Favalli Giuseppe

Da LazioWiki.

Giuseppe Favalli

Difensore, nato a Orzinuovi (BS) l'8 gennaio 1972.

Comincia nelle giovanili della Cremonese nel 1987, per poi entrare stabilmente nella rosa di prima squadra dei lombardi. Gioca 94 gare e segna 3 reti in grigiorosso e si impone all'attenzione degli osservatori. La Lazio del presidente Sergio Cragnotti lo porta a Roma nell'estate 1992, insieme ai compagni di squadra Dario Marcolin e Mauro Bonomi, affidandolo alle abili mani del tecnico Dino Zoff. I primi tempi non sono positivi. I critici e i tifosi lo giudicano poco adatto alla Lazio ed effettivamente il giocatore appare timido e disorientato. Zoff, però, intravede nel giovane calciatore delle qualità e insiste nel lasciarlo in formazione a dispetto dei desideri della piazza. Progressivamente il terzino si rinfranca e migliora il suo rendimento fino a divenire un punto fermo della squadra. Anche il tecnico Zdenek Zeman lo ritiene fondamentale per gli equilibri tattici e lo porta a coprire la fascia in proiezione più offensiva. Il giocatore è un moto perpetuo e oltre a difendere con efficacia, supporta il lavoro dei centrocampisti e serve spesso ottimi assist alle punte. In certe occasioni viene schierato al centro, ma in tale posizione, pur non deludendo, non può esprimere compiutamente tutte le sue potenzialità. Anche con gli allenatori Sven Goran Eriksson e Roberto Mancini è titolare inamovibile e dopo la partenza di Alessandro Nesta assume anche il ruolo di capitano della Lazio.

In totale disputa 12 stagioni in maglia biancoceleste per un totale di 298 partite di campionato con 4 reti e 401 gare ufficiali con 6 reti: numeri che lo hanno reso a lungo il giocatore laziale con più presenze, prima che Stefan Radu lo superasse nel 2021. Nel 2004, a scadenza di contratto e dopo averne dato l'annuncio preventivamente con molta correttezza, passa all'Internazionale dove rimane 2 stagioni giocando 49 incontri. Nel 2006 passa al Milan dove gioca per quattro stagioni, totalizzando 80 gare e 2 reti. Si ritira al termine della stagione 2009/10.

Terzino di fascia estremamente dotato tatticamente e in possesso di notevole tecnica, ha sfruttato la sua complessione fisica solida, m 1,81 per kg 74, ma non potente. Il suo lato debole è stata l'estrema fragilità muscolare che ha determinato numerosi infortuni a causa di stiramenti e lesioni. La costanza del rendimento, l'affidabilità e il suo spiccato senso tattico sono stati apprezzati da tutti gli allenatori che si sono alternati sulla panchina laziale in anni di grandi successi. Caratterialmente Favalli è un atleta esemplare: duro ma non scorretto, pacato negli atteggiamenti, schivo nell'esposizione mediatica, preparato culturalmente, modesto. Si è fatto apprezzare dai tifosi biancocelesti che lo ricordano con molta riconoscenza. Al termine della stagione 2003/04, l'ultima con la maglia della Lazio, dedica un'intera pagina del Corriere dello Sport del 25 maggio 2004 per salutare tutti i tifosi e tutte le persone che hanno lavorato con lui nei 12 anni biancocelesti.

Con la società biancoceleste è stato Campione d'Italia, ha vinto 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa UEFA. Con l'Inter ha conquistato 1 scudetto a tavolino e 2 Coppe Italia. Con il Milan ha vinto una Champions League e, senza mai però fare parte della formazione in campo, 1 Supercoppa Uefa e 1 Coppa del Mondo per club. Nella Nazionale Italiana ha giocato 9 gare con l'Under 18 segnando 1 rete, 24 con l'Under 21 con 2 reti, 6 nella Nazionale Olimpica alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 e 8 nella Nazionale maggiore.

Nel 2017 è Responsabile dell’area tecnica della scuola calcio Savio, per poi allenare le squadre giovanili della Cremonese.

Ha un figlio, Alessandro, che gioca nel Siena.



Palmares[modifica | modifica sorgente]





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