1974

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  • 12 maggio - XXIX di campionato: Lazio-Foggia 1-0. Lo stadio Olimpico, preso d'assalto fin dal mattino dai tifosi laziali, è gremito all'inverosimile per quello che potrebbe essere il giorno dello scudetto. I dati ufficiali parlano di 78.859 spettatori tra abbonati e paganti, ma con ogni probabilità sono presenti circa 90.000 persone. Lenzini compie i soliti rituali del prepartita, compreso il giro di campo che viene salutato da un mare impressionante di bandiere biancocelesti. La partita, diretta dall'arbitro Panzino, è brutta e nervosa: la Lazio paga l'emozione per il traguardo imminente, il Foggia lotta per non retrocedere e non concede nulla. Al 5' della ripresa Martini si infortuna e viene sostituito da Polentes, pochi minuti dopo la svolta del match: fallo di mano in area del foggiano Scorsa e conseguente rigore concesso da Panzino. Chinaglia, visibilmente emozionato, sistema più volte il pallone sul dischetto, poi batte Trentin con un tiro alla sua destra, non troppo preciso ma sufficiente a spiazzare il portiere pugliese. E' il 15' del secondo tempo. Al 21' Garlaschelli si fa espellere per un fallo di reazione, gli ultimi minuti trascorrono interminabili per la Lazio ridotta in dieci e alle 17,45 arriva il fischio finale di Panzino. La Lazio è Campione d'Italia 1973/74, per la prima volta nella sua storia. Un grappolo di palloni biancoazzurri si leva nel cielo, mentre sui tabelloni dello stadio appare, enorme, la scritta "Lazio". Tommaso Maestrelli rimane impassibile, combattuto tra la gioia e il rammarico per il "suo" Foggia che la Lazio ha praticamente condannato, mentre i tifosi impazziti invadono festosamente il campo. Nel caos del dopopartita, [aneddoti Martini, Oddi, Pulici]