Sabato 14 maggio 1910 - Palermo, campo Via Emmanuele Notarbartolo - Palermo-Lazio 2-1

Da LazioWiki.

Stagione

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14 maggio 1910 - Trofeo dei Mille - Finale

PALERMO: Sergio, V. Colombo, Cimino, Romano, C. Colombo, Barbera, Candrilli, Schimicci, Bonanno, Montano, Wood.

LAZIO: Zucchi (I), Levi (II), Matteucci, Di Napoli (I), Fioranti (I), Angelotti, Corelli (I), Saraceni (I), Ancherani, Mizzi, Coraggio.

Arbitro: sig. Woodrow.

Marcatori: nel primo tempo Ancherani (Lazio); nel secondo tempo ?' X (Palermo), ?' X (Palermo).

Note:

Spettatori: secondo la cronaca pubblico imponente.

La pagina completa della Stampa Sportiva
(Archivio LazioWiki)
La cronaca de "La Stampa Sportiva"
Da "La Ragione" quotidiano repubblicano del 17 maggio 1910
Da "La Gazzetta dello Sport"
Da "L'Ora" quotidiano palermitano

Da segnalare che in questa gara la Lazio per l'assenza dei portieri titolari Gaslini (ammalatosi improvvisamente) e Jaggi (partito per il servizio militare da svolgere in Svizzera), fu costretta a schierare Luigi Zucchi che era giocatore di manovra e privo di esperienza nel ruolo.

Da "La Stampa Sportiva":

Il grande Torneo Meridionale di Foot-Ball a Palermo. (13-14 Maggio 1910).

S. P. Lazio, Neaples F. C., Messina F. B. O., Audax F. C., Palermo F. B. C., si sono dati qui convegno chiamati dal "Comitato ordinatore dei festeggiamenti nel I Cinquantenario del 27 Maggio 1860" (nell'articolo originale è riportato erroneamente 1760), per incontrarsi lealmente, per battersi l'uno di fronte all'altro, tutti pieni di giovane energia, di coraggio, di desiderio di vittoria. Per la prima volta tutte le più forti società dell'Italia centrale e meridionale si sono trovate riunite, e dall'incontro non poteva sortire che la vera squadra campione, senza gl'intoppi delle suddivisioni e dei burocratici ingranaggi della nostra Federazione, la quale, pur approvando il Torneo, volle questa volta non metterci lo zampino dissolutore. Un malaugurato contrattempo fece ritardare la venuta del Neaples, che, escluso dal Torneo, dovette accontentarsi di giocare alcune partite amichevoli in cui rifulse sempre la scuola perfetta, l'assieme e l'acume di questa ottima squadra. Nel primo giorno vennero eliminati il Messina e l’Audax rispettivamente dal Palermo (9-0) (nell'articolo originale è riportato erroneamente 9-10) e dal Lazio (6-0). Abbiamo però assistito con piacere al debutto della giovane società messinese, che ci ha lasciato un'ottima impressione. I suoi giocatori sono forti, astuti e resistenti, ma mancano di velocità; essi devono ancora imparare a meglio conoscersi e giovarsi se vogliono vincere. La personalità uccide l'équipe e noi ne abbiamo numerosi esempi. Ai bravi giovani intanto vada il nostro saluto augurale.

Ma il clou fu il match fra il Palermo e la Lazio. I bravi rosa e nero palermitani trepidavano un po' invero per questa partita, al contrario dei romani quasi sicuri della vittoria, credo io, troppo sicuri. Fin da quando l'eccellente referee mister Woodrow diede l'inizio si manifestò l'accanimento delle due squadre contendenti. Fughe irruenti da ambe le parti, sempre sventate dalle due difese, giuoco mirabile di passes precisi che svela una squadra affiatata ed allenata. Però a me sembra che Ancherani, centro avanti della Lazio, giocatore completo e veloce, sia spesso un po' troppo individuale, e che, entusiasmandosi del suo giuoco, dimentichi i compagni, specialmente quelli di sinistra. Nel primo tempo intanto Lazio riesce in una melee a segnare il primo punto, e ciò demoralizza un po' i rosa-nero. Di essi solo l'insuperabile Sergio, che il gentile Attilio Colombo del Milan Club qualificò "uno dei migliori portieri che io abbia visto giocare", restò impassibile, e solo la mirabile energia del captain dott. V. Colombo riuscì ad allontanare la débàcle dalla squadra palermitana. Nella seconda ripresa i romani continuano ad incalzare per opera specialmente di Fiorante, Mizzi, Coraggio. Ma Barbera, Colombo C., Romano, l'eccellente seconda linea del Palermo, fanno prodigi, lavorano incessantemente e pazientemente; Schimicci e Montano incalzano, quest'ultimo specialmente non volle smentire la propria fama. E' fortissimo e resistente, coraggioso a tutta prova e sveltissimo; calmo a tempo opportuno, sa distribuire ai colleghi la palla quando è indispensabile, calciatore e centratore perfetto sa liberarsi di qualunque avversario, formando una delle colonne della sua squadra. E degno avversario gli è il Di Napoli della Lazio.

Schimicci e Bonanno intanto a breve intervallo riescono dopo acre lavoro a segnare due punti pel Palermo, mentre i romani affaticati non sanno riprendere l'offesa. Di li a poco scade il tempo lasciando la bella vittoria al Palermo, questa vittoria da lungo tempo desiderata e che per noi ha un alto significato morale. Qualche competente ha tuttavia affermato che il team palermitano poteva giocare ancor meglio. A me non sembra, ché io credo che una squadra fa gioco a seconda della squadra che le è opposta, e del metodo che questa adopera. Contro la Lazio, irruente nei singoli e non nelle linee, essa doveva sensibilmente mutare il suo gioco fitto di passaggi e di combinazioni. Una strettissima difesa e vigor di scappate veloci era il miglior sistema: essa vi si è attenuta, ha vinto, ed ha vinto bene; giacché col gioco accademico, che troppo spesso piace ai critici, essa avrebbe forse perduto. Ma con ciò non s'intende menomare il gioco magnifico dei romani, la cui squadra s'impone per la forma superba. Particolarmente il suo capitano ci ha dato l'ottima impressione, oltre di essere un giocatore eccezionale, di tenere in pugnò la propria squadra e di saperla maravigliosamente dominare e guidare. La odierna è certo la più dolorosa sconfitta che la Lazio registra nella sua lunga carriera; dolorosa, perché nulla la scusa, e perché torna a tutto onore del Palermo la vittoria ottenuta nel modo più mirabile e più convincente. Imponente fu il pubblico, e fra tanta moltitudine il sesso gentile era largamente rappresentato da uno stuolo di elegantissime signorine e graziose signore, trepidanti al susseguirsi delle molteplici emozioni che il gioco ha offerto.

La folla delirante non ha mancato ai doveri d'ospitalità, prendendo parte al dolore dei romani, il cui urrah! finale sembrò un singulto pieno di una mestizia acre ed immeritata. Le squadre: Palermo F.-B. C.: Sergio; Colombo V.-Cimino; Romano-Colombo C.-Barbera; Candrilli-Schimicci-Bonanno-Montano-Wood.

S. P. Lazio: Zucchi; Levi - Matteucci; Di Napoli-Fiorante-Angelotti; Corelli-Saraceni-Ancherani-Mizzi-Coraggio.

(Dino Masi)


Da "La Sicile Illustreé":

Nei giorni 13 e 14 maggio 1910 si è svolto a Palermo un interessante torneo di football, organizzato ed indetto dal glorioso Palermo Fbc. Cinque società di calcio hanno preso parte all'importantissima manifestazione e cioè: Lazio, Naples, Messina, Audax Palermo e Palermo che è riuscito vincitore. Nella prima giornata il Messina si è incontrato con il Palermo Fbc che ha vinto 9 punti a 0. Dopo scesero in campo Audax e Lazio; la squadra palermitana ha perduto per 7-0. Il Naples incontrava il Messina e vinceva per 5-0. In finale andarono Palermo e Lazio, vinse il Palermo per 2-1

(Italo Zingarelli)



L'arbitro e la formazione della Lazio
Le due formazioni



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