Sabato 5 febbraio 2022 - Firenze, stadio Artemio Franchi - Fiorentina-Lazio 0-3

Da LazioWiki.

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5 febbraio 2022 – Firenze, stadio Artemio Franchi - Campionato di Serie A, XX IV giornata - inizio ore 20.45

FIORENTINA: Terracciano, Venuti, Nastasic, Milenkovic, Biraghi, Bonaventura (76' Ikone), Torreira, Duncan (59' Castrovilli), Callejon (59' Gonzalez), Cabral (76' Piatek), Sottil (88' Amrabat). A disposizione: Dragowski, Martinez Quarta, Igor, Saponara, Maleh, Terzic, Kokorin. Allenatore: Italiano

LAZIO: Strakosha, Lazzari (68' Hysaj), Luiz Felipe, Patric, Marusic, Milinkovic, Leiva (59' Cataldi), Luis Alberto (76' Basic), Pedro (59' Felipe Anderson), Immobile, Zaccagni. A disposizione: Reina, Adamonis, Radu, Floriani M., Andrè Anderson, J. Cabral, Moro, Romero. Allenatore: Sarri

Arbitro: Sig. Orsato (Schio) - Assistenti Sigg. Liberato e Mastrodonato - Quarto uomo Sig. Paterna - V.A.R. Sig. Chiffi- A.V.A.R. Sig. Costanzo.

Marcatori: 52' Milinkovic, 70' Immobile, 81' Biraghi (aut.).

Note: ammonito al 30' Leiva, al 45'+1' Pedro, al 50' Bonaventura, al 55' Torreira, al 67' Lazzari, all'83' Patric. Espulso all'85' Torreira per doppia ammonizione. Angoli . Recuperi: 2' p.t., 2' s.t.

Spettatori: .


Ciro Immobile scocca il tiro vincente
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Pedro in azione
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Luis Alberto
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Mattia Zaccagni
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Adam Marusic
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Un momento susseguente al calcio di rigore prima assegnato, e poi revocato, alla Fiorentina
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Toma Basic
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Lucas Leiva
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Ciro Immobile al tiro
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Manuel Lazzari
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I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio che salto in alto. Bomber Immobile aggancia la Roma. Crollo Fiorentina. Sarri al sesto posto con Luis Alberto, Milinkovic e la velocità di Ciro, capocannoniere a 18 reti. La Viola del dopo Vlahovic finisce subito in tilt".

Continua la "rosea": Abbandonata dal principe azzurro, la Fiorentina si scopre improvvisamente brutta. Non è così, ovviamente: le delusioni d’amore trasformano le immagini riflesse dallo specchio. È solo questione di tempo, presto la Viola ricomincerà a piacersi e ritroverà fiducia e autostima. L’angoscia del primo sabato sera senza Dusan, la Fiorentina ha provato a cancellarla con una delle soluzioni più antiche del mondo: il chiodo scaccia chiodo. Ma non funziona quasi mai e non ha funzionato nemmeno stavolta: Arthur Cabral non è Dusan Vlahovic ed è giusto che gli sia dato il tempo di farsi conoscere ed eventualmente di conquistare i tifosi. Se nascerà un nuovo amore, lo dirà solo il tempo: certe delusioni lasciano il segno e induriscono il cuore. Di sicuro quando al 20’ del primo tempo Biraghi ha messo sulla sua testa un invitante cross, Cabral ha avuto l’occasione di far innamorare il popolo viola. Sarebbe stato un colpo di fulmine. E invece il brasiliano ha schiacciato addosso a Strakosha facendo sentire terribilmente la mancanza di Vlahovic e indirizzando la partita.

Differenza di valori. Da quel momento, ma per la verità anche prima, la Lazio ha dominato grazie a una superiorità tecnica imbarazzante. D’altronde nel classico giochino da bar, ossia l’uno contro uno degli undici titolari schierati ieri, faticheremmo a trovare un confronto sicuramente vinto da un calciatore viola mentre dall’altra parte c’è l’imbarazzo della scelta. E questo esalta ancor di più il lavoro di Italiano che si è presentato alla sfida del Franchi con gli stessi punti e una partita in meno, mentre Sarri dovrebbe interrogarsi sul rendimento finora inferiore alle attese. La vittoria consente alla Lazio di agganciare la Roma e di guardare con fiducia alla parte finale della stagione. A Firenze Sarri si è affidato ai fedelissimi di Simone Inzaghi: Lazzari a destra, Leiva e Luis Alberto a centrocampo. La differenza di valori tecnici è emersa in modo evidente a prescindere dalla prestazione negativa dei viola. Fin dall’avvio la Fiorentina è apparsa un po’ impacciata rispetto al solito: le uscite erano poco fluide e la manovra meno rapida e avvolgente. I meccanismi di Italiano hanno comunque prodotto la palla-gol sprecata di testa da Cabral, ma è sembrata una situazione estemporanea. E infatti nel resto della partita i viola hanno faticato a infastidire Strakosha. Il risultato si è sbloccato nella ripresa solo per la scarsa cattiveria della Lazio nel primo tempo, ma l’andamento della gara è stato chiaro dall’inizio e non si è mai avvertita la sensazione che qualcosa potesse cambiare.

Troppi errori. La preparazione dell’incontro è stata molto complicata per Italiano che, oltre a rinunciare allo squalificato Odriozola, si è confrontato con altri problemi: la settimana senza allenamenti di Biraghi e Piatek, la stanchezza post-trasferta in Sudamerica di Torreira, Quarta e Gonzalez, e naturalmente la cessione di Vlahovic. Detto ciò, non è possibile consentire a Milinkovic tanti inserimenti senza palla nel cuore dell’area perché prima o poi il gol arriva. Il serbo ha fallito una volta, ma al 7’ della ripresa ha sbloccato la gara ben servito da Zaccagni. Non è possibile nemmeno farsi sorprendere da un lancio lungo come quello di Patric che dalla sua area ha mandato Immobile in porta grazie a una colossale ingenuità di Nastasic (2-0 al 25’). E, infine, non si può concedere tante semplici combinazioni uno-due in campo aperto a una squadra come la Lazio, brava a triplicare (autogol di Biraghi su assolo di Immobile) e a sfiorare anche il poker.

Spazi larghi. Sarri ha deciso di tenere il baricentro più basso del solito proprio per sorprendere la Fiorentina sfruttando gli spazi nella trequarti avversaria. La costruzione iniziava regolarmente nell’area piccola di Strakosha, obbligando quasi gli avversari a salire in pressione. Una pressione, però, poco organizzata che veniva facilmente saltata soprattutto grazie allo strapotere di Luis Alberto e Milinkovic. La Fiorentina avrebbe avuto bisogno di rubare palla più spesso negli ultimi trenta metri e di sfruttare un’occasione per far girare la gara: sul destro di Bonaventura è capitata una palla da trasformare in gol dopo un buon recupero offensivo. Però solitamente la Lazio ha potuto uscire in fraseggio dalla sua area andando in superiorità numerica dalla parte opposta. Tutto troppo facile, in realtà, però quando la Lazio riesce a esprimere le proprie potenzialità tecniche la palla scorre veloce e il gioco diverte. Immobile ha staccato Vlahovic in testa alla classifica cannonieri, stasera tocca allo juventino che a Firenze stanno già provando a dimenticare. Ma ci vorrà un po’ di tempo. Il chiodo scaccia chiodo non ha funzionato.


Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:

Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:



La formazione biancoceleste:
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La formazione iniziale biancoceleste in grafica




► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: Adamonis, Reina, Strakosha;
  • Difensori: Floriani M., Hysaj, Lazzari, Luiz Felipe, Marusic, Patric, Radu;
  • Centrocampisti: André Anderson, Basic, Cataldi, Leiva, Luis Alberto, Milinkovic;
  • Attaccanti: Cabral, Immobile, Felipe Anderson, Moro, Pedro, Romero, Zaccagni.
I convocati in grafica






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