Venerdì 7 agosto 1998 - Lisbona, Estádio da Luz- Benfica-Lazio 4-0

Da LazioWiki.

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7 agosto 1998 - Amichevoli stagione 1998/99 - VI amichevole

BENFICA: Preud'homme; Sousa (60' Bruno Basto), Paolo Madeiro, Ronaldo, Minto (60' Andrade); Poborsky, Thomas, Calado, Penbridge (66' Porfirio); Nuno Gomes (46' Duane), Pringle (75' Leal). A disp.: Ovchinnikov, Paulo Lopes, Josè Soares, Luis Carlos, Nandinho, Kandaurov. All. Souness.

LAZIO: Marchegiani; Negro, Couto, Mihajlovic, Favalli; Rambaudi (28' G.Lopez), S.Conceicao (53' Venturin), Stankovic (70' Marcolin), De la Peña, Nedved (53' Gottardi); R.Mancini (53' Protti). A disposizione: Ballotta, Domizzi, Baronio, Aquino, Iannuzzi. All. Eriksson.

Arbitro: Coroado di Lisbona.

Marcatori: 7' Nuno Gomes, 22' Poborsky, 67' Deane, 90' Porfirio.

Note: espulsi per proteste al 22' del pt De la Peña e Couto.

Spettatori: oltre 40.000.

Alla Lazio saltano subito i nervi da un fallo di mano a metà campo che viziava l'azione del 2 gol dei portoghesi nasce una "sceneggiata" che l'arbitro punisce cacciando Couto e De La Peña. poi Mancini & c. vorrebbero addirittura lasciare il campo: un eccesso di tensione che nessuno ha capito.

Due espulsi e minaccia di ritiro dopo gol subito: il Benfica domina un'amichevole divenuta inutile Alla Lazio saltano subito i nervi Da un fallo di mano a metà campo che viziava l'azione del 2 gol dei portoghesi nasce una "sceneggiata" che l'arbitro punisce cacciando Couto e De La Peña. Poi Mancini & c. vorrebbero addirittura lasciare il campo: un eccesso di tensione che nessuno ha capito.

La calda notte del da Luz costa cara alla Lazio sul piano dell'immagine. Temperatura alta non solo meteorologicamente parlando, ma anche negli animi di chi gioca. De la Peña e Couto espulsi (avranno solo delle multe dall'Uefa e non rischiano squalifiche) fanno di questa presunta amichevole qualcosa da dimenticare in fretta. La festa la fanno solo i numerosi tifosi del Benfica, il resto è poco edificante. Succede tutto al 22' del primo tempo, quando il Benfica vince già 1-0. Un calcio d'angolo di Mihajlovic viene respinto lungo da Thomas: a centrocampo la palla è comunque catturata da Conceicao anticipato da Poborsky che forse tocca di mano (nemmeno il replay tv chiarisce), il laziale si ferma invocando la punizione, ma il ceco si invola e triangolando con Nuno Gomes conclude in gol. La reazione dei laziali e' isterica: in gruppo corrono verso Jorge Coroado, arbitro non all'altezza. Tutti dimenticano che si tratta solo di un'amichevole: De la Peña e Couto che protestano duramente; il direttore di gara assurdamente fiscale al punto da espellerli entrambi. A questo punto scatta ulteriore l'ira di Ivan prima "parato" da Marchegiani, poi convinto a forza a uscire dal campo. Il massaggiatore Ruggiero si prende pure una manata dello spagnolo che non vuol sentir ragioni. Tutta la squadra va verso la panchina: l'intenzione è quella di abbandonare la gara. Passano un paio di lunghissimi minuti di tensione, nei quali il solo Eriksson cerca di calmare gli animi e di convincere i suoi a riprendere. Ma la partita è praticamente finita per i laziali: lo si capisce da come Roberto Mancini riprende da centrocampo, portando il pallone al piede sino al proprio portiere Marchegiani. Chissà cosa avrà pensato Sergio Cragnotti davanti al video osservando quelle scene poco edificanti. L'immagine della Lazio e del gruppo che la controlla non ne esce bene. E la colpa, spiace dirlo, è soprattutto dei giocatori. Se un'amichevole serve soprattutto alla preparazione della squadra, che senso ha protestare in maniera così vibrante per un gol, irregolare sì, ma relativamente importante nel cammino che porta alle partite ufficiali ? Da un'amichevole che poteva dare delle risposte ad Eriksson, la Lazio raccoglie solo critiche al proprio comportamento e a questo punto non è da escludere che per De la Peña e Couto oltre alle sanzioni Uefa arrivino pure le multe della società. In definitiva un test poco utile e molto dannoso per la Lazio, che dovrà riflettere su un episodio grave il quale, amplificato dalla diretta televisiva in Italia e Portogallo, intacca la buona immagine del club di Cragnotti. Per la cronaca c'è poco da raccontare. Nei primi minuti è Pringle a inserirsi in velocità fra i centrali difensivi della Lazio, fallendo però lo specchio della porta da buona posizione. Poi è Rambaudi a imitarlo su delizioso invito di De la Peña. E dopo 7 minuti il Benfica è già in vantaggio grazie all'opportunismo di Nuno Gomes abile a sfruttare una corta respinta di Marchegiani su gran tiro di Sousa. La Lazio reagisce abbastanza bene, proponendo un 4-5-1 con gli esterni Rambaudi e Nedved pronti ad inserirsi vicino al centravanti-boa Mancini. Ma dura poco, perché arriva il fattaccio. Nella ripresa la squadra di Eriksson limita i danni ad un ulteriore gol di Deane, che sfrutta gli ampi spazi. Prima è Nedved ad impegnare con un gran tiro Preud'homme che ha così modo di mettere in mostra le sue doti acrobatiche, eccellenti nonostante l'età. Ma la Lisbon story della Lazio è un film tutto da dimenticare. (Maurizio Nicita)

Un agosto tutto "iberico" LISBONA - (m.n.) Sarà un agosto iberico quello della Lazio. Infatti la squadra, dopo l'amichevole qui a Lisbona, rientrerà oggi nel primo pomeriggio a Roma (domani seduta pomeridiana a Formello), ma ritornerà in Spagna già martedì prossimo, visto che dal 12 è impegnata nel trofeo Teresa Herrera a La Coruna. In Galizia la Lazio incontrerà in semifinale i campioni d'Europa del Real Madrid e poi in una delle finali, il 14, il Deportivo La Coruna o l'Atletico Madrid. Con quest'ultima formazione è prevista un'altra amichevole il 23 agosto al Vicente Calderon di Madrid. Una partita fissata per contratto con la cessione di Chamot e Jugovic al club di Gil. (Gazzetta dello Sport).


Il Messaggero titola: "Biancazzurri sconfitti a Lisbona: dopo venti minuti espulsi De la Peña e Couto. Lazio senza testa: travolta dal Benfica".

L'articolo così prosegue: Due minuti di straordinaria follia: proteste ed isterismi fuori luogo al cospetto di un arbitro ubriaco di protagonismo, trasformano quella che doveva essere una tranquilla serata di calcio estivo in una pagina nera della Lazio. Dopo il raddoppio siglato da Poborsky, al termine di un'azione viziata da un evidente fallo di mano di Pringle, Ivan De la Peña perde letteralmente la testa e si scaglia contro Coroado che assume un atteggiamento di sfida nei confronti del calciatore. Lo spagnolo non si placa neanche dopo aver visto il cartellino rosso, anzi diventa ancora più furente. L'arbitro viene circondato dai biancocelesti inviperiti con Couto che - parlando la sua stessa lingua - lo apostrofa duramente e segue De la Peña negli spogliatoi. E pensare che il portoghese era al debutto con la maglia biancoceleste! A questo punto la squadra si avvicina alla panchina, qualcuno vorrebbe addirittura abbandonare il campo. Per fortuna Eriksson non perde la calma ed invita tutti a riprendere il posto: toglie Rambaudi per un difensore, Lopez e riporta Conceicao sulla fascia destra. Con due uomini in meno la Lazio è costretta a mutare l'assetto tattico, passando dal 4-5-1 al 4-3-1. Si può anche perdere ma c'è sempre un'immagine ed un blasone da difendere anche perché quella con il Benfica è la prima partita dei bianconcelesti in tv...Ora ci aspettiamo gli strali di Cragnotti per questo comportamento inammissibile.

La partita, quella vera, dura appena 22 minuti. Ancora senza gli attaccanti titolari, Salas e Boksic, e con Protti ancora dolorante al costato, Eriksson presenta uno schieramento con Mancini unica punta, assistito a destra da Rambaudi ed a sinistra da Nedved. L'altro debuttante, Conceicao, si sposta al centro per affiancare Stankovic nel lavoro di supporto a De la Peña, la fonte di quasi tutte le manovre. La Lazio tiene il campo ma soffre il 4-3-3 di Souness che può contare su attaccanti veloci e rapidi, come Pringle, Gomes e Poborsky, che aggrediscono gli spazi lacerando la macchinosa difesa laziale con incursioni rapidissime. Pringle spreca un'occasione d'oro in avvio, emulato da Rambaudi subito dopo. Ma già al 7' la Lazio è in svantaggio: segna Gomes che gira in gol un invito dalla sinistra dopo un difettoso intervento di Marchegiani che, invece di deviare in corner la palla cerca di bloccarla. La reazione laziale si esaurisce in un assist di De la Peña sul quale è in ritardo Nedved ed in un tiro ravvicinato di Mancini lanciato da Favalli. Quando il gioco della squadra di Eriksson comincia a prendere corpo, arriva il contropiede contestato che porta al 2-0 di Poborsky ed alle espulsioni di De la Peña e Couto che praticamente segnano la partita ed una brutta figura che bisognava evitare. Le espulsioni non comporteranno squalifiche ma sicuramente una pesante multa.

Nella ripresa la Lazio, seppur ridotta in nove, tiene dignitosamente il campo opposta ad un avversario avanti nella preparazione (il campionato portoghese inizia il 23 agosto) ma che non intende infierire più di tanto. Nedved, Protti e Gottardi sfiorano il gol. Eriksson toglie molti dei titolari rimasti e dà spazio alle seconde linee per un finale che vede i lusitani andare a rete altre due volte. Finisce 4-0 ed è la prima sconfitta stagionale della nuova Lazio. Attenuanti tante, indicazioni positive poche. E' chiaro che il giudizio resta troppo condizionato a quanto accaduto al 22'; la squadra è ancora imballata, Boksic, Salas, Almeyda, Pancaro sono assenze pesanti, Conceicao è ancora lontano dalla condizione. Ma sono apparsi preoccupanti alcuni limiti difensivi e le difficoltà che la squadra incontra quando deve recuperare il pallone. Insomma, una Lazio che incontra troppe difficoltà quando è chiamata a difendersi. Ci si aspettava qualcosa d'importante da Stankovic, ma il serbo ha deluso perché molto spesso è finito ai margini di una manovra. Valutazioni parziali per una partita cominciata male e finita peggio. Aspettiamo la vera Lazio - come dice Eriksson - al torneo di La Coruna. La prossima sfida sarà contro il Real Madrid e ci vorrà una squadra diversa da quella svagata, vulnerabile ed isterica vista contro il Benfica.