiva è guidata dall'ex campione Francesco Moser (che fornisce le biciclette e le divise complete), invitato da Il Messaggero. Appuntamento a Tor di Quinto alle ore 7 di mattina, tutti presenti e sorridenti. L'arrivo è previsto a Pian de Valli, per un totale di un centinaio di chilometri. Il primo a fermarsi è Raimondo Marino nei pressi di Monterotondo, poi è la volta di Ciro Muro mentre Rizzolo resiste nonostante una caduta. Fascetti ed Oddi si fermano dopo 10 chilometri. Beruatto, favorito della vigilia (già in passato vincitore di una corsa analoga quando militava, con Martina nel Torino), fa l'andatura. Brunetti fa tutto il possibile per stargli dietro facendosi trainare da qualche automobilista/tifoso compiacente. A Rieti la comitiva viene festeggiata al Palazzo della Provincia, quindi si riparte per il tratto più duro. A Vazia Mimmo Caso getta la spugna, seguito da Esposito uno dei più positivi all'avvio. Cade anche il giovane Foschi. Negli ultimi sei km di salita solo Beruatto resiste. Arrivano al traguardo (attesi da un centinaio di tifosi), tra qualche traino e momenti di riposo, Gregucci, Pin, Martina, Camolese, Caso, Monelli, Esposito e qualche giovane. Alla fine tutti attendono Brunetti e Beruatto che conclude i cento km di percorso, senza aiuti, sbalordendo anche Moser, che "minaccia" la squadra: Se il prossimo anno vincete lo scudetto vi porto allo Stelvio. Se si va in Uefa andremo a Rocca di Papa... è la replica della squadra. Dopo una doccia in albergo, tutti a pranzo dai fratelli Frappetta, supertifosi di ciclismo e di Lazio. Nel pomeriggio il ritorno a Roma.