La settimana prima di Lazio-Milan 1972/73

Da LazioWiki.

La settimana Santa

Lunedi 16 Aprile

Il biglietto della gara

A Roma è scoppiata la «febbre del Mllan». Tutti ne parlano. I tifosi laziali tirano nel discorso anche gli indifferenti e forse gli stessi «nemici» romanisti, per cui in ogni circolo, in ogni caffè, sul tram, sugli autobus e sulla metropolitana fa argomento solamente Lazio-Milan. La partita del Sabato Santo. I discorsi sono un misto di speranza e di timore; si crede nella freschezza del biancoazzurri, si paventa la caparbia esperienza del rossoneri. Tutti sono d'accordo: il pareggio non serve alla Lazio. La Lazio «deve» vincere. Che sia il «match dell'anno» lo conferma l'affannosa ricerca del biglietti d'ingresso. I prezzi sono altissimi. Si parte dalle 10.400 lire per le tribune per scendere sino alle 2.500 per un popolare di curva. Siamo sul limite del sopportabile.

Ma nonostante le proteste, si prevede il tutto esaurito entro domani sera al più tardi. Oggi (primo giorno) sono stati venduti biglietti per sessanta milioni. Si preannuncia ilecord assoluto di 210 milioni d'incasso. Nel bel mezzo di questa spasmodica attesa fa tenerezza vedere l'opera icessante di Maestrelli che tende a sdrammatizzare tutto e tutti. Il trainer dei blancoazzurri ostenta un sorriso serafico quando dice: «Per la Lazio sarà una partita come tutte le altre». Poi di fronte allo scetticismo del suol interlocutori, Tommaso Maestrelli aggiunge: «Certo la posta è alta, ma noi giocheremo tranquilli. Il risultato è importante, ma noi della Lazio abbiamo già vinto il nostro campionato. Non possiamo pretendere di ostacolare ililan. Il secondo posto ci basta, è pi che sufficiente, va oltre i nostri programmi».

L'Intendimento di Maestrelli è chiaro: vuol riportare un po' di serenità tra isuoi giocatori, apparsi già domenica contro la Samp svagati e nervosi allo stesso tempo. Si tratta di vera crisi psicologica? Il tabellone luminoso dell' Olimpico» riportando le vicende di San Siro, il gol di Brugnera e il susseguente pareggio di Rivera deve avere scosso i nervi di molti laziali. Cosi Maestrelli giustifica la scarsa vena di alcuni uomini come Re Cecconi e Chinaglla, Frustalupi e Martini. Wilson no. Wilson è stato sempre freddo e ragionatore come si addice a un capitano coraggioso. Maestrelli vuol evitare un aggravarsi del fenomeno e cerca di riportare la calma.

Per questo non cambia programma e non intende anticipare il ritiro prepartita. Parlare con Maestrelli di tattica o di previsioni è assolutamente inutile. Il trainer evita il discorso, e non accetta neppure l'argomento delle marcature. Incontrando il Milan, a tutti gli allenatori si presenta il problema di controllare Rivera, che è la vera fonte del gioco milanese. Maestrelli a San Siro aveva affidato la custodia di Rivera a Nanni. E' stato un piccolo disastro. Chiediamo all'interessato cosa ne pensa di una possibile conferma dell'incarico. Nanni risponde: «Non ne sarei entusiasta. Giocare su Rivera vuol dire rinunciare a tutto per seguire sempre e comunque l'avversarlo. Non credo che Maestrelli mi riaffidi l'onere di marcare Rivera. Noi dobbiamo vincere, ed io ritengo di essere assai più utile all'attacco».

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