Sabato 21 maggio 2022 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Hellas Verona 3-3

Da LazioWiki.

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21 maggio 2022 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXVIII giornata - inizio ore 20.45

LAZIO: Strakosha, Lazzari, Luiz Felipe (46' Kamenovic), Acerbi, Marusic, Milinkovic, Cataldi (73' Leiva), Basic (79' Akpa Akpro), Felipe Anderson, Cabral (73' Romero), Zaccagni (48' Pedro). A disposizione: Reina, Adamonis, Radu, Hysaj, Bertini, Moro. Allenatore: Sarri.

HELLAS VERONA: Berardi, Ceccherini (46' Tameze), Coppola, Sutalo (30' Casale), Faraoni, Hongla (85' Dawidowicz), Veloso, Lazovic; Lasagna, Caprari (85' Depaoli), Simeone (70' Bessa). A disposizione: Chiesa, Montipò, Cancellieri, Frabotta, Retsos, Praszelik. Allenatore: Tudor.

Arbitro: Sig. Colombo (Como) - Assistenti Sigg. Palermo e Bercigli - Quarto uomo Sig. Volpi - V.A.R. Sig. Dionisi- A.V.A.R. Sig. Serra.

Marcatori: 6' Simeone, 14' Lasagna, 16' Cabral, 29' Felipe Anderson, 62' Pedro, 76' Hongla.

Note: esordio in serie A e in una competizione ufficiale con la maglia della Lazio per Kamenovic. Ammonito al 3' Hongla, al 21' Luiz Felipe, al 23' Veloso, al 23' Tudor, al 44' Ceccherini, al 45'+4' Faraoni, al 53' Casale, all'84' Leiva, al 90'+2' Lasagna. Angoli . Recuperi: 4' p.t., 5' s.t.

Spettatori: .


Sergej Milinkovic-Savic
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Felipe Anderson
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Dimitrije Kamenovic
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Mattia Zaccagni
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Pedro in azione
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Il tiro vincente di Jovane Cabral
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Francesco Acerbi svetta di testa
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Il Mister biancoceleste Maurizio Sarri a fine gara
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Ciro Immobile con il Presidente Claudio Lotito
La squadra a fine gara sotto la Curva Nord
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Le formazioni prima del fischio d'inizio
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I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio davanti alla Roma. Con il Verona gol e show. I biancocelesti rimontano da 0-2, pari finale di Hongla. Sarri chiude quinto. Immobile sarà capocannoniere".

Continua la "rosea": Sei gol, emozioni e svarioni, ma anche impegno e bel gioco, che all’ultima di campionato non sono affatto scontati. E alla fine tutti contenti. La Lazio non vince, ma prende il punto che le serve per chiudere al quinto posto e, particolare non di poco conto a queste latitudini, davanti alla Roma per il terzo anno consecutivo. Il Verona manca il record di punti in Serie A (i compenso centra quello dei gol fatti), ma si congeda con un’altra prestazione di carattere e spessore tecnico. Un finale degno di una stagione andata oltre le previsioni per la squadra di Tudor.

Partenza choc. E pensare che la formazione iniziale dell’Hellas fa pensare a tutt’altro. Fuori, oltre allo squalificato Gunter e all’infortunato Barak, anche Casale, Tameze e Ilic (acciaccato dell’ultim’ora). Verona rimaneggiato, ma per nulla dimesso. Anzi, la sua partenza lascia di sasso la Lazio e i 55 mila tifosi accorsi all’Olimpico per festeggiarla. L’uno-due gialloblù del primo quarto d’ora porta le firme di Simeone (ancora un gol alla ex squadra del padre Diego) e di Lasagna, ma è l’intero Verona che gira alla perfezione. Pressing a tutto campo, sovrapposizioni e tagli letali. Per la Lazio, che deve fare a meno di due big come Immobile e Luis Alberto, la serata delle celebrazioni sembra trasformarsi in un incubo collettivo. A risollevarla e rimetterla in carreggiata, contro un Verona che non concede spazi, non possono che essere elementi in grado di inventare qualcosa dal nulla. Come Felipe Anderson, per esempio. Ma anche come il redivivo Cabral. Sono loro a due (scambiandosi le parti, tra assist e finalizzazioni) a confezionare i due gol con cui nel secondo quarto d’ora di gioco la squadra di Sarri raddrizza la partita (per il capoverdiano è il primo gol “italiano”).

Scintilla Pedro. La Lazio è comunque contratta, vive di qualche strappo dei due giocolieri, ma non riesce a sviluppare le consuete trame di gioco volute da Sarri. Il Verona è un muro difficile da valicare, anche perché - quando serve - non disdegna neppure il ricorso al fallo tattico (saranno quattro gli ammoniti gialloblù all’intervallo, il quinto è il tecnico Tudor per proteste). Nella ripesa la Lazio però si accende. La mossa decisiva è l’ingresso di Pedro al posto di Zaccagni. Lo spagnolo dà la scossa che mancava. Si mette a giocare pure Milinkovic (un po’ pigro nel primo tempo), si vedono tracce di sarrismo e occasioni da gol. Quella che porta in vantaggio i biancocelesti la costruisce ancora Felipe Anderson e la finalizza proprio Pedro. Potrebbe continuare a spingere la Lazio, lo fa solo per qualche altro minuto però. E poi pensa di poter amministrare. Una virtù che non è proprio nelle sue corde. E così la partita cambia ancora e vede il Verona tornare protagonista. Grazie anche ai cambi di Tudor che rivitalizza la squadra prima con Tameze, poi con Bessa e nel finale anche con Dawidowicz e Depaoli. Il pari, meritato, arriva grazie a Hongla (primo gol in A per lui) che sfrutta l’assist di Lazovic (il serbo aveva già servito a Simeone il pallone del primo gol).

Festa e saluti. Finisce con la Lazio che fa il giro di onore per ringraziare il pubblico. La qualificazione in Europa League non è un traguardo storico, ma è pur sempre un obiettivo importante che è stato centrato. Giusto festeggiarlo. E giusto salutare con tutti gli onori anche i tre giocatori che chiudono la loro avventura in biancoceleste: Leiva, Luiz Felipe e Strakosha. Sarri è però preoccupato dalle tante partenze: «C’è il rischio di un nuovo anno zero». Sarebbe giusto anche festeggiare Immobile che, in borghese, scende in campo a fine gara. Con Vlahovic rimasto a secco, Ciro ha virtualmente vinto per la quarta volta la classifica marcatori di A. Ma per l’ufficialità bisognerà attendere le gare di oggi.


Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:

Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:



La formazione biancoceleste:
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La formazione iniziale biancoceleste in grafica




► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: ;
  • Difensori: ;
  • Centrocampisti: ;
  • Attaccanti: .
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I convocati in grafica






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