Sabato 16 aprile 2022 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Torino 1-1

Da LazioWiki.

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16 aprile 2022 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXIII giornata - inizio ore 20.45

LAZIO: Strakosha, Lazzari, Patric (43' Luiz Felipe), Acerbi, Marusic, Milinkovic, Leiva (69' Cataldi), Luis Alberto (69' Basic), Felipe Anderson (85' Romero), Immobile, Zaccagni. A disposizione: Reina, Adamonis, Kamenovic, Radu, Hysaj, Cabral, Moro. Allenatore: Sarri

TORINO: Berisha, Izzo (51' Zima), Bremer, Rodriguez, Vojvoda, Lukic, Ricci, Aina (74' Singo), Pobega (87' Buongiorno), Brekalo; Belotti (46' Pellegri). A disposizione: Milinkovic, Gemello, Ansaldi, Garbett, Linetty, Pjaca, Seck, Sanabria. Allenatore: Juric

Arbitro: Sig. Prontera (Bologna) - Assistenti Sigg. Preti e Bindoni - Quarto uomo Sig. Massimi - V.A.R. Sig. Aureliano- A.V.A.R. Sig. Paganessi.

Marcatori: 56' Pellegri, 90'+2' Immobile.

Note: ammonito al 53' Pellegri), al 90' Immobile, al 90'Lukic. Angoli . Recuperi: 2' p.t., 4' s.t.

Spettatori: .


Lucas Leiva
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Ciro Immobile
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Mattia Zaccagni
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Felipe Anderson
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Luis Alberto
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Adam Marusic
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Il colpo di testa vincente di Ciro Immobile
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Felipe Anderson in un momento della gara
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Toma Basic
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Sergej Milinlovic-Savic
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I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Toro, beffa nel finale. Segna Pellegri. Immobile fa 25. Con la Lazio è 1-1. All'Olimpico gara dominata dai granata. L'attaccante al primo gol per Juric. Il capocannoniere al 92' tiene Vlahovic a -2".

Continua la "rosea": Come all’andata, Ciro Immobile nel recupero salva la Lazio e fa arrabbiare Ivan Juric che raccoglie il suo zaino ed esce furibondo dalla stanza dove è stato alloggiato causa squalifica. Come all’andata, non soltanto per il risultato, il Torino merita di più ma non riesce a chiudere con un successo. Si fa sorprendere disorganizzato in una sola scena e la paga, perché dalla palla persa a centrocampo da Pellegri, proprio l’autore del vantaggio, nasce l’azione del pari al 92’. Anche se i granata a questo punto della stagione sono già tranquilli nel porto degli obiettivi minimi, hanno la tensione giusta, le motivazioni adatte. Un anno fa qui il Toro si prese la salvezza alla penultima giornata, mentre adesso è tutto più sereno, con più valore. Quando sbollirà la rabbia per una vittoria sfumata, Juric potrà consolarsi con questa gestione del gruppo in modalità “ricarica continua”. Servirà, anche nel futuro. Dopo la capolista Milan, riesce a rendere innocua anche la Lazio delle quattro vittorie nelle ultime cinque partite, una banda lanciata verso l’Europa, che adesso invece viene raggiunta dalla Fiorentina.

Il duello atteso. Nel calcio dei ruoli sfuggenti e poco catalogabili, il duello fra Bremer e Immobile resta un confronto di universale genuinità calcistica, di sopravvivenza o supremazia superiore allo stile. Il difensore più in vista del campionato contro il capocannoniere. Vero che si vince e si perde in undici, come dicono gli allenatori, ma qui siamo di fronte all’uno contro uno che influenza il resto dei dieci contro dieci. Infatti quando Immobile, oscurato fino a quel momento, esce vincitore dall’ultimo confronto, si decide il risultato, con il suo 25° centro: una risposta a Vlahovic. E pensare che ad un certo punto i compiti si erano invertiti: l’occasione migliore di tutto il primo tempo è un palo del difensore.

Nel segno del gol. Anche prima dell’1-0, il Toro è più pericoloso. Ha la chiave giusta per entrare nella zona della Lazio sui corner. Oltre al palo di Bremer, anche un salvataggio sulla linea di Anderson dopo la zuccata di Izzo e la rete di Pellegri arrivano su tiri dalla bandierina. Il ragazzo era entrato per Belotti dopo l’intervallo. Non segnava in A da 1672 giorni, da una doppietta proprio alla Lazio: su quattro centri in campionato, tre sono ai biancocelesti e l’altro alla Roma. Immobile invece raggiunge Quagliarella a 180, miglior marcatore in Serie A fra quelli in attività. Ed è anche il primo italiano che tocca i 25 gol in tre diversi campionati. Trova il momento di lucidità quando la squadra è in preda al nervosismo, con i giocatori che si mandano a quel paese e il confuso assalto da lanci lunghi sembra inutile.

I motivi. Perché per cercare di bloccare il secondo miglior attacco della Serie A (65 gol), funzionano le consuete tagliole seminate da Juric a tutto campo, cambiando anche la sistemazione ad alcune pedine: Pobega scende a centrocampo, accanto a Ricci, per fornire un’opposizione più fisica e aerea su Milinkovic. Lukic lascia la cabina di regia per salire sulla trequarti: è l’uomo che va a tampinare Leiva nelle partenze. Il Torino riesce a togliere velocità alla Lazio, non facendosi trovare in ritardo sulle strade dei passaggi e sulle marcature: la tecnica dei sarriani, da centrocampo in avanti, è molto elevata ma Zaccagni e Anderson non riescono mai a saltare l’aggressività granata. La Lazio cerca la profondità insistendo sulla stessa fascia, raramente pensa al cambio di campo improvviso, semmai quando avviene si tratta di un ragionato percorso rasoterra con più stazioni. Il Toro quando arriva a metà campo si distende bene coinvolgendo i due esterni. L’altra chance, oltre a quelle da corner, è un tiro strozzato di Vojvoda sull’esterno della rete che conferma queste trame, dato che l’invito gli arriva da Aina, il collega dell’altra fascia. La gestione del palleggio nella ripresa è matura, tiene a bada le pretese della Lazio e anche un altro tentativo di Milinkovic, sempre da mischia su corner, viene respinto da Berisha. Nell’adrenalina del recupero, poi tutto cambia.


Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:

Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:



La formazione biancoceleste:
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La formazione iniziale biancoceleste in grafica




► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: ;
  • Difensori: ;
  • Centrocampisti: ;
  • Attaccanti: .






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