Tutto il calcio minuto per minuto

Da LazioWiki.

Un'immagine sui 50 anni della popolare trasmissione radiofonica
Roberto Bortoluzzi
Enrico Ameri
Sandro Ciotti
Alfredo Provenzali
Claudio Ferretti
Ezio Luzzi
Everardo Dalla Noce
Riccardo Cucchi

Chissà quante partite disputate dalla S.S. Lazio Calcio e contenute in LazioWiki sono state vissute attraverso la trasmissione radiofonica della Rai "Tutto il calcio minuto per minuto" a partire dall'anno della sua nascita sull'etere. LazioWiki pertanto dedica questa scheda alla storica "compagna domenicale" di tanti tifosi ed appassionati.


"Tutto il calcio minuto per minuto" è una popolare trasmissione radiofonica dedicata al campionato italiano di calcio ideata da Guglielmo Moretti, Roberto Bortoluzzi e Sergio Zavoli. Nata a partire dalla stagione 1959/60 con le radiocronache dei soli secondi tempi, è rimasta quasi invariata nella struttura (salvo la copertura della totalità delle partite dal primo minuto) che prevede interventi e cronache in diretta dai principali campi di gioco con segnalazioni immediate di goal o eventi di particolare rilievo da ogni campo. La conduzione fu affidata subito a Roberto Bortoluzzi che ne rimase il presentatore negli studi storici di Corso Sempione a Milano per ben 28 anni consecutivi fino al suo pensionamento (forse un record per una trasmissione radiofonica italiana). Dopo il suo abbandono, avvenuto nel 1987, la trasmissione è stata condotta dapprima da Massimo De Luca (fino al suo passaggio a Mediaset) e quindi da Alfredo Provenzali. A partire dalla stagione 2005/06, atteso che le gare della Serie B sono svolte di sabato, è Filippo Corsini a condurre l'edizione relativa alla serie cadetta. Dal campionato 2000/01 la trasmissione va in onda dagli studi di Saxa Rubra in Roma. La prima radiocronista donna fu Nicoletta Grifoni nel maggio del 1988. Celebri radiocronisti della trasmissione possono essere ricordati in Sandro Ciotti, Enrico Ameri, Ezio Luzzi, Alfredo Provenzali, Claudio Ferretti, Livio Forma, Riccardo Cucchi, Tonino Raffa. Il 10 gennaio 2010, in occasione della XIX gara di andata di Serie A, la trasmissione festeggia, con una puntata speciale, i cinquant'anni dalla nascita.


Alcuni articoli tratti dall'Ufficio Stampa della Rai:

"Tutto il calcio minuto per minuto" spegne le sue prime 50 candeline il 10 gennaio 2010, che cade proprio di domenica, e la data segna una tappa importante nella storia della radiofonia italiana. Sono state le emozioni, regalate a più di una generazione, le vere protagoniste di questo programma, che ha mantenuto intatti ritmo e carattere nel corso di questi 50 anni: la trasmissione fu infatti ideata nel 1959 da Guglielmo Moretti, all'epoca capo della redazione sportiva di Radiorai, Sergio Zavoli, allora capo della redazione radiocronache, e Roberto Bortoluzzi, che ne divenne subito il conduttore. In quegli anni la radio era l'unico mezzo alternativo alla presenza negli stadi e l'attuale Radio1, che da Canale Nazionale aveva preso il nome di Primo Canale, faceva il pieno di ascolti. L'idea di Moretti, che prese spunto da un programma radiofonico francese con cronisti-inviati che informavano in diretta dai campi di gioco del campionato di rugby transalpino, prevedeva le radiocronache dei soli secondi tempi. Nonostante nel 1959 fossero già state messe in onda alcune puntate sperimentali, il debutto ufficiale risale al 10 gennaio 1960 e la struttura del programma è rimasta quasi invariata, perché dall'edizione del 1987 tutte le partite di campionato hanno avuto una copertura totale, dal fischio di inizio del primo minuto di gioco al termine delle gare, con interventi e cronache in diretta dai principali campi e segnalazioni immediate di gol o eventi di particolare rilievo da ogni postazione. La prima puntata ufficiale vide collegati da Milano l'indimenticabile Nicolò Carosio per Milan-Juventus, da Bologna Enrico Ameri per Bologna-Napoli e da Alessandria Andrea Boscione per Alessandria-Padova e dallo studio centrale di Corso Sempione a Milano, Roberto Bortoluzzi, che ne fu il conduttore per ventisette anni consecutivi, dal 1960 al 1987, anno in cui andò in pensione. Bortoluzzi passò il testimone prima a Massimo De Luca nella stagione 1987/88 e poi ad Alfredo Provenzali. Dal campionato 2000/01 la trasmissione va in onda dagli studi romani di Saxa Rubra e, dalla stagione 2005/06, esiste anche un altro "Tutto il calcio minuto per minuto" dedicato alle partite di serie B, che va in onda il sabato e Filippo Corsini ne è il conduttore.


Un articolo di Riccardo Cucchi, altra voce storica della trasmissione:

Quel 10 gennaio del 60 forse pochi credevano in un vero successo. Tra quei pochi sicuramente gli ideatori: Guglielmo Moretti, Sergio Zavoli e Roberto Bortoluzzi. Tra molte perplessità, anche di natura tecnica, nasceva Tutto il calcio minuto per minuto. Collegamenti in diretta da più stadi. Questa era la vera novità dopo l'avvento di Niccolò Carosio, l'inventore della radiocronaca calcistica. Non una sola partita, ma tante finestre che si aprivano sui campi più importanti. Il successo fu travolgente. La radio diventò sovrana incontrastata delle domeniche, il solo mezzo che garantiva notizie ed emozioni in diretta. Protagonisti i gol, protagonisti sicuramente i calciatori. Ma protagonisti erano senz'altro anche gli attori di quella straordinaria rappresentazione fatta di "scusa Ameri, grazie Ciotti, a te Bortoluzzi". Ritmi serrati, giudizi misurati, l'invenzione di un linguaggio entrato nel lessico popolare. Questo ed altro era Tutto il calcio fino alle soglie degli anni 80. La diffusione dei transistors, contribuì all'aumento degli ascolti. Al punto che la lega calcio impose, per molti anni, il divieto di trasmettere le cronache dei primi tempi. Bortoluzzi iniziava il suo giro sui campi solo a partire dall'intervallo. Il timore era che gli appassionati rimanessero a casa ad ascoltare la radio, piuttosto che andare allo stadio. Solo tre i conduttori in 50 anni. Roberto Bortoluzzi, con il suo stile asciutto e l'uso parco della parole, Massimo De Luca che tentò strade innovative interagendo più frequentemente con i radiocronisti e Alfredo Provenzali, compagna di Ameri e Ciotti ma anche di Ferretti, Foglianese, Luzzi e tanti altri. Il segno della continuità, di una radio che vuole essere ancora fedele testimone del calcio giocato. Anche perché il calcio è cambiato, ma non è forse cambiato il modo di raccontarlo alla radio. I ritmi sono sempre serrati, a comandare sono i gol che hanno la precedenza su tutto e le interruzioni producono le stesse emozioni di allora. Il rumore di fondo da uno stadio, la voce concitata del narratore di turno e la magia si compie. Qualcuno esulta, altri magari imprecano ma sperano - almeno fino al 90°. Oggi come mezzo secolo fa.


Il ricordo di Sergio Zavoli:

"Tutto il calcio" ebbe un'origine ancora incerta, ma a suo modo profetica, nel 1959. Diventò ufficiale, cioè una presenza sistematica nel palinsesto radiofonico subito dopo il grande collaudo delle Olimpiadi del '60. La Redazione Radiocronache, inventata e messa in campo nell'immediato dopoguerra da Vittorio Veltroni, fu lo strumento operativo. Io ne ero da qualche tempo il redattore capo e Guglielmo Moretti, l'omologo della redazione sportiva, mi garantiva il supporto specializzato e una collaborazione efficientissima. Fu allora che nacque la "macchina" con la quale inoltrarci in un ormai azzardabile esperimento, quello di collegare quanti più campi fosse possibile per trasmettere, con facoltà di interloquire, una sorta di concerto diretto dallo "studio centrale", allestito in un attico del Foro Italico, a due passi dal luogo cruciale dell'evento. Qui, nelle riunioni tecniche con gli ingegneri romani della Rai, mettemmo a punto il sistema dei collegamenti multipli e contemporanei, smontabili e sostituibili a seconda dell'andamento delle gare, per tenere in vita lo spettacolo della "radio che è dappertutto e dà conto di tutto". Fu così che, scelti anche nelle sedi regionali i radiocronisti più idonei a correre un'avventura non priva di qualche rischio, realizzammo la più moderna delle trasmissioni sportive esistenti, allora, in Europa, che consentì di "mettere in onda" ogni giorno, fino all'esaurimento notturno delle competizioni, lo scenario pressoché completo delle discipline olimpiche. Certo, su tutte, primeggiò il calcio, che offriva suggestive risorse mediatiche, ma rilevò la bellezza anche degli altri sport più marginali: ad esempio, la lotta, che affidata a Piero Pasini, si prestò a momenti di autentica, inattesa, persino esilarante popolarità. "Tutto il calcio" si alternava con gli altri sport utilizzando una colonna musicale studiata per coinvolgere anche un ascolto non propriamente sportivo. I radiocronisti, dal canto loro, adottarono una sorta di struttura linguistica anch'essa per molti versi inedita, legata a nomi divenuti poi familiari a milioni di persone. Cito a caso, scusandomi per le dimenticanze, anzitutto i due conduttori Bortoluzzi e Provenzali, quindi Ferretti, Martellini, Ciotti, Ameri, Valenti, Luzzi, Pozzi, Marsico, Pogliotti, Fayad, Boscione, Sapio, Zefferi, Vascon, il più poliglotta, visto che conosceva sette lingue, Demetrio Volcic. Quasi tutti "specializzatisi" a tempo di record con Guglielmo Moretti, che li abilitava alle varie specialità dopo concitati e non di rado sommari apprendistati. Era nato un genere che ancora oggi ha un'audience folta, appassionata e fedele. E che ha coltivato un linguaggio capace di indurre al rispetto dello sport, alle responsabilità di chi lo pratica, al civismo di chi lo segue. Un esempio raccolto da due nuove generazioni di radiocronisti, l'ultima ancora guidata dalla voce storica di Provenzali. Segno che quell'idea, ormai cinquantenne, aveva e conserva la natura per durare. I cronisti odierni, non a caso, sono a mio avviso i più bravi di questa bella storia.


Le voci storiche

"Scusa Ameri, scusa Ameri!". Tante domeniche, quante domeniche così: Ciotti scalpitante chiedeva la linea per informare di un gol, di un rigore assegnato, di un'azione clamorosa. Le inconfondibili voci della domenica erano quelle particolarissime di Sandro Ciotti, Enrico Ameri e Nando Martellini, autentici fuoriclasse del racconto sportivo radiofonico. Quando reclamavano, impazienti, il microfono era il campo da gioco stesso ad entrare nelle case degli italiani, mentre il grido degli spalti arrivava direttamente al cuore. "Tutto il calcio minuto per minuto" si è avvalso di grandi nomi di radiocronisti, che hanno raccontato la storia del calcio. I campi venivano scelti in relazione all'importanza delle partite che si disputavano e questo determinava anche l'ordine della scaletta degli interventi. Martellini è stato la "prima voce" dai campi fino al 1967 quando passò al Telegiornale per seguire soprattutto le partite della Nazionale; Ameri, prima voce fino al 1991; Ciotti, che seguiva principalmente Roma e Lazio negli anni Sessanta, divenne seconda voce e poi prima voce dopo il ritiro di Ameri; Claudio Ferretti dal 1968 terza voce fino al suo passaggio in tv; Alfredo Provenzali, altra voce storica; Adone Carapezzi negli anni Sessanta trasmetteva da Milano seguendo sia il Milan che l'Inter; Ezio Luzzi, storica voce della serie B fino al 2000; Piero Pasini seguiva principalmente il Bologna; Enzo Foglianese fu un'altra voce storica fino al 23 dicembre 1995; Massimo Valentini; Beppe Viola; Andrea Boscione, che trasmetteva principalmente da Torino per Juventus e Torino; Nico Sapio prendeva la linea da Genova e poi il 28 gennaio 1966 rimase vittima del tragico incidente aereo di Brema (dove persero la vita anche sette menbri della Nazionale italiana di nuoto: tre donne, quattro uomini e l'allenatore Dino Rora); Italo Moretti, Luca Liguori e Italo Gagliano trasmettevano da Roma; Mario Gismondi prendeva la linea da Bari e da Foggia; Marcello Giannini da Firenze; Everardo Dalla Noce si collegava da Ferrara e da Milano; Nino Vascon da Venezia; Arnaldo Verri da Milano; Nuccio Puleo da Catania; Cesare Viazzi da Genova; Mario Guerrini, prima da Cagliari e poi da Milano.





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