Le polemiche nelle ultime giornate del campionato 2010/11

Da LazioWiki.

Napoli-Lazio 4-3 del 3 aprile 2011: la rete di Cristian Brocchi non vista dalla terna arbitrale
Lazio-Juventus 0-1 del 2 maggio 2011: Sergio Floccari è toccato in area da Chiellini
L'attaccante biancoceleste indica all'arbitro lo scarpino spostato dal contatto con il difensore juventino

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In questa pagina riportiamo le cronache tratte dai quotidiani sulle polemiche che si sono accese su presunti torti e favori arbitrali nel finale di campionato 2010/11 che vede diverse formazioni lottare per la conquista del quarto posto in classifica utile alla qualificazione ai preliminari di Champions League.


Martedì 3 maggio 2011[modifica | modifica sorgente]

Dal Il Messaggero:

Duro sfogo dopo Lazio-Juventus di Reja e Lotito. Il tecnico: "Su Floccari era rigore nettissimo. Un episodio che può cambiare una partita. Non voglio fare alcuna polemica diretta, ma andare avanti così è difficile. Il gol di Pepe è stato deviato, altrimenti la palla finiva nelle braccia di Muslera. Un altro epidosio sfortunato". Più polemico Lotito: "Avevo parlato di una task force per vigilare sul corretto svolgimento del campionato e stasera più che mai mi sembra un tema di grande attualità. I rigori possono decidere le partite e non va bene che decidano, al contrario, sempre quelle della Lazio". Un lungo discorso, quello di Lotito a Sky, con grandi giri di parole e un solo riferimento diretto, quello "alle partite di ieri", cioè alla vittoria della Roma a Bari.

"Deluso o arrabbiato? Né deluso né arrabbiato - attacca Lotito - Quello che stiamo vedendo è scontato perché qualche tempo fa io dissi che era stata messa in piedi una task force e che questa task force sicuramente non era un'idea di Lotito, ma un'azione messa in piedi da una serie di istituzioni volte a far sì che le cose avvengano come devono avvenire". Il presidente della Lazio riaccende la polemica sugli arbitri, pur non riferendosi a fatti particolari, e tira fuori dal cassetto l'era di Tangentopoli. "Ricordo un fatto molto semplice, al tempo di Tangentopoli, qualcuno diceva 'sento un tintinnio di manette'. Qui non si tratta più di verificare se ci sono errori, non errori, eccetera: qui si tratta di capire come avvengono certi fatti e se questi fatti sono determinanti ai fini del cambiamento delle situazioni. Se sono fatti non sporadici e non determinanti, per carità... Ma se sono fatti che poi costituiscono un cambiamento radicale di quelle che possono essere le prospettive, è chiaro che questo determina una situazione completamente diversa. Basta fare delle valutazioni, basta vedere quello che sta succedendo, basta vedere alcune partite e si possono fare delle considerazioni, che non sono considerazioni di opinioni, ma di riscontri. Mi riferisco a situazioni che hanno determinato un cambiamento sostanziale di quello che poteva essere, diciamo così, l'avvenimento. Una valutazione deve essere fatta all'interno di un sistema, questa valutazione deve essere fatta non solo su un episodio, ma deve essere fatto un excursus su tutto il campionato. Sulla base di questo, qualcuno farà le dovute deduzioni e adotterà quello che riterrà giusto adottare se ci sono situazioni patologiche. Fortunatamente credo molto nella giustizia e sono convinto che questo debba accadere fuori dal sistema".


Chiellini e il rigore su Floccari: è vero, l'ho toccato.

E’ bastato un po' di Pepe per rianimare una Juve sparagnina, provinciale, a tratti bruttina, ma vincente. Anche grazie ad un rigore non dato dall'arbitro sullo zero a zero. "E' vero l'ho toccato Floccari - ha ammesso Chiellini mentre lasciava l'Olimpico - era rigore". E forse pure espulsione.


Da La Repubblica:

La Champions che rischia di svanire proprio all'ultima curva ha mandato su tutte le furie Claudio Lotito. La sconfitta all'Olimpico contro la Juve ha cambiato le carte in tavola nella corsa al quarto posto e ha fatto esplodere l'ira del presidente della Lazio, che ha evocato tangentopoli, il tintinnio delle manette e ha parlato di decisioni scontate. Lotito, che per il suo sfogo sarà ascoltato dal procuratore federale Stefano Palazzi, teme di perdere il quarto posto e quindi la possibilità di conquistare l'accesso alla Champions League. Un traguardo che vale molto in termini di prestigio ma soprattutto di bilancio, perché l'ingresso alla fase a gironi garantisce entrate sicure per almeno 20 milioni. E allora vediamola questa volata per il quarto posto, dando per scontato, oltre a Milan e Inter matematicamente dentro, il Napoli già sicuro della terza poltrona. In corsa, a tre giornate dalla fine, ci sono quattro squadre, racchiuse in un fazzoletto di soli quattro punti: si va dai 60 della Lazio ai 56 della Juve, nel mezzo Roma e Udinese appaiate a quota 59.

L'unica delle quattro a giocare due volte fuori casa e una sola volta tra le mura amiche è la Lazio. La squadra di Reja (6 punti nelle ultime cinque giornate) è attesa domenica prossima dallo scontro diretto con l'Udinese, riceverà poi la visita di un Genoa che non ha più molto da chiedere al campionato e chiuderà la stagione affrontando in trasferta un Lecce che potrebbe non essere ancora salvo e quindi bisognoso di punti. Neanche l'incostante Roma degli ultimi tempi (due sconfitte e tre vittorie) può dormire sonni tranquilli. E' vero che i giallorossi giocheranno due volte su tre nel proprio stadio, ma davanti si troveranno avversari che hanno ancora qualcosa da conquistare. E' il caso del Milan, atteso sabato all'Olimpico e ad un solo punto dalla festa scudetto. Oppure della Sampdoria, che Totti e compagni affronteranno all'ultima giornata. I blucerchiati, che la scorsa stagione vincendo a Roma fecero svanire il sogno scudetto dei giallorossi, sono in piena lotta salvezza e quasi sicuramente si giocheranno molto proprio negli ultimi 90'. L'unica sfida che sulla carta non presenta particolari problemi (anche se i rapporti tra i due club non sono dei migliori) è quella del 15 maggio a Catania contro una squadra praticamente salva.

Udinese. Quattro sconfitte nelle ultime cinque giornate, la squadra di Guidolin, complice anche una serie di infortuni e squalifiche, sembra in caduta libera ma resta pienamente in corsa. Molto probabilmente la possibilità di staccare il biglietto per i preliminari di Champions dipenderà dal risultato dello scontro diretto (l'unico che coinvolge le quattro da qui a fine stagione) in programma domenica al Friuli contro la Lazio. Una vittoria rilancerebbe le quotazioni dei bianconeri, attesi poi da due impegni abbastanza "morbidi" contro un Chievo praticamente salvo e un Milan (all'ultimo turno) presumibilmente già con lo scudetto cucito in petto. Con un risultato diverso quasi sicuramente l'Udinese finirà per accantonare il sogno Champions concentrandosi solo sull'Europa League.

Sulla carta il calendario migliore sembra averlo la Juve, che dopo il pari casalingo con il Catania della settimana scorsa sembrava tagliata completamente fuori dai giochi per la Champions e invece grazie al successo sulla Lazio è tornata in piena corsa. La squadra di Delneri ha la migliore serie positiva tra le quattro (sette partite senza sconfitte, quattro vittorie e tre pareggi) e tre avversarie, le prossime, che hanno già tagliato il loro traguardo stagionale e quindi non dovrebbero rappresentare ostacoli insormontabili. Domenica prossima c'è il Chievo, poi la trasferta di Parma e per finire la sfida casalinga con un Napoli che a meno di clamorosi colpi di scena dovrebbe essere già in Champions.


Dalla Gazzetta dello Sport:

Avranno un seguito le parole di fuoco pronunciate dal presidente della Lazio Claudio Lotito dopo la sconfitta della sua squadra contro la Juventus. Il numero 1 dei biancocelesti verrà infatti ascoltato dal procuratore federale Stefano Palazzi, interessato a chiarire il significato dell'attacco di Lotito. "Quello che stiamo vedendo è scontato - aveva detto Lotito nel dopo gara - Quando ho parlato della task force, intendevo sottolineare non una mia idea personale, ma di una serie di istituzioni che vuole impegnarsi perché tutto sia regolare. Mi ricordo il tempo di Tangentepoli, quando si diceva sento un tintinnio di manette. Dico solo che credo nella giustizia, come in passato è già accaduto". "Lotito potrà ora chiarire se ci sono situazioni di cui è a conoscenza o se si tratta solo di amarezza per arbitraggi non confacenti" risponde Abete. Sulle dichiarazioni di Lotito è intervenuto anche il presidente federale Giancarlo Abete: "Lotito non è fuori dal sistema visto che è consigliere federale ed è dentro la Lega. Il problema non è essere dentro o fuori, ma fare discussioni con dei contenuti senza alimentare la cultura del sospetto. Gli errori ci sono e ne siamo consapevoli. Le sue valutazioni e critiche sull'arbitraggio rientrano nel legittimo diritto di un club, ma è necessario che siano fatte con toni e modalità rispettose e comprensibili. Bisogna essere trasparenti, senza fare confusione. Lotito potrà ora chiarire se ci sono situazioni di cui è a conoscenza o se si tratta solo di amarezza per arbitraggi non confacenti. Nella sua piena autonomia, Palazzi vorrà ascoltare Lotito per farsi un'idea chiara rispetto a quanto è apparso nelle interviste. Da parte sua, il presidente della Lazio potrà spiegare le sue preoccupazioni, o raccontare fatti e eventi di cui è a conoscenza".


Mercoledì 4 maggio 2011[modifica | modifica sorgente]

Da Il Messaggero:

Lazio-Juve, arbitri e veleni. Il procuratore Palazzi ascolterà Lotito. Abete: non alimentare la cultura del sospetto. Antinori, azionista della società, annuncia azioni legali per frode sportiva.

Il presidente della Lazio Claudio Lotito è stato convocato dal procuratore federale Stefano Palazzi per essere ascoltato. L'audizione è stata decisa dopo le dichiarazioni rilasciate da Lotito ieri sera al termine della partita di campionato Lazio-Juventus, vinta dai bianconeri per 1-0 nelle quali, tra l'altro, il presidente della Lazio ha detto: "Quello che stiamo vedendo è scontato - le parole di Lotito - Quando ho parlato della task force, intendevo sottolineare non una mia idea personale, ma di una serie di istituzioni che vuole impegnarsi perché tutto sia regolare. Mi ricordo il tempo di Tangentopoli, quando si diceva "sento un tintinnio di manette". Dico solo che credo nella giustizia, come in passato è già accaduto".

Azioni legali "finalizzate alla verifica della commissione del reato di frode sportiva" in danno della Società sportiva Lazio. Il professor Severino Antinori, azionista del club biancoceleste, ha dato incarico allo studio legale D'Angelo-Notaro di avviarle "presso tutte le competenti sedi (ordinarie e sportive)" a seguito "dei costanti episodi" che stanno interessando quale "vittima sacrificale" la Lazio. Lo ha comunicato lo stesso studio legale specificando che "si chiederà agli organi di giustizia ordinaria e sportiva di valutare gli episodi arbitrali che stanno presuntivamente condizionando il corretto e leale svolgimento della stagione calcistica 2010-2011 ai danni della S.S. Lazio, contribuendo sistematicamente all'alterazione della competizione calcistica". Senza dimenticare che "la pretesa sussistenza del reato in questione, costituisce causa efficiente e determinante di rilevantissimi danni economici e di immagine il cui ristoro sarà opportunamente richiesto".

"Ritengo che ora - dice l'avvocato Maurilio D'Angelo - si procederà con un esposto, inoltrandolo sia alla Procura sportiva che a quella della Repubblica, anche perché il reato di frode in competizione sportiva è penalmente sanzionato. Poi, all'interno, bisognerà vedere se emergeranno altri reati. Ma qui subentreranno le valutazioni della Procura".


Da La Repubblica, un estratto da un articolo:

Tifosi pensano a marcia su Via Allegri, Lotito in silenzio. In casa Lazio, tra l'altro, l'amarezza per l'ennesima, ingiusta, sconfitta non si è certo stemperata. Musi lunghi all'ingresso del centro sportivo per i giocatori biancocelesti. Qualcuno si è fermato a firmare autografi ai pochi sostenitori sopraggiunti a Formello. L'umore della maggior parte dei tifosi è lo stesso della squadra: "Ci sentiamo scippati, vogliono toglierci la Champions", il coro unanime su forum e radio. Qualcuno però non ci sta a subire inerme il decorrere delle ultime giornate del campionato. E' partito sul web il tam-tam per una possibile marcia su Via Allegri venerdì pomeriggio. Si sta cercando di raccogliere le adesioni, è nato addirittura un gruppo su facebook. Lotito è dalla loro parte, ma sta portando avanti da solo la sua battaglia. Anzi, sarebbe meglio utilizzare il plurale. Perché oggi alle 14 si è recato in Figc, dove si è tenuta l'ennesima riunione/guerra sui diritti Tv: la Lazio ha inoltrato un ricorso contro quello delle 5 big. Il presidente biancoceleste all'uscita non ha voluto rilasciare dichiarazioni: "Non parlo, quello che avevo da dire l'ho già detto lunedì sera". Già, e per quello è stato convocato ieri dal procuratore Federale Palazzi che, a quanto pare, non ha ancora incontrato. Il faccia a faccia potrebbe però esserci da un momento all'altro, anche nelle prossime ore, ma Lotito farà di tutto per tenerlo segreto.