La settimana antecedente la conquista dello scudetto 1973/74

Da LazioWiki.

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La settimana prima della conquista dello scudetto ripresa dagli articoli de "La Stampa"

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La capitale si prepara alla grande festa dello scudetto laziale. La tifoseria è in fermento. Gli inviti per i festeggiamenti si sono ammucchiati sul tavolo di Lenzini. Il presidente, frastornato dall'assalto, continua a rispondere di sì, ma non sa proprio come farà ad accontentare tutti. Non è stato risparmiato neppure il lontano ritiro sulla via Aurelia dove stamane i giocatori sono stati accolti da una gran folla di tifosi. La società biancoazzurra ha lanciato un appello al pubblico affinché si astenga dall'invadere il campo prima che l'arbitro dichiari chiusa la partita con il Foggia. Nessuno degli atleti biancoazzurri si sbilancia in previsioni, ma si legge nei loro occhi la sicurezza di poter raggiungere domani sera il sospirato traguardo. I loro sostenitori, invece, già vedono cucito ora lo scudetto sulle maglie dei biancocelesti fra le battute ironiche dei « cugini » romanisti i quali continuano a ripetere che se la Lazio può godersi la festa, lo devono alla compagine di Liedholm che ha tolto di mezzo la Juventus. La prudenza di Maestrelli stenta a far da cordone protettivo all'euforia sfrenata della tifoseria. Il trainer non sottovaluta il Foggia che domani si gioca forse l'ultima carta per restare in serie A. La drammatica situazione dei pugliesi è l'unico neo per Maestrelli in una giornata che si annuncia trionfante. L'allenatore è legato da tanti felici ricordi alla società foggiana, che gli consentì di salire alla ribalta del grande football. « Purtroppo nel calcio non sono ammessi sentimentalismi — ha dichiarato il trainer con una evidente punta di malinconia — noi dovremo cercare di vincere per metterci definitivamente al sicuro da sorprese ». Nella stessa maniera la pensano i suoi giocatori che sembrano decisi a chiudere la partita con una giornata di anticipo. « Sì allo scudetto, no al referendum sul divorzio » è il fresco motto coniato da Chinaglia. Il quale, uscendo allo scoperto con il suo pensiero su un argomento di palpitante attualità, vede aumentare le simpatie dei tifosi intelligenti, perfino dei romanisti. Ma il Foggia cosa ne pensa nel considerarsi relegato al ruolo di comparsa? L'idea non va affatto a genio al focoso allenatore Toneatto il quale ha commentato: « Mi pare che i nostri avversari festeggino troppo presto la vittoria. Non siamo venuti a Roma per fare una passerella anche se mi pare inutile nasconderci le difficoltà che ci attendono. La mia squadra non sa giocare chiusa. Non adotteremo quindi il catenaccio che la circostanza richiederebbe. Tenteremo di contrastare i nostri avversari sul piano del gioco. Personalmente non sono nuovo a spareggi drammatici. Ho condotto la squadra a Grottaferrata fin da martedì per trasmetterle con calma la mia carica. La Lazio gode dei favori del pronostico, ma saranno 90 minuti di battaglia ». Il famoso Foggia ammazzasquadroni, che aveva destato tanti entusiasmi all'inizio del torneo, ha avuto un finale in calando anche a causa di molti infortuni. Possibile, però, che il gioco di quel Foggia sia definitivamente scomparso? Con questo interrogativo, vagamente minaccioso, Toneatto e la sua squadra tenteranno di rimettere in gioco le loro possibilità di salvezza e le sorti del campionato. Ma non sarà un'impresa facile.