Faccani Roberto

Ala sinistra, nato a Roma il 24 giugno 1935. Con un trascorso nelle giovanili della Lazio sotto la guida di Aurelio Picchio è in forza alla Fiorentini nel 1953/54, quando viene provato nel corso dell'amichevole Lazio-Fiorentini 5-1 del 6 maggio 1954. Nonostante la buona prova non viene tesserato. Successivamente gioca con la Pistoiese nel 1958/59 e nell'Anconitana dal 1959/60 al 1962/63. Al termine della carriera si stabilisce ad Ancona. E' il padre di Roberta Faccani, che è stata cantante del complesso musicale dei Matia Bazar, e nipote (fratello di suo padre) del pioniere laziale Augusto Faccani.
dal sito: http://www.astralmusic.it/
Ancona. Roberta Faccani, cantautrice e attrice nota al grande pubblico come voce dei Matia Bazar, attualmente impegnata nel musical kolossal “Romeo e Giulietta ama e cambia il mondo” e con due album all’attivo come solista, è soprattutto grande tifosa laziale, intervistata più volte anche da Radio Lazio. L’artista marchigiana, ma di origini romane, nasce infatti in una famiglia di lunga tradizione di fede calcistica biancoceleste; l’amore per la squadra le è infatti tramandato da suo padre Roberto, calciatore professionista negli anni ’60. Papà Roberto inizia proprio la sua carriera nei “pulcini” della Lazio allenandosi nel campo della Rondinella con l’allora Mister Aurelio Picchio, collaboratore di Dino Canestri ed Enrico Flamini; ma le radici laziali in famiglia sono ancora più antiche e radicate: il prozio di Roberta (fratello di suo nonno), Augusto Faccani, è infatti uno dei primissimi pionieri della Lazio. Entra a far parte della squadra nel 1907 e ci rimarrà fino al 1923 alternando il ruolo di mediano a quello di centrocampista. Uomo di grande personalità e volontà di ferro, fu apprezzato soprattutto per le notevoli doti fisiche e caparbietà tanto da diventare un vero modello per i propri compagni. (www.laziowiki.org) È dunque per tutti questi trascorsi così svisceratamente targati Lazio che Roberta matura l’idea di scrivere ed interpretare la canzone “Lazio Generazione” composta insieme all’amico Giordano Tittarelli anch’egli grande tifoso laziale. Il brano, vero e proprio omaggio all’amore per la squadra tramandato di padre in figlio, racconta di una fede così forte da contagiare ogni componente famigliare rendendo il tifo per la Lazio una “questione di famiglia”. Attraverso il ricordo personale dei due scudetti vinti, Roberta incita tutta la tifoseria a credere sempre e comunque, soprattutto nei momenti non facili, nell’onore e nell’ottimismo per la squadra.